POLITICA

Rocca di Papa – Forti contestazioni in Consiglio da parte degli abusivi. L’Amministrazione rinvia di due anni la riscossione dei canoni e annuncia un’indagine conoscitiva

consiglio rocca sull'abusivismo

Ancora un Consiglio comunale di fuoco per l’Amministrazione del Sindaco Emanuele Crestini, ieri riunita in assise per discutere e approvare la ratifica della delibera di Giunta numero 122 del 30 novembre, con la quale la Giunta ha già approvato all’unanimità le indennità di occupazione per gli immobili e manufatti abusivi oggetto di sentenze passate in giudicato.

Tanti dei 189 casi interessati, parliamo di intere famiglie, si sono riversati in aula, e l’atmosfera è stata molto tesa fin dall’inizio, con svariate interruzioni, forze dell’ordine schierate ai lati della sala e momenti di vera tensione.
La folla si è scatenata a protezione del proprio rappresentante, il presidente del Comitato Pro Case Alessio Iadecola, che avendo più volte disturbato i lavori era stato invitato ad uscire. Tra il pubblico anche Simone Carabella, spesso in testa a battaglie cittadine di stampo sociale dei Castelli romani, protagonista anche di un alterco con il Primo Cittadino finito poi in denuncia (LEGGI).

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Sul piatto il canone mensile che i proprietari delle abitazioni abusive dovranno corrispondere al Comune,  che varia a seconda dei quartieri e che va da 500 a 700 euro mensili per un’abitazione di 100 metri quadrati.

“Capisco la disperazione della gente – ha detto il Sindaco -. Io sono stato eletto per stare vicino ai cittadini ma al contempo devo far rispettare la legge. Questa delibera è stato un atto obbligato, che ci ha sollecitato la Corte dei Conti, ma non è una delibera salva bilancio”.

Prima della discussione del punto all’ordine del giorno, spostato dalla fine ad inizio consiglio, il gruppo consiliare “Voi con Noi”, del presidente Massimiliano Calcagni e del consigliere Lorenzo Romei (assente Roberta Carnevali), è uscito dall’aula in nome dell’articolo 78 del Tuel, che così recita: “Gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado“. L’uscita dalla sala dei due, che hanno dichiarato di non voler votare la delibera in questione, è stata accompagnata da un battito di mani da parte del pubblico, che chiedeva lo stesso comportamento da parte di altri amministratori, coinvolti nel problema dell’abusivismo.

E’ stato poi l’assessore Vincenzo Rossetti a spiegare la delibera e a proporre degli emendamenti che di fatto bloccano la riscossione dei canoni per il 2018 e il 2019, andando a coprire le mancate entrate attingendo al Fondo di solidarietà e alle indennità risarcitorie vantate nei confronti di Acque Potabili per un contenzioso degli anni precedenti. “Questa Amministrazione non intende arrestare i tavoli di discussione e concertazione già avviati e al contempo intende rinviare la riscossione al termine delle indagini conoscitive sui singoli casi”.

I malumori però non si sono affatto placati. “Abbiamo votato convintamente questa delibera – ha detto il neo assessore all’Urbanistica Barbara Barbato -, perchè questa Amministrazione è contro l’abusivismo, ma anche perché non possiamo presentarci ai tavoli di concertazione con gli organi superiori per cercare di trovare delle soluzioni come Ente inadempiente. Verrà fatta un’indagine conoscitiva caso per caso e, sempre nel rispetto della legge, cercheremo di andare incontro e esonerare chi è in difficoltà economica”.

“Insieme ai cittadini si sta sempre, anche quando si tratta di fare scelte impopolari” ha detto il consigliere Boccia, lamentando la delibera già approvata in Giunta senza alcun contraddittorio. “E’ una delibera fredda, senza anima, in cui non si è tenuto conto del tessuto sociale ed economico della popolazione di Rocca di Papa – gli ha fatto eco Elisa Pucci (Articolo 1 – Mdp) -. Vi siete comportati come burocrati senza prima avviare un’indagine sui singoli casi. Il paradosso è che l’articolo 31 del D.P.R. 380/2001, cui ci si appella, non parla di canoni, ma solo di acquisizione al patrimonio comunale ai fini della demolizione. Altro paradosso è il fatto che parimenti non si chiedono i canoni alle 38 antenne abusive che insistono sul territorio comunale”.

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“I cittadini hanno tante responsabilità – ha detto il Consigliere Grasso, che ha sostituito il Presidente del Consiglio durante la trattazione -, ma le hanno ugualmente le passate amministrazioni e le forze di polizia che dovevano controllare (e qui il consigliere Atripaldi, per anni comandante della Stazione dei Carabinieri di Rocca di Papa, ha risposto per le rime). Credo quindi che il canone debba essere una cifra ridicola. L’unica speranza è che a livello nazionale qualcuno si prenda l’impegno e la responsabilità di risolvere la questione”.

Si tratta di un problema sociale non di poco conto, che da parte di Equi Diritti è stato definito nei giorni scorsi “Bomba sociale”. I 189 casi segnalati dalla Procura, infatti, sono solo la punta dell’iceberg di un problema ben più ampio a Rocca di Papa, e i diretti interessati chiedono ora uguale trattamento per tutti i casi di abusivismo edilizio.

‘Bomba sociale a Rocca di Papa’: Equi Diritti va giù duro sugli sgomberi degli immobili abusivi

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