POLITICA

Albano – Ddl fascismo, Silvestroni (Fdi-An) non ci sta: ‘L’uso distorto della libertà é di chi cerca di farsi solo pubblicità’

Marco Silvestroni

“Mi permetto sommessamente di osservare, nel convulso dibattito che è emerso a seguito della presentazione del ddl sul fascismo, che perfino la legge Scelba del 1952 prevedeva norme misurate relativamente alla violazione della XIII disposizione transitoria della Costituzione. La stessa Corte Costituzionale, chiamata a suo tempo ad intervenire, segnalò che il reato si configura allorquando l’apologia non consista in una mera difesa elogiativa, bensì in una esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista, cioè in una istigazione indiretta a commettere un fatto rivolto alla riorganizzazione del disciolto partito fascista. Mi pare quindi che il polverone di polemiche che si è sollevato abbia alla fine sortito l’unico effetto di fare un’abbondante pubblicità a chi ha proposto questo disegno di legge, la cui ritrosìa appare in tutta la sua evidenza”. E’ quanto ha recentemente dichiarato Marco Silvestroni, segretario provinciale della Federazione dei circoli di Fratelli d’Italia della provincia di Roma, nonché consigliere metropolitano e consigliere comunale d’Albano. 

“Concludo – ha sottolineato Silvestroni – citando un commento di Giuliano Ferrara, il quale, in un suo articolo pubblicato sul quotidiano ‘La Repubblica’ nel febbraio del 1983, quando era ancora un dirigente del Pci, a seguito dell’uccisione del giovane militante missino Paolo Di Nella a Roma, ebbe a scrivere che “abbiamo i titoli per dire che per noi questa non è la morte di un fascista, ma la morte di un uomo. E di più, di dire che se questo scelse di dirsi fascista e concepì per la sua vita futura di vivere da fascista, ebbene, aveva il diritto di scegliere e di vivere così”.

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