POLITICA

Velletri – Gianni Cerini (Pdl): ‘L’acqua è di meno ma le bollette sempre salate: ecco cosa è accaduto negli ultimi anni’

cerinni

 

Il consigliere comunale veliterno Gianni Cerini

“E’ ora di fare chiarezza e a breve produrrò tutti gli atti sulla questione, promuovendo anche un tavolo aperto a chi è interessato”. Così Gianni Cerini, consigliere comunale d’opposizione, irrompe nella questione legata ai disservizi idrici, che anche quest’anno, come d’altronde accade anche in molte parti del circondario, stanno falcidiando il territorio veliterno, creando disagio a decine e decine di famiglie. “Quanto ci costa Acea?” si è chiesto il capogruppo del Pdl, “e quanta acqua viene immessa nelle nostre condotte? Quanta se ne perde perché non si cambiano i vecchi tubi?

Forse è arrivato il momento i cui tutti noi cominciamo a chiedere conto di quello che paghiamo”. “Senza considerare – ha aggiunto Cerini – che da contratto Acea avrebbe dovuto adeguare le tariffe in modo progressivo, e ciò è stato disatteso nonostante molte proteste in Consiglio comunale. Stessa cosa per i tempi di realizzazione del collettore ovest per portare le acque reflue, che oggi vanno al mare, verso il depuratore generale. Trovo surreale – ha ribadito Cerini –  che Velletri, da sempre considerata tra le città più piovose d’Italia, che ha sotto di se falde tra le più ricche, coi Pratoni del Vivaro che rappresentano un naturale bacino di accumulo delle acque piovane, che poi si scaricano a valle, si trovi a vivere una situazione del genere.  Ci sono numerose relazioni geologiche, storiche, che attestano tutto questo mi chiedo allora chi dirige gli uffici dell’Acea e se c’è un geologo, tra loro, che conosce davvero il territorio, fermo restando – ha concluso il consigliere di opposizione – che  sull’acqua, come sui rifiuti, vi sono grandi interessi e i poteri che controllano tutto sono al di sopra di ogni nostra forza”.
Cerini ha poi ripercorso quanto a suo dire accaduto negli ultimi 20 anni: “Ci sono
 documenti alla mano che non possono essere contestati. Fino al 1997 a Velletri mancava sempre l’acqua e le autobotti erano del Comune. Con l’assessore Lino Righini, grande capo cantiere che ha girato mezzo mondo, si studiò il problema, visto che l’acquedotto del Simbrivio era insufficiente. Cosa fare? La soluzione era immettere acqua da Velletri, ma come farlo? E’ per questo che furono realizzati dei pozzi in zone chiave, come Poggi d’Oro, Acqua Palomba, Rioli.  Il risultato fu che la botte dell’acqua in zona Castello era sempre piena ed arrivò acqua nel centro storico per tutti, con campagne e montagna servite dai pozzi aggiuntivi. Oggi che cosa è cambiato? – si è chiesto Cerini, prima di rispondersi -:  Con l’avvento di Acea diversi pozzi sono stati disdettati e questo che viviamo ogni giorno è il risultato. Ora che non c’è più acqua per tutti e per averla qualcuno si vede costretto a prostrarsi o a chiedere favori per quello che era e resta un diritto primario”.
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