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Genzano – Pubblicati i bozzetti dell’Infiorata 2017 (FOTO)

BOZZETTI 2017

L’edizione 2017 della Tradizionale Infiorata di Genzano prende forma con la selezione dei bozzetti che i Maestri Infioratori realizzeranno sul selciato di via Belardi. Il Comune di Genzano organizza dal lontano 1778 la Tradizionale Infiorata, una tra le manifestazioni a carattere religioso, storico, folcloristico più conosciute in Italia e nel mondo che nel 2011 ha ricevuto  il titolo di “Patrimonio d’Italia per la tradizione” da parte del ministero del Turismo. Quest’anno la manifestazione avrà il suo culmine il 17, 18 e 19 giugno quando la strada in origine chiamata via Livia, oggi via Italo Belardi, viene ricoperta di petali di fiori, sapientemente accostati in modo da formare splendidi quadri e tappeti di aspetto festoso e suggestivo. 

Il tema di questa edizione è Preghiera di pace, dialogo tra religioni e culture, ed ha come obiettivo quello di rappresentare ed evidenziare con l’arte dell’infiorare l’importanza del dialogo tra confessioni religiose e le relative possibilità di rapporti e scambi reciproci ai fini della civile e pacifica convivenza. Il motivo centrale dell’opera vorrà recuperare il valore religioso tradizionale dell’Infiorata rilanciandolo come ponte verso una chiave di lettura contemporanea anche dal punto di vista del linguaggio e delle scelte stilistiche.
Il numero più basso dei bozzetti si spiega nella maniera in cui quest’anno i quadri saranno realizzati nella misura di 7 × 14 metri e sulle scalette ci sarà un quadro unico. Come di consueto i bozzetti sono stati esposti nella sala Belvedere e poi pubblicati sul sito internet comunale​.

UN PO’ DI STORIA –  La Tradizionale Infiorata di Genzano di Roma, nasce nel 1778 in occasione della Festa del Corpus Domini. Tramandata di generazione in generazione, è diventata, nel corso dei secoli, una tra le manifestazioni a carattere religioso, storico e folcloristico più conosciute in Italia e nel mondo, attirando ogni anno oltre 150mila visitatori, fino ad essere insignita nel 2011 del riconoscimento di “Patrimonio d’Italia per la tradizione” dal Ministero del Turismo per essere “espressione della capacità di promuovere il turismo e l’immagine nazionale e di valorizzare la storia e la cultura del territorio con un’interpretazione adeguata ai tempi d’oggi”. L’Infiorata, che si tiene ogni anno nel mese di giugno, consiste nella realizzazione di quadri, disegnati sul selciato della storica via Livia, oggi via Italo Belardi, per i quali occorrono essenze vegetali e oltre 350mila fiori; l’intera strada, di circa 2mila metri quadrati, viene quindi ricoperta di petali di fiori, sapientemente accostati in modo da formare splendidi quadri e tappeti di aspetto festoso e suggestivo, vere opere d’arte collettiva, la cui esposizione dura per l’intera giornata della domenica e per il lunedì successivo.

Un’esplosione di fiori e di colori, dunque, che promuove e cura la bellezza e l’amore per la natura, che mescola alla fede religiosa aspetti genuinamente popolari e immediati: la fede popolare, l’impegno civile, il culto e il dialogo con l’ambiente e la natura, la tolleranza, il dialogo interculturale, la coralità, la solidarietà di chi si mette insieme a realizzare un’impresa comune, l’attaccamento alla tradizione, ma anche la capacità di esprimere con i fiori le proprie emozioni e i propri sentimenti di fronte al mondo che cambia. I Maestri infioratori, e le loro opere, mirano dunque a raccontare eventi riguardanti l’arte, la religione, la storia e il folklore del territorio e del mondo, mantenendo sempre uno stretto rapporto con importanti temi di attualità e mostrando quindi il vitale nesso tra la conservazione e l’innovazione, tra radici e futuro.

Storicamente l’Infiorata è una festa strettamente collegata alla celebrazione cristiana del Corpus Domini e le sue origini risalgono al XIII secolo, quando in occasione della Processione del SS. Sacramento “si spargevano alla rinfusa dei fiori a piene mani”.

Il 29 giugno 1625, poi, a Roma, nella Basilica Vaticana, per iniziativa di Benedetto Drei, Capo della Floreria Apostolica, per dare maggiore lustro alla Festa di San Pietro e Paolo, ebbe inizio la tradizione di decorare la chiesa con fiori disposti a mosaico, usanza questa che si estese in molti paesi cattolici.

L’Infiorata di Genzano si distingue però dalle altre infiorate sia per le notevoli dimensioni dei suoi quadri sia per il suggestivo contesto scenografico della seicentesca via I. Belardi (già via Livia).

