Cultura

Velletri – Al Tempietto del Sangue torna Rossella Giardina con ‘Zuccheropoli’, tra fiabe e realtà, allegria e solidarietà (9-10 dicembre)

rossella giardina zuccheropoli

a cura di Maria Lanciotti

Rossella Giardina – un nome che è tutto un programma, fioriture esplosive e spazi privilegiati – di nuovo in campo, con tutta la schiera delle fatine collaborative e maghetti operativi nell’ombra. Una due giorni, sabato 9 e domenica 10 dicembre,  per ‘La seconda volta a Zuccheropoli’ al Tempietto del Sangue a Velletri, tra fiabe e realtà, allegria e solidarietà e tante bustine di zucchero a fare da perno e contorno a una manifestazione “nata per gioco” e non a caso diventata subito un appuntamento imperdibile in prossimità del Natale.

E chi la ferma ‘sta Giardina? Armata di un sorriso irresistibile, contagioso, e munita di strumenti collaudati – intelletto, umanità, comunicativa – quando parte parte e fortuna per chi le sta dietro. Bambini e ragazzi innanzitutto, nipotini in prima fila, e adulti senza età.

Ma lasciamo che sia proprio Rossella Giardina – quando il nomen omen ci azzecca! – a parlarci del suo progetto tanto semplice quanto ambizioso.

Zuccheropoli: quando e come ti scatta l’idea, con quali attese e quali obiettivi?

“Inizio a collezionare la prima bustina di zucchero nel lontano 1989. Per gioco… Senza alcun obiettivo o particolare idea, ma noto subito un affetto straordinario da parte di tantissime persone che regolarmente e da ogni parte del mondo prendevano delle bustine per me, senza pretendere nulla in cambio, col solo scopo di farmi felice. Da qui “Gli amici di Zuccheropoli”, che non smetterò mai di ringraziare, dal nome che nel frattempo avevo dato alla mia collezione: Zuccheropoli, appunto”.

Nuova veste grafica per ‘La prima volta a Zuccheropoli’

La tua collezione prende presto a viaggiare. Modalità di contatto per scambi e condivisioni con altri appassionati dello stesso genere? Che cosa ne nasce, come si sviluppa? Incontri, finalità, particolari esperienze?

“Faccio realizzare un sito internet –– per intercettare altri collezionisti come me e realizzo una prima serie da collezione di quattro bustine che presento nel corso di un incontro mondiale di collezionisti a Ferrara. Le quattro bustine raccontano l’inizio di una fiaba, e cioè la storia di un paesino dal nome ‘Zuccheropoli’ in cui un giorno arriva una fatina e trasforma gli abitanti in tante bustine di zucchero che avranno il compito di andare in giro per il mondo e di addolcire gli animi degli esseri umani, in special modo di quelli che hanno momentaneamente perso di vista la giusta via…

In ogni caso, nel corso degli anni la collezione cresce vertiginosamente e nel 2010, quando nasce la mia prima nipotina Benedetta, colgo un nesso tra lo straordinario mondo dei bambini e quello di Zuccheropoli e inizio a scrivere la fiaba “La prima volta a Zuccheropoli”. La produco tramite il self publishing su ilmiolibro.it e inizio a pensare di presentarla in qualche modo, magari in un contesto dove potere esporre la mia collezione, ma non avevo ancora bene chiaro il tutto, finché un giorno mi capita di leggere una frase di Mogol: ‘Ogni bambino dovrebbe essere il figlio di tutti’ e così capisco cosa debbo fare”.

E si sbarca a ‘Zuccheropoli’… Come prende vita questo importante progetto, difficoltà e soddisfazioni?

“Sì, decido di organizzare l’evento al Tempietto del Sangue presso il Palazzo comunale per il 19 e 20 dicembre 2015, nel quale potere allestire una mostra di bustine e presentare la prima fiaba e supportare tutti insieme il progetto ‘Vite coraggiose’ dell’Ospedale Padiatrico Bambino Gesù, che aiuta molti bambini ogni giorno. Coinvolgo quindi amici e parenti e organizziamo un mercatino solidale al fine di raccogliere dei fondi. Tantissime persone si sono messe a disposizione della causa senza le quali non avrei potuto fare nulla… Si distingue soprattutto un gruppo di donne, che ho iniziato a chiamare ‘Fatine Zuccheropoli’ e che oramai sono insostituibili e crescono in numero di giorno in giorno. All’evento partecipa moltissima gente e raccogliamo parecchi soldini che offriamo alla Fondazione e ne siamo felicissimi.  

In questa prima impresa coinvolgo una nonna scrittrice che seduta sui cuscini colorati incanta i bambini con le sue parole; la biologa Nerina Mazzeo che spiega la differenza tra zucchero e miele; la maestra Daniela Menaldo che organizza laboratori di disegno per i bambini e la dott.ssa Claudia Manzato che ha spiegato l’uso corretto dello zucchero e le malattie ad esso collegate, come il diabete. Il tutto per offrire contenuto alla manifestazione e condividere momenti unici e indimenticabili”.    

‘Zuccheropoli’ seconda edizione 2017. Evento divulgatissimo, evidente la tua capacità organizzativa e di comunicazione, oltre naturalmente il tuo dirompente entusiasmo: quanto aiuta l’informazione mediatica a promuovere le proprie idee, e fin dove possono arrivare? Riscontri in tal senso?

