POLITICA

Genzano – Solo Papalia è rimasto a difendere l’attacchino rimasto senza lavoro a 60 anni, dopo aver lavorato gratis per mesi. E gli altri?

Manifesti

Fabio Papalia dai banchi della minoranza

E’ un futuro avvolto da nubi dense quello dell’attacchino che per anni ha lavorato su tutta Genzano affiggendo i manifesti attraverso i quali Comune, aziende ed associazioni hanno informato i cittadini. Lui, vittima degli errori della politica e degli scivoloni amministrativi, si ritrova ormai senza lavoro, nonostante abbia continuato a prestar servizio anche nei mesi in cui il suo futuro era incerto e la paga un miraggio. Del suo destino si è fatto ancora una volta portavoce Fabio Papalia, dai banchi dell’opposizione.

Proprio l’ex candidato sindaco delle tre civiche che lo hanno sostenuto alle Comunali del 2016, ha preso la parola nell’ultima seduta del Consiglio, battendosi in difesa dei diritti del lavoratore che per anni, anche senza stipendio, si è alzato ogni mattina per affiggere i manifesti e permettere a tutti i cittadini genzanesi di poter usufruire del servizio, senza peraltro penalizzare chi per lo stesso aveva investito cospicuamente. Papalia lo ha fatto interrogando la Giunta per avere lumi circa il suo destino, sperando in un atto che potesse restituire al malcapitato il lavoro perduto. 

Va ricordato che l’appalto alla Cooperativa Primavera è scaduto al 31 agosto, senza essere prorogato, dando il via libera ad una gestione “interna”. A fare il punto è stato il vicesindaco, Piero Pozzana, che ha ricordato come l’appalto per le affissioni, che scadeva a maggio del 2016, era stato inizialmente prorogato, salvo essere poi interrotto dopo la scadenza agostana. Poche le speranze lasciate al lavoratore dai banchi della maggioranza: “Da quanto è emerso quest’anno dal Tar della Toscana – ha precisato Pozzana – la clausola sociale deve conformarsi ai principi comunitari e non comporta alcun obbligo per l’impresa subentrante. L’Amministrazione – ha evidenziato il numero 2 della Giunta Lorenzon – ha effettuato una nuova gara sulla stazione unica appaltante, gara che è attualmente in corso”.

Nessuna garanzia di riassunzione, quindi, per l’uomo, tanto che Papalia, pur prendendo atto dell’assenza di un obbligo da parte del Comune, è tornato a sollecitare una presa di coscienza da parte dei vertici comunali, chiedendo una tutela particolare per l’ex dipendente.

“Parliamo di una persona che si è ritrovata senza lavoro all’età di 60 anni, privata di certezze lavorative e previdenziali. Un uomo che per anni, pur non percependo lo stipendio, ha continuato a lavorare regolarmente, e che si ritrova in questa situazione anche per errori amministrativi e politici. Il ringraziamento per il suo attaccamento e il suo senso civico – ha aggiunto l’esponente di Fratelli d’Italia  è stato quello di liquidarlo in 24 ore. A questo punto – ha concluso Papalia – mi auguro che qualcuno si metta una mano sulla coscienza per garantirgli un futuro lavorativo e una pensione dignitosa”.

Silenzio dai banchi dell’altra minoranza, quella legata all’ex amministrazione di centrosinistra, silenzio che ha creato qualche mugugno nella platea dei cittadini presenti, che hanno aspettato, invano, un intervento che potesse far luce su come si sia arrivati a tanto.