POLITICA

‘Antrace bovina, rischio bassissimo per gli uomini’. Il Sindaco di Grottaferrata puntualizza: ‘Zona infetta sotto controllo’

import 2017

Il sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti ha incontrato nella tarda serata di ieri, lunedì 4 settembre, in municipio il direttore della prevenzione Asl Rm6, dottor Mariano Sigismondi. L’occasione è stata utile per fare in tempo reale il punto sulla situazione relativa all’emergenza antrace bovina rilevata in una porzione del territorio ai confini del comune di Grottaferrata  dichiarata “zona infetta” con un’ordinanza emessa dallo stesso sindaco in data 1 settembre.
Per venerdì 8 settembre alle ore 15,30 nell’aula consiliare del Comune è stato fissato un incontro pubblico con i cittadini di Grottaferrata nel quale i vertici e i tecnici della Asl saranno a disposizione per fornire ogni spiegazione, chiarire direttamente ogni dubbio e dare tutte le informazioni sull’evolversi della vicenda.  
Al briefing grottaferratese – svoltosi al termine di un’altra riunione tenutasi in Regione tra i vertici della Asl Roma 6, i tecnici dell’Istituto Zooprofilattico, i medici dell’ospedale Spallanzani e i rappresentanti della stessa Regione Lazio – erano presenti anche il vicesindaco di Grottaferrata, architetto Luciano Vergati e l’assessore alle Attività Produttive, professor Mirko Di Bernardo.
Il dirigente Asl Roma 6 ha ribadito quanto dichiarato in precedenza, ovvero l’origine terrigena della malattia (carbonchio ematico) che avviene in seguito alla sporificazione del bacillo dell’antrace in contatto con l’ossigeno.
Il dottor Sigismondi, sollecitato dalle domande del sindaco Andreotti, del vicesindaco Vergati e dell’assessore Di Bernardo che si sono fatti interpreti in particolare delle questioni emerse dal confronto con la cittadinanza residente nell’area, ha ribadito che dopo le morti registratesi tra il 24 e il 25 agosto non sono stati segnalati altri decessi di bovini.
Gli altri capi di bestiame dell’allevamento sono stati trasferiti in massima sicurezza in un terreno nel comune di Rocca di Papa, a sua volta interessato da una differente ordinanza dove si è proceduto ai trattamenti di profilassi e controlli tanto sugli animali quanto sulle persone entrate in contatto con essi.
La malattia del carbonchio ematico, infatti, anzitutto non  si trasmette per contatto diretto da uomo a uomo ma con il contatto con animali, parti di essi  o materiali infetti.
L’area del comune di Grottaferrata dichiarata “zona infetta” che, come detto anche nelle precedenti comunicazioni, ha certamente già tratto giovamento dalle piogge avvenute nel corso del fine settimana, sarà sottoposta nei prossimi giorni a campionatura per ulteriori esami.
Il dottor Sigismondi ci ha tenuto tuttavia a precisare che, ferme restanti le indicazioni contenute nell’ordinanza di interdizione dell’area emessa dal sindaco Andreotti che durerà per i prossimi 15/30 giorni e in ogni caso finché la Asl non darà indicazioni diverse, la cittadinanza non corre particolari pericoli.
“Con le dovute precazioni di igiene è possibile raccogliere e consumare ortaggi e uve di campi e vigneti presenti nelle zone limitrofe all’area interdetta che, peraltro – ha precisato Sigismondi – non risulta essere abitata.
In ogni caso, giacché nell’ultimo quarto di secolo non si sono verificati casi di carbonchio ematico sul territorio dei Castelli, sono stati cautelativamente allertati medici di base e ospedali sulle modalità di manifestazione della malattia nell’uomo, curabile con trattamenti di penicillina.
Quanto agli animali domestici i proprietari di cani e gatti possono stare relativamente tranquilli in quanto la malattia si presenta in forma localizzata così come i proprietari di suini e pollame in quanto l’incidenza del batterio è forte e letale principalmente su bovini, ovini, caprini e cavalli.
La Asl Roma 6 in ogni caso nella giornata di oggi renderà pubblico il report della riunione avvenuta in Regione”.

Più informazioni