“Forte di questa soddisfazione e carica di entusiasmo scrivo una nuova fiaba, “Natale a Zuccheropoli”, dedicandola ai miei nipoti, che ne frattempo sono diventati cinque, utilizzando sempre lo strumento di self publishing de il miolibro.itDecido di realizzare una Fan Page social con il supporto preziosissimo di una delle fatine, Sara della Vecchia, al fine di dare maggiore visibilità ai contenuti che regolarmente pubblico sul progetto all’interno del mio blog e anche per divulgare l’idea e invitare il maggior numero di persone al nuovo evento in programma, stavolta  per supportare la ricostruzione di Amatrice. A fronte di ciò, sto notando che molte persone, più della volta scorsa, sono a conoscenza del progetto. Ora ci sarà da capire se parteciperanno all’evento il 9 e 10 dicembre al Tempietto”.

Come si è determinata in questa seconda edizione la scelta dei destinatari della raccolta fondi?

“Mi ha colpito ascoltare le parole dirette del vescovo Pompili sulla loro situazione e ho cercato di immedesimarmi. Naturalmente non ce l’ho fatta ma la sofferenza del solo pensiero mi ha fatto scattare qualcosa nella testa e nel cuore…  Ho contattato personalmente il vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili, che ringrazia tutti per questa iniziativa e per il sostegno che riusciremo a dare loro. In realtà il tutto sarà solo una goccia nell’oceano, pensando a quanti hanno bisogno, ma come diceva Madre Teresa di Calcutta, se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno.Nel corso della due giorni ci sarà anche la presentazione ufficiale della mia prima fiaba, “La prima volta a Zuccheropoli”, che nel frattempo è stata scelta dalla casa editrice per bambini e ragazzi ‘Lombrellomatto’ come prima pubblicazione di una serie Zuccheropoli, e che quindi ora si presenta con una nuova veste grafica”.

La manifestazione è rivolta soprattutto ai bambini: si è pensato a coinvolgere le scuole ma anche altre realtà territoriali comunque interessate al tipo d’iniziativa?

“Sempre con l’obiettivo di aggregare il maggior numero di persone, quest’anno ho anche inviato il progetto alle scuole e vedremo se ci sarà un riscontro da parte degli insegnanti. Inoltre ho organizzato un pre-evento, una sorta di conferenza stampa che si è tenuta in Sala Micara lo scorso 29 ottobre – ed è andata benissimo! – in cui tra i relatori, assieme a me, c’erano Marisa Monderna volontaria A.N.D.O.S. (Associazione Donne Operate al Seno) che ha presentato lo Yoga della Risata e che lo proporrà nella giornata di domenica 10 dicembre al Tempietto, e Eugenia Belvedere, giornalista e titolare della Libreria Contromano, che invece proporrà delle attività per i bambini nella giornata di sabato 9 dicembre”. 

Natale a Zuccheropoli 2017: programma ricco e vario. Ce lo vorresti brevemente illustrare? Come spieghi tanto interesse e tutta questa adesione alla tua proposta?

“Già, un programma molto ricco a cui spero davvero parteciperanno tante persone. Ci sarà una mostra di bustine di zucchero, un angolino dedicato ai bambini e uno agli adulti che non hanno permesso alla magia di uscire dalle loro vite. Si potrà praticare lo Yoga della Risata e partecipare alla pesca solidale che quest’anno vede appunto come obiettivo aiutare Amatrice”.

Zuccheropoli e le sue Fatine. Tutto al femminile: per caso o per scelta?

“In realtà di collaboratori uomini ce ne sono tanti, anche se restano un po’ nell’ombra, ma comunque sì, le donne sono di più e collaborano in diversi ambiti e in maniera straordinaria e continuativa ormai da anni con una passione  sempre crescente che mi sconvolge positivamente ogni volta e mi arricchisce l’anima. In questi giorni fervono i preparativi al Tempietto del Sangue, ogni momento libero lo dedico proprio a questo con il supporto di tante persone operosissime”.

I tuoi libri. Le tue favole: nascono in funzione di Zuccheropoli o ne traggono spunto?

“In realtà ad oggi posso dire che è tutto collegato, nel senso che finalmente vedo tutti i tasselli prendere il loro posto all’interno in  un grande e unico puzzle. Il cerchio in pratica si sta chiudendo come per magia… Mi accorgo che anche quando scrivevo i miei primi libri (Col cuore in festa – Ieri Belitri, oggi Velletri; Terrazza Vista Lago; Era il tempo delle castagne; Una camelia per Cristina. Ritorno a Belitri) avevo in mente la stessa storia di fondo e cioè l’analisi di questo straordinario mondo che è la natura umana, con tutte le sue meravigliose e imprevedibili sfaccettature che mi stupiscono ogni giorno”.

La collezione Zuccheropoli è in crescita? L’ultima bustina aggiunta: provenienza?

“La collezione cresce ogni giorno di più. Anche oggi (giovedì 30 novembre) un collega di lavoro mi ha portato due bustine che i suoi genitori hanno preso in Emilia Romagna nel week end e con grande gioia ho potuto dirgli, mentre lo ringraziavo, che quelle bustine non le avevo!”  

Quanto sono importanti per te i rapporti umani, e non solo per costruire insieme?

“Sono fondamentali! Da sola il progetto Zuccheropoli non esisterebbe. In realtà se fossi da sola nulla esisterebbe, e intorno a me ci sarebbe il nulla… Non sarei sicuramente quella che sono. Non potrei vivere senza la mia famiglia e senza gli affetti in genere, gli amici e ogni altra persona che incontro ogni giorno e da cui cerco sempre di tirare fuori un sorriso”.  

INFO:

zuccheropoli.it

https://www.facebook.com/Zuccheropoli/

https://rossellagiardina.blogspot.it/