Attualità

Italia maglia nera in Ue per tasse universitarie

tasse universitarie

I dati diffusi di recente dalla Commissione europea lanciano l’allarme: in Italia l’istruzione universitaria è cara e poco competitiva con quella del resto d’Europa. Tasse elevate e poche borse di studio ostacolano gli studi di chi non può permettersi la retta. Un tema di grande attualità che dovrebbe aprire un serio e proficuo dibattito sul futuro dell’Università italiana.

Dalla Commissione europea un faro sullo stato dell’Università

Un report della Commissione europea ha portato sotto i riflettori della stampa internazionale lo stato di salute dell’Università europea, visto dal punto di vista della tassazione. L’Italia, nel confronto con gli altri Paesi europei, non brilla per aiuto agli studenti con scarse disponibilità economica e, oltre alla carenza di borse di studio, ostacola il percorso anche con un regime fiscale particolarmente elevato ma non riesce a far fronte alle rette annuali.

Un attacco al diritto allo studio

Questo sistema mette a rischio il diritto allo studio, scavando un solco profondo tra la realtà italiana e quella di altri Paesi che fanno pare dell’Unione europea. Lo studio che ha dato vita al report parte dall’aggiornamento dei dati sui sistemi di tassazione universitaria che ha analizzato i sistemi di supporto per chi incontra difficoltà a pagarsi gli studi.

Qualche dato per farsi un’idea

Il 90 per cento degli studenti italiani paga ogni anno le tasse universitarie. Il dato di chi beneficia di un supporto economico per completare gli studi fa sorridere, ma si tratta di un sorriso amaro: circa studenti su 100. In Paesi come FranciaSpagna e Germania – che rappresentano anche diretti competitor degli istituti universitari nostrani – le tasse universitarie sono estremamente basse e, in molti casi, non esistono. Un modo perfetto di incentivare la continuazione degli studi senza porre freni al diritto allo studio. In Germania, infatti, le tasse universitarie non esistono. Uno studente su quattro, inoltre, può fare affidamento anche sulla concessione di una borsa di studio per fare fronte alle spese legate ad altre attività legate allo studio. In Francia, invece, le tasse universitarie sono estremamente basse e interessano solo il 61 per cento della platea di studenti universitari. Quanto si paga? Nella maggior parte dei casi il costo per frequentare gli Atenei francesi si attesta sui 184 euro l’anno. I ragazzi che beneficiano di un sostegno economico sono 4 su 10.

In Italia è boom di tasse

La situazione italiana è ben lontana da questa appena descritta. Per l’anno accademico 2017/2018, infatti, il costo dei corsi triennali è pari a 1.316 euro: si tratta di un aumento del 4,3 per cento rispetto al 2016. Estremamente larga la fetta di studenti che si ritrovano a pagare questa somma: è il 90 per cento degli iscritti. Sono solo 9 studenti su 100, inoltre, a beneficiare di una sostegno economico. In un’intervista a La Repubblica è stata Elisa Marchetti, coordinatrice dell’Unione universitari, a evidenziare la posizione degli studenti italiani: “Chiediamo che si trovino almeno 150 milioni di euro da investire nel Fondo integrativo statale per le borse di studio e che il Fondo di finanziamento ordinario destinato alle università sia incrementato con la finalità prioritaria di abbattere in modo sostanziale la contribuzione studentesca. A breve conosceremo i dettagli della prossima legge di bilancio. Quello che già conosciamo da anni sono i numeri del fallimento dell’università. Siamo il Paese che meno investe in istruzione e questo si ripercuote soprattutto su coloro che hanno meno possibilità di passare dalla scuola all’università e poi di essere in grado di proseguire il percorso di studio fino al titolo finale”.
Risorse utili:

Intervista a Elisa Marchetti su La Repubblica

Commissione Europea
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