POLITICA

Incendi, Righini (Fdi-An): ‘Responsabilità politiche di Governo e Regione per la gestione delle emergenze’

righini incendi

“Quello degli incendi in questa torrida estate continua ad essere un bollettino di guerra, alla base del quale vi sono però non solo le calamità naturali ma anche precise responsabilità politiche ed amministrative dei pessimi governi di centrosinistra che in questi anni hanno governato l’Italia e la Regione Lazio”.

E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, Giancarlo Righini, vicepresidente della commissione Agricoltura.

“Il Lazio – ha dichiarato Righini – continua ad essere martoriato dalle fiamme, le notizie che si susseguono mostrano una evidente difficoltà a gestire questi fenomeni che non lasciano ben sperare neanche per la prossima stagione fredda che si preannuncia molto rigida. Occorre mettere mano ad un sistema che fa acqua da tutte le parti, in un clima di totale siccità. E non vi è ironia ma solo l’amara constatazione che provvedimenti quali la soppressione del Corpo Forestale, con il quale è scomparso uno degli assiomi per garantire la sicurezza animale e boschiva, in una Nazione come l’Italia dove ci sono sempre più boschi e foreste che si espandono di anno in anno e sempre più oggetto di incendi dolosi, stanno comportando l’incapacità a far fronte in modo puntuale alle emergenze”.

“Anche il sistema della Protezione Civile – ha sottolineato l’esponente politico veliterno – mostra le sue pecche, in una quadro generale che vede proteste per l’uso dei mezzi di soccorso, l’impiego dei Vigili del Fuoco, l’utilizzo delle risorse economiche a disposizione, la richiesta di taglie sui piromani, insomma tutti elementi da cui si evince il caos sia nella prevenzione che nella programmazione delle azioni da mettere in campo. E in questo giocano una parte negativa anche le Province, con il loro attuale ruolo indefinito”.

“Come Fratelli d’Italia – ha concluso Righini – riteniamo necessario un cambiamento di rotta che sia improntato ad un rigore che in questo frangente si rende non solo necessario ma urgente. Il caso, l’improvvisazione e il sospetto di scelte tese a favorire qualcuno piuttosto che tutti devono lasciare il passo a chi vuol fare del governo del territorio una missione e non un esercizio politico di piccolo cabotaggio”.

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