Macabra scoperta ieri sera a Roma, dove le gambe, presumibilmente di una donna, sono state trovate legate tra loro con nastro adesivo da pacchi in un cassonetto in viale Maresciallo Pilsudski. A rinvenirle una nomade che stava perlustrando il cassonetto. Al setaccio, da subito, i bidoni dell’immondizia della zona per cercare le altri parti del corpo della povera donna. Sarà l’esame autoptico a fornire ulteriori elementi: come il dna della vittima o eventuali impronte digitali lasciate dall’assassino. Ancora da chiarire lo strumento utilizzato per tagliarle all’altezza dell’inguine e non si esclude che possa trattarsi di un’ascia oppure di una sega. Secondo indiscrezioni questa mattina sarebbero state ritrovate altre parti del corpo della donna, le cui gambe sono state rinvenute in un cassonetto nel quartiere Parioli. Polizia scientifica e agenti della squadra mobile in via Guido Reni, nel vicino quartiere Flaminio, starebbero analizzando alcuni sacchi in cui si trova presumibilmente il resto del cadavere.
Secondo quanto si è appreso, il sospettato sarebbe l’uomo ripreso da una telecamera di videosorveglianza mentre gettava qualcosa all’interno del secchione nella notte tra il 14 e il 15 agosto. Da quanto sta trapelando in questi minuti non si esclude possa esserci il coinvolgimento del fratello della vittima, un sessantenne italiano. Massimo riserbo in procura sullo sviluppo dell’indagine, ma da quanto si apprende all’atto istruttorio sta partecipando anche il Pm titolare dell’indagine, Marcello Cascini. Non si esclude che l’uomo possa essere affetto da problemi psichici.