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100 mila reti, non fermiamoci al primo passo

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Risale a pochi mesi fa l’annuncio del finanziamento del progetto “Strade del commercio del Lazio” per le Reti d’Impresa con oltre 100 mila euro. Chiaramente, l’occasione è unica e potrebbe permettere il rilancio del comune di Genzano con nuove opere pubbliche e di decoro urbano, come panchine e Wi-Fi. Per il sindaco Daniele Lorenzon e il comune è sicuramente una bella boccata d’ossigeno che potrebbe portare ulteriore turismo oltre alle tradizionali feste e alla famosa e ormai nota Infiorata.

I primi passi

Tale premio intende sottolineare la buona propensione del comune a favorire le reti d’impresa tra attività economiche del commercio e dell’artigianato nonché i servizi ai cittadini e promozioni di marketing territoriale. Certamente, il percorso per ottenere il finanziamento non è stato facile e non lo nasconde l’associazione dei commercianti che riporta come due anni di duro lavoro e impegno imprenditoriale per sostenere il commercio abbiano finalmente dato i loro frutti.

Ma a questo punto, perché accontentarsi?

Oltre la rete d’impresa

Ogni rete d’impresa vincitrice del bando ha ottenuto il finanziamento di circa 100 mila euro. Nonostante la cifra sia significativa dovrebbe essere vista come un investimento per creare e avviare un circolo virtuoso fra gli artigiani e i commercianti appartenenti alle reti. Inoltre, la possibilità di marketing territoriale dovrebbe essere sfruttata al meglio cercando di cooperare con i comuni limitrofi anziché rischiare una competizione che non porterebbe a nulla di positivo nel lungo termine.

Le opportunità

Le possibilità sono molteplici. Innanzitutto, il comune dovrebbe definire la sua priorità sulla quale puntare i suoi sforzi in concomitanza con le reti d’impresa che hanno ottenuto i finanziamenti. Ma come definire la priorità?

Senza dubbio si potrebbe definire un cosiddetto benchmark, ossia un punto di riferimento o un modello positivo da seguire e imitare. In economia sono molte le strutture che seguono benchmark.  Pensiamo ad esempio agli strumenti chiamati etf. Il trading etf permette di emulare l’andamento di molteplici fondi che di fatto utilizza come benchmark. Spesso, gli etf sono meno costosi o hanno altri benefici rispetto ai fondi stessi. Come può aiutare questo?

Utilizzare un benchmark significa anche copiare, ossia imparare dai migliori. Perché non imparare dai migliori evitando gli errori che sono già stati commessi? Grazie ai finanziamenti, si potrebbe cercare di emulare i comuni più virtuosi d’Italia e ottenere diversi benefici, come ad esempio l’abbassamento delle tasse comunali per i cittadini.  

Si potrebbero anche avviare collaborazioni virtuose con le università del territorio per favorire lo scambio di conoscenza fra imprese e università stesse. Si pensi che nel solo Lazio si contano quasi venti università.

Per i progetti più ambiziosi si potrebbe pensare a tecniche di Open Innovation in collaborazione con startup locali.

Tuttavia, non vogliamo essere troppo avventati e quanto proposto vuole essere soltanto un esempio delle possibilità davvero notevoli che i contributi aprono al comune. Ora, la palla è nelle mani delle Reti e dei loro associati.

 

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