POLITICA

Rocca di Papa – Petrolati ribatte al sindaco: ‘Io da sempre contro le antenne. Ecco come si poteva liberare Monte Cavo’

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A seguito dell’articolo apparso sull’edizione cartacea di Castelli Notizie edizione Rocca di Papa del mese di ottobre, l’ex delegato alla problematica dell’Elettrosmog, Bruno Petrolati, – dimessosi a marzo scorso – ha voluto rispondere al sindaco Emanuele Crestini, precisando alcuni passaggi che lo vedono coinvolto personalmente”

“In ciò che ha dichiarato il Sindaco ho percepito una punta di malignità che a mio giudizio va chiarita – ha sottolineato Petrolati -. il Sindaco, infatti, ha riferito che l’individuazione di un sito idoneo all’installazione delle antenne, e inserito nel Dup (Documento unico di programmazione), insistente nel comune di Rocca di Papa sia stata una “possibilità del tutto teorica voluta fortemente dall’allora delegato all’antenne Bruno Petrolati. Questa affermazione è infondata.  Io sono sempre stato per la rimozione totale delle antenne, tanto è vero che in attesa della definitiva sentenza del Consiglio di Stato, nel mese di agosto 2016 ho predisposto il passaggio preliminare per ogni futuro intervento di demolizione: l’accatastamento di tutti i tralicci installati sulla vetta di Monte Cavo oggetto delle ordinanze emesse dal comune nel 2003. Inoltre, per completare il quadro di intervento, ho predisposto le ordinanze di demolizione per i tralicci installati in località Madonna del Tufo che non erano state considerate nel 2003.
Questa attività di predisposizione degli atti per consentire le demolizioni  è stata sospesa nel momento in cui la società IDA srl, proprietaria dell’ex convento della vetta e della strada, presentò nel settembre 2016 sia alla Regione che al Comune, una proposta di riordino complessivo delle antenne installate a Monte Cavo e in località Madonna del Tufo”.

In cosa consisteva la proposta di riordino delle antenne? “Ho espresso un giudizio positivo sul progetto – ha continuato Petrolati – perchè avrebbe consentito il recupero dell’antico convento, la riduzione delle antenne radiofoniche, parte delle quali sarebbero state delocalizzate altrove, e il riordino di tutte le antenne di Rocca di Papa, comprese quelle di Madonna del Tufo. Nello specifico, finalmente, avremmo ottenuto la riduzione delle emittenti, l’individuazione di un’area comunale su cui istallare uno o due tralicci, tali da ospitare tutte le emittenti che sarebbero rimaste, il controllo h 24 della potenza di trasmissione, con la possibilità di verifica da remoto con terminali installati presso gli uffici comunali, e il recupero e riqualificazione dell’ex convento, che sarebbe stato riconsegnato alle sue funzioni ricettive di bar, ristorante e albergo,  oltre all’allestimento di un’area museale. Per attuare tutto questo la Ida avrebbe versato al Comune un canone annuo di circa 250/300 mila euro – di cui 670mila euro alla firma dell’accordo – , con la disponibilità a versare 6 o 7 annualità in anticipo”. 

“Della proposta – sottolinea ancora Petrolati – si facevano garanti sia la Regione Lazio che il Ministero, e avremmo evitato di scontrarci continuamente con i ricorsi e le sentenze, con un aggravio non secondario sulle casse comunali. Probabilmente, se avessimo accettato la proposta, oggi sarebbero già partiti i lavori, e vedremmo all’orizzonte la bonifica di Monte Cavo. Dalle parole del sindaco, invece, si riscontra ancora una volta che il futuro delle antenne è fumoso e privo di certezza , sottoposto piuttosto ai ricorsi che di volta in volta le emittenti faranno a qualsiasi atto comunale.
Spero di sbagliarmi, ma avendo studiato tutta la situazione, dopo il gran lavoro svolto personalmente nel giro di pochi mesi,  temo che le antenne resteranno in queste condizioni ancora per tanti anni”.

Perché il Sindaco non ha accettato la proposta dalla Ida? “Il sindaco purtroppo ha fatto prevalere la sua mentalità da commerciante, credendo di poter gestire autonomamente gli affitti delle emittenti – incassando cifre più alte -, e tutto il delicato iter della delocalizzazione. Ma non è così semplice e la struttura comunale non riuscirebbe a farlo. E comunque mancherebbero le risorse. Invece che trascinarci ancora nei tribunali, quella proposta avrebbe fatto cadere tutti i contenziosi e avremmo messo la parola fine agli abusi perpetrati su Monte Cavo. Va sottolineato, comunque, che la proposta della società IDA anticipava la sentenza del Consiglio di Stato. Anzi con l’adesione di tutte le emittenti  all’accordo, cadendo il contenzioso tra le parti, la sentenza stessa non sarebbe più stata necessaria”.
E adesso che nel mese di maggio è intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato? “Adesso la strada è obbligata e bisogna darne esecuzione, perchè il CdS ha affidato l’incarico delle demolizione al Comune.  Non capisco perché il Sindaco tardi ad intervenire. A meno che, come si evince dal Dup,  che è stato approvato a luglio scorso dopo quattro mesi dalle mie dimissioni,  Crestini  non sia ancora dell’avviso di voler commerciare con le antenne. Ma adesso il tempo è scaduto. La sentenza incombe e deve intervenire. La gente se lo aspetta”.

Com’è la situazione delle antenne oggi? “Purtroppo dalle mie dimissioni sul tema delle antenne non si ha più notizia. Aldilà delle sentenze, comunque, c’è tutto un lavoro che va portato a termine”.
Perchè non ha continuato il suo impegno? “Non c’erano più le condizioni di un sano e rispettoso rapporto con il Sindaco”.
Può darci la sua versione dei fatti sulla recente polemica che lo ha visto accusato di aver aggredito la consigliera Laura Fico? “Un episodio montato ad arte dal Sindaco solo per gettare discredito sulla mia persona.  Laura Fico, che ha condiviso con me la campagna elettorale, e ha potuto constatare con quanta passione, calore e dedizione mi sia impegnato per contribuire alla vittoria di Crestini, ha confuso o ha voluto confondere, raccontandolo come aggressione, il mio accaloramento con il quale le descrivevo il risentimento e lo sconforto per aver dovuto abbandonare il gruppo a causa dell’atteggiamento del sindaco, dispotico con le persone e lontano dalla realizzazione del programma elettorale. Non sono un frequentatore di Facebook, e credo sia fin troppo facile scrivere qualsiasi cosa dietro a un pc. Dal momento che mi piace guardare le persone negli occhi, chiedo un confronto pubblico con il Sindaco per chiarire i miei rapporti in campagna elettorale, durante il mio impegno di cittadino delegato e a mia posizione politica attuale”. 

Intervista edizione cartacea mese di ottobre