POLITICA

Genzano fa i conti – Tagli alle entrate, sforbiciate alle spese. I 5 Stelle lo ammettono: ‘E’ un Bilancio lacrime e sangue, ma non getteremo la spugna’

elena mercuri
E’ una maggioranza a 5 Stelle che è finita sotto il fuoco incrociato dell’opposizione, che pure non si è risparmiata in fatto di reciproche stoccate, quella che nel corso della seduta consiliare di lunedì 31 luglio, giorno in cui il Consiglio comunale genzanese era chiamato ad approvare la salvaguardia di bilancio e gli assestamenti al previsionale approvato appena 3 mesi prima, ha subito le durissime accuse dei consiglieri di minoranza, a partire da Michele Savini (AttivaMente), che ha invitato i pentastellati alle dimissioni (CLICCA QUI per leggere quanto dichiarato da Savini).
Un bilancio da “lacrime e sangue”, come d’altronde non hanno negato neppure i consiglieri pentastellati che hanno preso la parola, a partire da Elena Mercuri, Marco Fermanti e Luigi Nasoni, che hanno provato a difendere l’operato dell’esecutivo ‘amico’, cercando di attutire le ‘botte’ arrivate dall’opposizione, che ha criticato le variazioni superiori ad 1 milione di entrate, cui corrisponderanno analoghi tagli, che andranno a colpire anche i versanti del sociale e dell’ambiente.  “Una situazione davvero preoccupante” ha tuonato il consigliere comunale di Fdi – Genzano Risorge, Fabio Papalia, che ha aggiunto: “Il Comune non potrà garantire i servizi finora erogati e ci sono responsabilità che derivano dal passato e altrettante di chi sta governando attualmente. Dimissioni per alcuni e interdizione dai pubblici uffici per altri sarebbe la soluzione migliore per far ripartire Genzano”.

L’intervento di Elena Mercuri

“E’ difficile procedere ai tagli che ci vediamo costretti a fare” ha replicato Elena Mercuri: “Il coraggio sta nel non gettare la spugna – ha ribadito -. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma certo non così tanto, perchè non credevamo di imbatterci in certe cose. Penso al servizio di trasporto scolastico: in media negli anni passati rientravano 15-20 mila euro, ma se ne spendevano oltre 200mila annui. Sulle spalle di chi, mi chiedo? Chi ci ha rimesso nel tempo…?”. La Mercuri ha poi allargato il tiro, facendo accenno ad altri debiti fuori bilancio: “Ne avevamo già trovati 330mila, ma poi dagli scatoloni ne sono usciti altri 90mila. Noi siamo pronti a lacrime e sangue per rimettere in pari le cose, perché non abbiamo paura, ma tanto coraggio. Ci avete detto che siam incapaci – ha aggiunto rivolgendosi agli esponenti di minoranza –  ma siamo riusciti a renderci conto che qualcosa di grosso non andava e continueremo a rimboccarci le maniche, rivedendo tutto quello che reputeremo necessario. Basti pensare che ci sono uffici strategici, come quello dei servizi cimiteriali, dove è presente una sola persona, e che andranno necessariamente rivisti”.
“Noi italiani abbiamo un deficit legato all’incapacità di ricordare il passato” le ha fatto eco il marito, Luigi Nasoni. Nel suo intervento, appassionato e colorito, il consigliere di maggioranza ha evidenziato che “in un anno è stato messo in moto tutto quel che si poteva fare. Abbiamo fatto accessi agli atti per carte che ancora non escono – ha aggiunto – e  abbiamo fatto un utilizzo saggio di quei pochi soldi che entrano. C’è stato un deficit di entrate dovuto alla tempistica” ha poi evidenziato, prima di ricordare “i danni provocati dall’Assoservizi, che – parole sue – sappiamo tutti cosa ha combinato e quanto ci è costato mandarla via, con 110mila euro di soli oneri di avvocatura”. Nasoni, in un intervento via via più accorato, ha messo in guardia gli evasori (“C’è gente che non ha mai pagato e posso promettere che i loro nomi usciranno”) e avvertito i membri dell’intero consesso (“O remiamo tutti dalla stessa parte o la barca affonda, con o senza 5 Stelle, visto che siamo arrivati ad un punto in cui nessuna banca ci erogherebbe mutui o prestiti”; aspetto contestato dal capogruppo del Pd, Flavio Gabbarini).

Fermanti con Di Battista

Ha rincarato la dose il capogruppo Marco Fermanti, che non ha accolto l’invito dell’ex Primo Cittadino di smorzare i toni nell’utilizzo di vocaboli come “macerie”, che, a suo dire, “squalificano in primis il buon nome di Genzano e del suo Comune”. “Al nostro insediamento – ha esordito Fermanti – abbiamo trovato una situazione disastrosa, per la quale parlare di macerie è persino poco, se si considera, tanto per fare un esempio, che nell’autoparco c’era tutto il materiale del Carnevale accatastato tipo discarica e nell’ex magazzino sotto la ‘Marchesi’, poi andato a fuoco, abbiamo trovato estintori scaduti nel 2012. A ciò si aggiunga che nessun edificio comunale fosse mai accatastato, e abbiamo trovato scuole con le caldaie sistemate con le toppe e un teatro che va in malora. Mettere mano all’emergenza – ha evidenziato il capogruppo dei 5 Stelle – ha prosciugato le poche risorse che c’erano e ora ci troviamo a far tagli su tutti i comparti di spesa, cosa che ci costa tantissimo sia a livello politico che personale. Ci stiamo mettendo la faccia – ha concluso, replicando agli inviti a dimettersi – e nei prossimi mesi tireremo la somma”.

Sulla mancata riscossione dei residui attivi è intervenuto l’assessore Pietro Pozzana: “Siamo in linea col passato, anzi il 10% è seppur di poco migliore rispetto agli scorsi anni. Ci siamo però visti costretti a cancellare 700mila euro di residui attivi, perché prescritti”. 

Dall’opposizione (dopo quella di Savini pubblicheremo nelle prossime ore anche le reazioni di Papalia, Lommi  e Gabbarini, ndr) solo critiche, a partire dall’accusa di aver pesantemente tagliato anche in comparti, come quello del sociale e dell’ambiente, ritenuti intoccabili.

Genzano – Michele Savini inchioda i 5 Stelle: ‘Avete già fallito: dimettetevi!’. Sul bilancio durissimo il consigliere di AttivaMente

 

 

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