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ESCLUSIVA – Il Ponte di Ariccia è davvero a rischio crollo? Verrà chiuso per lavori? Quando e per quanto? Se n’è parlato a Genzano grazie all’Associazione Commercianti

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di Daniel Lestini

Un ponte di certezze e uno di speranze. Un ponte tra una crisi ancora più acuita e uno tra la speranza di riuscire comunque ad invertire la rotta. Il Ponte di Ariccia, visto da chi vive di commercio, e da chi anche uno scontrino di meno al giorno può fare la differenza tra rialzare ancora la serranda o, al contrario, abbassarla per sempre, è un Ponte che incute timore e toglie anche quelle poche certezze ancora rimaste in chi spera di attrarre gitanti e turisti nel versante sud dei Castelli.

Verrebbe da dire un Ponte traballante, quello che collega Albano con Ariccia, se non fosse che ha si necessità di interventi, ma senza che al momento si ravvisino particolari pericoli di crolli.  E qui, per alcuni, sta la prima singolarità, tra chi dice “se è pericolante va chiuso” e chi, all’opposto, si spinge a sostenere che “quei lavori sono superflui e si possono fare anche senza chiuderne il passaggio”. Nel mezzo la razionalità di chi è chiamato ad una scelta, e ad una scelta in tempi brevi. Anche e soprattutto per prevenire i danni causati da possibili eventi sismici di moderata intensità, da tempo si è reso comunque necessario un intervento di ristrutturazione del Ponte monumentale arriccino, intervento che porterà alla sua chiusura, con concomitante interdizione al traffico, per almeno un anno e mezzo.

Queste le certezze, avvolte però tra un alone di nubi, oltre le quali si fa fatica ad intravedere quel che davvero sarà. Di tutto questo si è parlato nel pomeriggio di sabato 23 giugno, a Genzano, nell’ex enoteca comunale, nell’iniziativa promossa dall’Associazione Commercianti e la Rete Impresa. A fare gli onori di casa, di fronte ad una platea piuttosto nutrita, arricchita da alcuni consiglieri comunali genzanesi ed arriccini (tra questi, per Genzano, l’ex sindaco Flavio Gabbarini, i pentastellati Silvia Bongianni, Elena Mercuri e Claudio Mariani, e per Ariccia l’ex Primo cittadino, Emilio Cianfanelli, e il consigliere comunale Franz Cianfanelli) sono stati i vertici dell’Associazione Commercianti genzanese e di Rete Imprese Genzano, rappresentata dal presidente Simone Biaggi. 

In assenza dell’assessore regionale alle infrastrutture, Fabio Refrigeri, è toccato all’ingegnere Giuseppe Panarello illustrare lo stato dell’arte in vista dei lavori sul ponte monumentale. Prima di lui il presidente dell’Associazione Commercianti di Genzano  s’è detto timoroso che la chiusura del Ponte possa acuire ancor di più la crisi del commercio. Proprio Marcello Conforti ha poi annunciato l’ufficialità del via libera, da parte della Regione, del finanziamento del progetto di Rete Impresa, che ha visto Genzano chiudere al 50mo posto su 167 imprese che hanno visto accettato il proprio progetto. “Siamo molto fieri del lavoro effettuato in questi 2 anni, che ci ha consentito di arrivare ad un grande risultato, che va inteso come una start-up, che poterà ad investimenti sull’arredo urbano e sul marketing territoriale”.

Nei suoi molteplici interventi, intervallati dagli interventi dalla platea (tra questi quelli di Gianluca Ercolano, candidato alla segreteria del locale Partito Democratico), l’ingegner Panarello, ha ripetuto a più riprese che allo stato dei fatti non c’è più una possibile data di inizio lavori. A pesare, difatti, la mancata accettazione della viabilità alternativa, in assenza della quale i lavori non potranno essere eseguiti. Panarello ha ripercorso quanto emerso dall’ultima e decisiva Conferenza dei Servizi, tenutasi nel dicembre del 2016, nel corso della quale la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Culturali ha bocciato il piano di viabilità alternativa proposto dal Comune. “L’Anas – ha svelato Panarello – prendendone atto ci ha inviato una nota rimarcando la contrarietà della Soprintendenza, oltre a quella della popolazione e del Parco dei Castelli Romani. A quel punto, pur chiedendo atti integrativi, che possano cambiare le cose, non abbiamo potuto far altro che chiudere la Conferenza con parere negativo e al momento è tutto bloccato, non sussistendo altre possibilità di deviare il traffico in altra zona”.

 

“Qualora il Comune dovesse trovare una soluzione di viabilità alternativa potrà far riaprire la conferenza dei servizi e a qual punto riconvocheremo tutti gli enti interessati, ascoltandone le proposte”. 

