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Albano – L’amarezza di un dipendente di Formalba, da 9 mesi senza stipendio: ‘Ho dovuto fermare la macchina, così non si vive più…’. E il Sindaco si rifiuta di riceverlo

formalba protesta

La protesta di oggi nei pressi del Comune

Ancora un nulla di fatto per Carmelo Bottoni, il dipendente di Formalba che questa mattina ha cercato invano un confronto col Sindaco Nicola Marini. L’uomo, già l’altro giorno aveva manifestato la propria amarezza davanti alla sede Formalba di Cecchina, in via Italia, una delle 7 appartenenti al malandato istituto di formazione professionale. Proprio lì era infatti andata è la pacifica protesta di uno dei 160 dipendenti che si trovano in stato di sciopero contro la mancata erogazione dello stipendio, che nel suo caso, come in altri, si protrae ormai da 9 mesi. Anche stamattina il dipendente, un uomo di mezza età, ormai esausto di aspettare invano, ha esibito un cartello, palesando tutta la propria amarezza per quanto accaduto, la stessa che ha spinto altri suoi colleghi, stanchi di non essere pagati, a dimettersi e a cercare un’altra occupazione.

L’uomo, con un cartello con su incisa la scritta ‘Sono stanco di elemosinare i miei stipendi‘, ha visto transitare il Sindaco in piazza della Costituente, non riuscendo però a conferirvi, per espressa volontà del Primo cittadino, che non ha voluto fermarsi a parlare con lui. Non pago il dipendente di Formalba, che si è ripetutamente detto esausto della situazione che sta vivendo – non potendo più riuscire ad assolvere ai propri oneri finanziari, che lo hanno visto costretto addirittura a fermare la propria macchina, nell’incapacità di assolvere al pagamento della copertura assicurativa – è salito per le scale del palazzo comunale, chiedendo di essere ricevuto dal Sindaco per un breve colloquio, nel corso del quale aveva intenzione di esprimere le proprie preoccupazioni e chiedere un interessamento del Primo cittadino.

Carmelo durante la manifestazione dell’altro giorno a Cecchina

Dopo aver ricevuto un nuovo diniego, nell’impossibilità di conferire col capo dell’Amministrazione comunale, intorno a mezzogiorno meno un quarto, si è allontanato ancor più amareggiato, limitandosi ad un laconico “onestamente non so più che fare, così non si vive più, anche perchè continuiamo a chiamare la direzione e dall’altra parte del telefono ci rispondono di avere pazienza, ma un capofamiglia rimasto senza alcun entrata di pazienza è difficile ne possa avere ancora”.

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