Cultura

A Campoleone il Comitato di Quartiere presenta la mostra fotografica ‘Salvatore Picicco’ durante la Festa di S.G. Battista

CdQ Picicco Esposizione 2 fb

Quest’anno il Comitato di Quartiere Campoleone Aprilia-Lanuvio, in occasione della tradizionale Festa di San Giovanni Battista andata in scena questo week-end e nel prossimo dal 22 al 25, ha voluto onorare il cittadino Salvatore Picicco per tutto il lavoro svolto attraverso la sua macchina fotografica. Tutto il suo archivio è stato raccolto in un’unica mostra fotografica allestita nei locali della parrocchia, visitabile dalle 18 alle 20.30.
“Con la sua documentazione fotografica, Picicco è riuscito a riunire virtualmente la nostra borgata divisa per anni da due comuni e due provincie -ha dichiarato il comitato di quartiere- ora la sua tradizione è stata ripresa da suo figlio Domenico che ha ereditato la stessa passione del padre”.

Salvatore nacque a Bagni di Lucca il 13 agosto del 1426 da genitori baresi. Nel ‘53, su invito di amici pugliesi residenti a Campoleone, vi si trasferì e si adattò a qualsiasi offerta di lavoro: “Papà aveva un carattere conciliante quindi benvoluto da tutti -racconta il figlio Domenico- ha dedicato la sua vita al lavoro, alla sua appartenenza politica, alla sua grande passione: la fotografia. Una tale passione che a volte gli faceva sottrarre un po’ di tempo alla famiglia, ben sapendo però di poter contare su Francesca, sua compagna di vita”.
È nei primi anni ‘80 che Salvatore cominciò a fare i suoi primi interventi fotografici, come la “Corsa delle botti” a Lanuvio e a seguire tutte le feste patronali, pecoraduno, sagra delle fettuccine e manifestazioni varie. Con un lavoro certosino e paziente raccoglieva le sue foto in grandi bacheche da esporre alle manifestazioni popolari e faceva salti di gioia quando vedeva che la gente, nel riconoscersi, rimaneva contenta: per lui questo era un enorme compenso. Osservando con attenzione le sue foto, queste esprimono il suo carattere allegro e in esse la gente appare sempre sorridente. Il numero delle fotografie conservate e catalogate è impressionante: con l’obiettivo della sua macchina ha fermato il tempo di quasi tutta la popolazione ed oggi grazie a lui possiamo conoscere meglio la storia della borgata di Campoleone. 

GB