L’origine dell’Infiorata di Genzano, così come oggi noi la conosciamo, è piuttosto incerta.Alcuni ricercatori riconoscono nel 1778 l’anno ufficiale di inizio nella nostra città della manifestazione. 

Un manoscritto anonimo del 1824, invece, intitolato “Storia dell’origine dell’Infiorata”, conservato nella Biblioteca Nazionale di Roma, indica nel 1782 l’anno in cui venne realizzata, in occasione dell’ottavario della Festa del Corpus Domini, in via Sforza la prima Infiorata totale – estesa cioè su un’intera strada – su iniziativa dei fratelli Arcangelo e Nicola Leofreddi. Don Arcangelo Leofreddi ottenne dal Vescovo di Albano che almeno una delle tre processioni passasse per via Sforza e, quando nel 1782 passò per la prima volta su questa strada il Santissimo Sacramento, invitò tutti gli abitanti della via a realizzare dei tappeti di fiori ma non, come si usava fino ad allora, di piccole dimensioni e davanti alle case, bensì tutti insieme al centro della strada.
Quell’anno demarca quindi la nascita della “vera” Infiorata: tappeto di fiori dai vivaci colori che rappresenta immagini religiose alternate a motivi decorativi.
Da insieme di petali sparsi alla rinfusa diviene quindi tappeto di fiori disposti in modo tale da delineare una vera e propria opera d’arte, in cui ogni petalo racconta una storia.
L’Infiorata ebbe luogo in via Sforza soltanto fino alla fine degli anni Trenta del secolo scorso. Nel 1836 la fontana monumentale di San Sebastiano, opera di Virginio Bracci, eretta attorno al 1776, venne spostata dal centro della via corriera all’imbocco di via Sforza, dove si trova ancora oggi.
Gli abitanti di questa via, non tollerando la cosa, non vollero più partecipare alla manifestazione, che venne allora realizzata soltanto dagli abitanti di via Livia (odierna via Italo Belardi) che già agli inizi del secolo scorso imitarono i concittadini di via Sforza.
Dalla fine dell’800 l’Infiorata ebbe una sostanziale trasformazione: la realizzazione dei tappeti floreali non era più affidata unicamente agli abitanti di questa singola via, ma all’intera comunità cittadina.
Nel corso della sua storia l’Infiorata di Genzano è stata visitata da molti personaggi illustri che, affascinati da un simile spettacolo, ne hanno lasciato testimonianza in alcune loro opere: H.C. Andersen, N. Gogol, Antonio Colarieti, Massimo D’Azeglio, August Bournonville. Garibaldi, in occasione di una speciale Infiorata realizzata in suo onore nel 1875, invitato dalle autorità genzanesi a passare sul tappeto di fiori, si rifiutò dicendo: “Certe cose divine non si calpestano”.

Nel 1982, il maestro Renato Guttuso, con il bozzetto “Centenario di Garibaldi”, dà inizio alla partecipazione all’Infiorata di grandi artisti della pittura. Le loro opere vengono realizzate con grande perizia dai maestri infioratori genzanesi. Nel 1983 infatti viene invitato a partecipare all’Infiorata il pittore Fabrizio Clerici e, a seguire, nel 1984 Ernesto Treccani, nel 1985 Aligi Sassu, nel 1986 Renzo Vespignani, nel 1987 Giuseppe Migneco, nel 1988 Ennio Calabria, nel 1989 Pietro Leddi, nel 1990 Enzo Cucchi, nel 1991 Luciano Ventrone, nel 1992 Sergio Ceccotti, nel 1993 Bruno D’Arcevia, nel 1994 Umberto Mastroianni, nel 1995 Pietro Dorazio, nel 1996 Toti Scialoja, nel 1997 Carla Accardi, nel 2000 Eva Fischer. 

Nel 1992 la partecipazione all’Infiorata viene estesa ai grandi stilisti della moda italiana che con entusiasmo accolgono l’invito. Il primo è Ottavio Missoni, segue Gianni Versace nel 1993, Fendi nel 1994, Laura Biagiotti nel 1995, Gai Mattiolo nel 1996, Gattinoni nel 1997.

Dal 1998 l’Infiorata sperimenta una nuova veste diventando in occasione del 400° anniversario della nascita di Gian Lorenzo Bernini “monotematica”, e lo stesso accade nel 1999 con il tema “Dall’Impero al Giubileo – 2000 anni di Storia dell’Arte”, e nel 2001 con “Il Cromatismo di Michelangelo” che alterna tappeti raffiguranti elementi decorativi rinascimentali e quadri figurativi ispirati agli affreschi della Cappella Sistina dei Musei Vaticani.

