Attualità

Velletri – Il Vescovo Apicella sul Convegno Pastorale Diocesano del 13-14 ottobre: ‘Assicurare a tutti i fedeli la completezza dell’iniziazione cristiana’

vincenzo apicella

CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO

13 – 14 ottobre 2017

Velletri, Centro diocesano Santa Maria dell’Acero

“Cristiani non si nasce, si diventa” (Tertulliano)

I percorsi dell’iniziazione cristiana

L’appuntamento ecclesiale del Convegno diocesano accompagna e dà il via al nuovo anno pastorale. L’aver posto il tema della Misericordia al centro della riflessione e della prassi ecclesiale per un anno intero e, dopo aver ascoltato i consigli pastorali parrocchiali e condiviso in occasione dell’Assemblea diocesana dell’aprile 2017, si è scelto di compiere un ampio approfondimento riguardo i percorsi dell’Iniziazione cristiana.

Con questo convegno diocesano del 13 e 14 ottobre 2017 si avvia una riflessione sull’Iniziazione cristiana, tema importantissimo e fondamentale, che riguarda tutto ciò che la Chiesa propone, in termini d’incontri settimanali, liturgia domenicale e altri momenti di preghiera, esperienze di comunità e servizio, coinvolgimento delle famiglie, ecc…, per iniziare alla vita cristiana i ragazzi e gli adulti che lo richiedono. Lo si fa tenendo presente che si è dentro il percorso indicato dai Vescovi italiani con gli Orientamenti pastorali di questo decennio: “Educare alla vita buona del Vangelo” e con quanto emerso dal Convegno ecclesiale di Firenze del novembre 2015.

Nel modo di impostare l’Iniziazione cristiana, che non può ridursi alla sola preparazione ai singoli Sacramenti, si rivela il vero volto delle nostre comunità: attraverso di esso raccontiamo maturità, passione educativa, il desiderio di veder crescere Cristo nel cuore dei ragazzi e dei giovani/adulti; descriviamo la capacità di attivare reti in tutti coloro che hanno responsabilità educativa (il catechista, le famiglie, i presbiteri, gli educatori dell’Azione Cattolica e degli Scout); proviamo a legare gli ambiti in cui si concretizza la vita pastorale di una Parrocchia e cioè la preghiera, l’attenzione ai poveri, la dimensione sociale, la vita di fraternità, la ricerca della vocazione personale. Il soggetto dell’Iniziazione cristiana è tutta la Comunità ecclesiale ed è, quindi, un cantiere in cui ciascuno deve sentirsi coinvolto e dare il suo apporto; esso abbraccia davvero tutti i campi della vita parrocchiale.

 

Monsignor Apicella (Vescovo Diocesi Velletri-Segni): “Assicurare a tutti i cristiani la completezza dell’iniziazione cristiana e una catechesi mistagogica permanente”

“Trasformare in iniziazione alla vita cristiana quella che attualmente è una semplice iniziazione ai Sacramenti, affidata ad una organizzazione catechistica, che diventa il fattore preminente di tutta la nostra attività pastorale”. È questa la sfida relativa all’iniziazione cristiana evidenziata dal vescovo di Velletri-Segni, mons. Vincenzo Apicella, sul numero di luglio/agosto del mensile diocesano “Ecclesia in c@mmino”. Secondo il vescovo, oggi emergono due esigenze: “Assicurare a tutti i cristiani la completezza dell’iniziazione cristiana e una catechesi mistagogica permanente; ambedue oggi sembrano essere per lo più disattese”. “Normalmente – prosegue Apicella – una buona percentuale dei bambini di Prima Comunione non prosegue l’itinerario per completare l’iniziazione cristiana e la posticipazione della Cresima riduce la comprensione della stessa Eucarestia, che a volte viene ridotta a fenomeno devozionale”. “Ma già a partire dal Battesimo – rileva il presule – si sente la necessità di proporre un itinerario che coinvolga soprattutto la famiglia, luogo primario dell’iniziazione cristiana”. Secondo Apicella, “il vero catecumenato nella nostra situazione pastorale non può che iniziare da una scelta consapevole dei genitori”. “Il vero spartiacque, la vera adesione di fede – aggiunge – più che al momento del matrimonio avviene alla nascita del figlio, quando i genitori divengono protagonisti dell’iniziazione cristiana del figlio e perciò stesso sono chiamati a recuperare anzitutto la propria”. “Questo può diventare problematico, ma per questo ancor più necessario – nota il vescovo – nella situazione di crisi in cui si trova oggi la famiglia e a questo proposito risulta indispensabile porre attenzione alle indicazioni che provengono dalla Amoris Laetitia”. “La mistagogia, allora, non è solo l’ultimo stadio dell’iniziazione cristiana, ma ne diventa la premessa, per potersi estendere poi ai nuovi iniziati”. “Lo strumento per affrontare la questione è il Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti”, conclude, annunciando che “concretizzarlo, con i necessari adeguamenti, nella nostra concreta situazione di Chiesa, sarà il nostro impegno per il prossimo futuro”.

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