Circa un migliaio le persone che questo pomeriggio hanno preso parte ai funerali di Gioacchino Capone, il carabiniere 38enne deceduto a seguito delle ferite riportate durante una caduta a casa del fratello, ad Aprilia, nella giornata di venerdì.
Presenti, nell’ora dell’estremo salute, il comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, il colonnello Palma, il comandante del Gruppo Frascati, il colonnello Stefano Cotugno e della Legione Lazio, il generale Rispoli, oltre che tanti colleghi e amici.
Tutti si sono stretti intorno ai familiari, la moglie Francesca, e i tre figli (due femmine e un bambino), i genitori Adelmo e Damiana, il fratello Claudio e la sorella Veronica.
Il rito funebre è stato celebrato in Piazza San Giovanni Battista dal parroco di zona, don Andrea Giovannini, alla presenza di rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, di Roma, Viterbo, Lanuvio, Velletri, Aprilia e dei colleghi della stazione di Bagnoregio (Viterbo) dove faceva servizio il giovane appuntato, deceduto dopo una caduta dalle scale, che sembrerebbe essere stata dovuta ad un malore.
Il giovane carabiniere originario di Ariccia, zona Fontana di Papa-Piani Santa Maria, era tornato a casa presso il fratello ad Aprilia, prima di ripartire per Bagnoregio, dopo che era stato operato al ginocchio in Day Hospital in una clinica romana.
I risultati della autopsia disposta dalla magistratura svoltasi a Latina chiariranno le cause del decesso.