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Genzano – I dipendenti comunali durissimi contro il Sindaco. Chieste le scuse formali o sarà sciopero. Spunta l’idea della querela per diffamazione

dipendenti genzano

Un’affollata assemblea dei 127 dipendenti comunali si è tenuta presso i locali delle grotte comunali adiacenti al cortile del palazzo comunale di Genzano, per una collocazione che è stata ampiamente contestata dai dipendenti e dagli stessi sindacati unitari Cgil, Cisl, Uil, per l’angusta posizione, la mancanza di spazio e la scarsa aerazione.

“L’aula consiliare non era disponibile, in quanto impegnata per un incontro tra il vice sindaco e l’Associazione Rete Imprese”, è stata la motivazione ufficiale data dall’amministrazione comunale. Durante il partecipato incontro tutti i dipendenti si sono detti offesi nella loro dignità di essere umani e di lavoratori dalle parole dette dal sindaco Lorenzon (CLICCA QUI per saperne di più e vedere il VIDEO dell’intervento a Rimini del Sindaco), che non è stato presente all’assemblea, nonostante fosse stato invitato a confrontarsi con sindacati e lavoratori.

“Molti dipendenti comunali, che sono morti di recente, hanno lavorato fino all’ultimo giorno di vita normale – ha dichiarato uno dei presenti – e voglio ricordare su tutti Michelangelo Salerno, Anna Ciampanella,  le assistenti sociali Salvati e Solaretti e molti altri. Non siamo figli di nessuna parentopoli – ha aggiunto – e non siamo raccomandati da nessuno. Svolgiamo il nostro lavoro onestamente e spesso in condizioni precarie per la mancanza di strumenti, spazi e mezzi”. 

I sindacati presenti hanno preso atto delle rimostranze dei dipendenti, alcuni dei quali hanno espresso la volontà di “denunciare il Sindaco penalmente per la diffamazione contro la persona e contro la comunità genzanese”, “che ha una storia alle spalle – hanno dichiarato – fatta di lotte, di resistenza, di morti partigiane, martiri delle Fosse Ardeatine, per stabilire la libertà e la democrazia”.

“Lavoriamo in uffici scadenti – hanno aggiunto -, che cadono a pezzi e ci piove dentro; le strade del nostro paese, che era un fiore all’occhiello dei Castelli Romani, sono piene di buche e immondizia, e i dipendenti e gli operai comunali non sono messi in condizione di lavorare bene. Questo deve guardare il Sindaco, anzichè perdere tempo a sparare nel mucchio per farsi bello agli occhi dei militanti del suo Movimento”.

“Un Burlone da Balera”, “Un Pupazzo con la Barba”, “Un Masturbatore di Piazze”, così è stato definito in maniera colorita durante l’assemblea del personale, da parte dei responsabili dei sindacati e da alcuni dipendenti, lo show del Sindaco sul palco romagnolo. Le prossime mosse delle Rsu saranno:  Chiedere subito un incontro col Prefetto per illustrare la situazione e chiedere una conciliazione tra le parti in causa, con le scuse ufficiali del sindaco, un eventuale sciopero generale di tutto il personale e una possibile querela per diffamazione nei confronti dei cittadini coinvolti e della comunità genzanese. In questo clima venerdì 29 settembre si annuncia una seduta consiliare infuocata, con le forze dell’ordine che stanno predisponendo un ingente spiegamento di forze per prevenire ogni tensione. 

Di seguito il testo integrale dell’Ordine del giorno:

I lavoratori del comune di Genzano di Roma preso atto delle dichiarazioni del Sindaco Lorenzon, rilasciate durante una manifestazione nella nota località balneare di Rimini, e del loro contenuto offensivo nei confronti del personale, con affermazioni insinuanti genericamente comportamenti scorretti da parte degli stessi dipendenti, di erogazioni salariali senza giustificati motivi e parificate a sprechi,

ritengono

che da simili affermazioni, in forza della legge del Testo Unico degli Enti Locali, debba discendere il conseguente obbligo di informare la magistratura contabile e, se del caso quella ordinaria, a tutela dell’Ente e dei cittadini contribuenti evitando di infangare l’onorabilità dei lavoratori che da 10 anni garantiscono la funzionalità dell’amministrazione senza contratto di lavoro e sopperendo alla mancanza di gran parte del personale andato in pensione e mai sostituito

stigmatizzano

il fatto che il primo cittadino del comune parli di gestione del personale senza aver mai voluto partecipare ad alcuna riunione dell’organismo preposto allo scopo da molto tempo e mostrando di non conoscere minimamente le legge che regola il funzionamento delle erogazioni salariali

condannano

il tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità del sindaco con incontri individuali, facile veicolo di pressione, pensando di riparare alle offese pubbliche con scuse o giustificazioni in privato, segno di irresponsabilità

chiedono alle organizzazioni sindacali

  1. nell’ambito delle procedure per l’indizione di uno sciopero, di richiedere formale incontro nel quale acquisire le scuse formali, ufficiali e pubbliche dal sindaco per le gravi affermazioni fatte;
  2. Di formalizzare la proposta in sede di delegazione trattante del completamento delle Progressioni Economiche Orizzontali;
  3. Di tornare in assemblea entro il termine di una settimana per riferire degli esiti del tentativo di conciliazione, ovvero per decidere con i lavoratori le iniziative di sciopero e di divulgazione della protesta da attuare
  4. Di sensibilizzare le RSU degli altri comuni a formalizzare una presa di posizione contro simili attacchi alla classe lavoratrice miranti a lederne diritti e dignità

odg dipendenti
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