Nel 2000, in occasione dell’Anno Giubilare l’Infiorata viene eccezionalmente realizzata su due vie: via Livia e via Sforza, come già avvenuto nel 1814.

I primi duecento anni di storia …

  • 1778 – Presumibilmente è da questo anno che alcune famiglie genzanesi che abitano in via Livia ridanno vita ad una “antica costumanza” ed infiorano, per onorare la Processione del Corpus Domini, alcuni tratti di strada.
  • 1782 – Per festeggiare degnamente il passaggio della processione anche su via Sforza, gli abitanti la infiorarono totalmente ed i tappeti floreali, per iniziativa dei fratelli Arcangelo e Nicola Leofreddi, cominciano a prendere forme ben definite.
  • 1800 – Una solenne Infiorata viene fatta per festeggiare il nuovo pontefice, Papa Pio VII.
  • 1801 – Visitano l’Infiorata il Re Emanuele di Savoia e la consorte Regina Maria Clotilde.
  • 1814 – Per la prima volta viene infiorata totalmente anche via Livia.
  • 1818 – Visita l’Infiorata Jean Babtiste Thomas, (Prix de Rome 1816). Nel 1830 la illustrerà in una celebre litografia a colori su: “Un an a Rome et dans ses environs”.
  • 1822 – Massimo d’Azeglio descriverà questa Infiorata nel libro “I miei ricordi”.
  • 1824 – Un autore anonimo, quasi certamente genzanese, scrive la “Storia dell’origine dell’Infiorata”. Il manoscritto di 38 pagine, conservato presso la “Biblioteca Centrale Nazionale” di Roma, è la testimonianza più antica ed attendibile dell’Infiorata.
  • 1826 – Viene stampato da una tipografia di Piazza Colonna Traiana a Roma il primo manifesto a colori per l’Infiorata.
  • 1827 – Antonio Colarieti compone in versi “viaggio all’Infiorata di Genzano”.
  • 1834 – Visita l’Infiorata lo scrittore danese Hans Cristian Andersen, che la descriverà nel romanzo “L’improvvisatore”.
  • 1841 – Il coreografo August Bournonville dopo aver visto l’Infiorata, crea su musiche di Paulli e Heldsted il balletto “Bromsterfesten di Genzano”, tuttora messo in calendario da teatri di tutto il mondo.
  • 1843 – L’Infiorata è dedicata a Papa Gregorio XVI in visita a Genzano.
  • 1864 – Viene ripresa la tradizione dell’Infiorata, interrotta dal 1845.
  • 1871 – Visitano l’Infiorata i principi ereditari Umberto e Margherita di Savoia.
  • 1875 – è l’anno della venuta a Genzano di Giuseppe Garibaldi. Per lui si organizza una edizione speciale dell’Infiorata in via dei Cappuccini.
  • In questo stesso anno si improvvisa in via Livia, il 22 agosto, una Infiorata per le festività “Centenarie” del SS. Salvatore.
  • 1909 – L’Infiorata viene realizzata dal “Circolo Giovanile Fede e Lavoro”. Da questo anno inizia la tradizione di conservare i quadri infiorati fino alle ore 12 del giorno successivo.
  • 1922 – Genzano viene scelta come sede del “Congresso Eucaristico Interdiocesiano”. Questa circostanza segna la rinascita dell’Infiorata, che verrà interrotta soltanto negli anni 1932 – 1934 – 1935 e nella II Guerra mondiale, dal 1940 al 1945.
  • 1946 – Prima grande Infiorata del dopoguerra. Da questo anno, sino ad oggi, non ci saranno più interruzioni.
  • 1948 – Visitano l’Infiorata l’On. Alcide De Gasperi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, e l’On. Palmiro Togliatti.
  • 1957 – Il 12 maggio, in occasione del 40° Anniversario di Episcopato di Papa Pio XII, i maestri infioratori genzanesi allestiscono una edizione speciale dell’Infiorata nel “Cortile di S. Anna” in Vaticano, realizzando un tappeto formato da 10 “quadri”, lungo 60 metri e largo 5, ed infiorano con 4 grandi “aiuole” anche il cortile di S. Damaso”.
  • 1967 – Per la prima volta nella storia dell’Infiorata vengono ammesse a realizzare un quadro delle donne: Clara Conti, Olga Viti e Serenella Capogrossi. ​Le tre donne, tutte diplomate come Maestre d’Arte, realizzano un quadro sulle scalette.
  • 1968 – Da questo anno inizia la tradizione di prolungare l’Infiorata fino alle ore 19 del giorno successivo.
  • 1978 – Si celebra il II Centenario della nascita dell’Infiorata.