CRONACA

Velletri – Dà in escandescenza distruggendo tutto quanto a portata di mano: ancora disordini in Carcere. Nuovo grido di dolore dei Sindacati

carcere

Nei giorni scorsi, all’interno del Carcere di Velletri, un giovane detenuto della Costa d’Avorio, con problemi di natura psichiatrica, è andato in escandescenza distruggendo tutto quanto ha avuto a portata di mano. A darne notizia sono stati i sindacalisti della Ugl Polizia Penitenziaria Carmine Olanda e Ciro Borrelli, che continuano a denunciare le condizione gravose in cui lavorano gli agenti.

“Il Detenuto in questione – ha commentato Borrelli – per futili motivi ha distrutto tutti i suppellettili della sua camera detentiva ed inferocito ha disarcionato anche l’intera finestra della propria camera, scagliandola a terra e contro chiunque gli si avvicinasse. Sono stati momenti molto difficili e di altissima tensione – ha aggiunto Borrelli -, visto che il detenuto è parso incontrollabile ed era ristretto nel reparto isolamento perché ha manifestato problemi di natura psichiatrica. Solo dopo una lunga trattativa condotta dal Comandante e dal Direttore è stato possibile condurre il detenuto presso l’infermeria del Penitenziario per le cure del caso. Fortunatamente è stato evitato l’uso legittimo della forza da parte della Polizia Penitenziaria che ha saputo gestire l’evento critico con grande professionalità e l’pisodio si è concluso senza feriti”.

Su quanto accaduto è intervenuto anche il Segretario Regionale Ugl Polizia Penitenziaria Carmine Olanda. “Basta! – ha tuonato –, continueremo a denunciare tutto fino a quando i detenuti che manifestano problemi di natura psichiatrica non vengano gestiti dal personale sanitario specializzato e nei luoghi idonei. Basta con le passerelle di moda – ha ribadito Olanda – occorrono provvedimenti immediati alla soluzione del problema. La Polizia Penitenziaria non deve assolutamente gestire da sola e con ordini di servizio di grande, grandissima e sorveglianza a vista i detenuti che hanno patologie mentali e rinchiusi da soli in una cella. Ognuno si deve prendere le sue responsabilità”.

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