Di certo, imprevisti permettendo, c’è solo la durata minima dei lavori, se e quando verranno iniziati: “L’Anas ha stimato in 18 mesi il tempo per portarli a termine, ma al momento, lo ripeto, non c’è alcuna data certa per il loro inizio, mancando i permessi per il progetto cantierabile”. 

L’intervento dell’ex sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli

Lungo l’intervento di Emilio Cianfanelli, che è stato è partito proprio dai tempi di realizzazione dell’intervento: “Si parla di 18 mesi, ma poi bisognerà vedere quante criticità, che sono enormi, si presenteranno. Il Ponte è un problema da quando è stato fatto saltare nel ’44 ed è crollato nel ’67 nei piloni centrali, prima di essere ricostruito male. La preoccupazione su cosa succederà è di tutti, ma fugo ogni dubbio sulla viabilità pedonale, che sarà chiaramente interrotta, visto che verrà tolta la soletta e nessuno potrà mai consentire il transito ai pedoni. Ariccia oleograficamente ha due profondi fossati che la dividono da Albano e da Galloro e non è affatto facile trovare alternative una volta bocciata quella intorno a Palazzo Chigi. So tuttavia che l’Amministrazione sta facendo dei rilievi per utilizzare le scalinate ottocentesche e manderà all’Anas i rilievi per fare una parallela. Tuttavia una vera e propria viabilità alternativa non esiste e quel vincolo sarà difficile da superare. Ci sarebbe l’Appia Bis, ma andrebbe potenziato il collegamento, e lo stesso andrebbe fatto con la Via dei Laghi, essendo le sole due strade alternative.  Arrivati a questo punto – ha concluso l’ex Sindaco arriccino – c’è da capire se la Regione metterà dei denari per rinforzare l’uscita dell’Appia Bis e la via dei Laghi”.

E’ stato a quel punto che un cittadino, alzandosi in piedi, ha esternato le domande che un pò tutti si stavano facendo: “I rischi al momento quali sono? In assenza di una viabilità alternativa il Ponte è a rischio crollo?”. Domande alle quali ha risposto lo stesso Panarello: “Il ponte non è pericolante e non va chiuso perché il livello di rischio è alto. Nessuno ha mai segnalato un deficit strutturale talmente elevato, ma ha certamente bisogno di lavori che andranno fatti, proprio per prevenire i rischi di un terremoto”. 

A caldeggiare la possibilità di ulteriori studi, che possano consentire interventi che non prevedano la chiusura al transito del Ponte, è stato il consigliere comunale arriccino Franz Cianfanelli, che ha anche ricordato come i costi siano lievitati da 5 a 7 milioni. “Il progetto di Pietrangeli  – ha dichiarato Cianfanelli – prevedeva una ristrutturazione antisismica del ponte, con la sostituzione del solaio. La relazione precedente dell’ingegner Ratogna, tuttavia, non menzionava la soletta e ci si chiede pertanto se sia davvero necessaria la sua sostituzione, tenuto conto che abbiamo incaricato delle società di ingegneria, che al termine dei sopralluoghi effettuati hanno sostenuto in modo univoco che la soletta non è poi così ammalorata, tanto da farci chiedere ancora una volta se occorre davvero una ristrutturazione così imponente e non si possano eventualmente chiedere ulteriori verifiche per sapere in che stato si trova il Ponte e se non può bastare una manutenzione statica, senza arrivare all’intervento radicale proposto da Anas”.

Laconica la replica di Panarello: “Ariccia è zona sismica di seconda categoria, e non si può fare a meno di quel tipo di intervento. Se il Comune presentasse un progetto solo sui carichi verticali gli verrebbe bocciato”.

In chiusura è intervenuto il consigliere regionale del Partito Democratico, Simone Lupi, presidente della Commissione Bilancio, che con tutta franchezza ha ribadito come “la situazione sia in itinere e non possiamo che darci un ‘arrivederci’ a quando le cose saranno più chiare. Nel frattempo ben vengano iniziative come quella odierna, visto che sarà importante la concertazione per stabilire come reagire quando i lavori, che vanno fatti, saranno finalmente eseguiti. Bene ha fatto l’Associazione Commercianti a sollecitarci e sia chiaro che l’intenzione della Regione è quella di provocare meno danni possible in un territorio che già vive le sue difficoltà per la crisi”.

Una situazione nebulosa, che ci porta, a titolare questo pezzo, cosa di per se provocatoria e stravagante, con tutta una serie di dubbi ed interrogativi che il convegno ha si in parte chiarito, ma che restano comunque nella mente di chi si chiede quali sviluppi ci saranno e con quale tempistica.