CRONACA

Ariccia – Novità sul capannone divorato dalle fiamme: escluse tracce di amianto. Al vaglio la videosorveglianza, disperato l’imprenditore

rogo

Emergono particolari più circostanziati dal nuovo incendio che ha scosso la tranquillità degli abitanti dei Castelli Romani, che all’alba di martedì 16 gennaio si sono imbattuti, loro malgrado, alla notizia dell’ennesimo rogo di un capannone, questa volta avvenuto a due passi dalla Nettunense, in una porzione del territorio castellano ai confini tra Ariccia ed Albano, non molto distante dalle frazioni di Cecchina e Pavona. Il Magistrato ha disposto una perizia da parte di un tecnico specializzato, mentre gli ispettori della Asl in mattinata hanno eseguito dei controlli per accertare eventuali presenze inquinanti. Nonostante si fossero sparse voci contrastanti in tal senso, non è stato trovato amianto all’interno dello stabile di via Quarto Negroni, e a bruciare nel tremendo rogo sarebbe stati solamente fili elettrici, vetro, carta lampadari ed impianti elettrici. Sul caso indagano i carabinieri della Stazione di Cecchina, che hanno anche requisito alcune immagini di sorveglianza per analizzarle.

L’uomo, il 57enne titolare della ditta, si è detto disperato per aver perso tutto il materiale. L’imprenditore gestiva insieme l’azienda insieme alla famiglia, tutta originaria di Villa Literno, nel casertano. Azienda che avevano rilevato nel mese di dicembre scorso da una persona anziana del posto andata in pensione. Sul posto si sono nuovamente recati anche i Vigili del Fuoco, per rilievi e prelievi finalizzati a trovare eventuali tracce di dolo. 

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