Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale l’Amministrazione di Castel Gandolfo ha approvato il nuovo regolamento per “destinazione e utilizzo dei beni confiscati alla mafia”, propedeutico proprio per la pubblicazione del bando di affidamento del Castelletto. L’edificio, dalla torre merlata affacciata sul lago Albano, fu sottratta nel 2012 al cassiere della Banda della Magliana, Enrico Nicoletti.
“Fino ad ora tutte le associazioni interessate al Castelletto – ha dichiarato nell’occasione il sindaco Monachesi – non avevano la possibilità di far fronte alle ingenti spese per la ristrutturazione e messa a norma, che ammontano a oltre 800 mila euro. Adesso, con questo nuovo regolamento andiamo a disciplinare la materia per poi bandire una gara di affidamento”. Polemiche in aula sono sorte in riferimento al mancato rispetto delle finalità istituzionali per le quali la struttura di via dei Pescatori era stata richiesta e concessa al Comune di Castel Gandolfo dall’ “Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. “Il Castelletto era stato ottenuto per finalità di sicurezza – ha detto il presidente del Consiglio Maurizio Colacchi – e grazie all’impegno profuso per portare a termine un iter iniziato nel 2001 e conclusosi nel 2012, avevamo ottenuto il via libera per la realizzazione di una sede della Polizia Locale e della Protezione Civile, con ricovero mezzi e punto di primo soccorso a favore dei frequentatori del bacino lacustre. Al contrario avevamo ottenuto un finanziamento di trecento mila euro dalla Regione Lazio per una Casa Famiglia destinata a giovani madri con difficoltà e vittime di soprusi nei locali dell’ex Mattatoio. Quindi, vista l’importanza del progetto, credo sia più opportuno rispettare la precedente programmazione e realizzare subito questo centro di accoglienza, dal momento che per il Castelletto ci vorrà diverso tempo, e sicuramente molte più risorse di quanto previsto, per l’espletamento dei lavori”.