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Saldi invernali al via tra tasche e buste vuote. Impietoso il Codacons: ‘Così non funzionano, aboliamoli per legge’. Pesa anche il ‘Black Friday’

SALE

Tasche vuote e buste vuote in queste primissime ore di saldi invernali, che hanno preso ufficialmente il via proprio oggi, venerdì 5 gennaio. Come per magia i cartellini con le percentuali di sconto hanno fatto capolino in tutte le vetrine, nel tentativo di attrarre nuovi clienti e dare un senso ad una stagione commerciale per molti ancora magra di soddisfazioni. La partenza, complice il bel tempo, appare incoraggiante in quanto all’afflusso, ma la paura degli esercenti è che si riveli una bolla di sapone pronta a sgonfiarsi in un paio di giorni, oltre i quali pure l’eccitazione e la frenesia dei Saldi potrebbe lasciare spazio ad una pragmatica parsimonia da parte dei consumatori, non certo propensi a fare spese pazze. 

L’appuntamento fa soprattutto gola ai commercianti, che come ogni anno sperano in una boccata d’ossigeno che per alcuni sarebbe davvero vitale in una stagione nel complesso infelice. Le previsioni che arrivano dalle varie associazioni certo non incoraggiano e non inducono all’ottimismo.

“I saldi di fine stagione sono oramai obsoleti e superati, non incontrano più l’interesse dei consumatori e, pertanto, vanno aboliti per legge”. Lo afferma il Codacons, che sottolinea come siano profondamente cambiate le abitudini d’acquisto dei cittadini e come i saldi in partenza domani faranno registrare l’ennesimo flop.
“Ancora una volta le vendite durante i saldi faranno registrare una contrazione – spiega l’associazione -. Le famiglie infatti non prevedono di effettuare grandi acquisti durante gli sconti né dedicheranno significativi budget di spesa ai saldi, al punto che solo il 40% degli italiani conta di approfittare delle vendite di fine stagione per fare qualche acquisto nei negozi”.
Secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi “il flop dei saldi è da attribuire sia alla partenza degli sconti a ridosso delle festività natalizie e di Capodanno, quando i portafogli degli italiani risultano già svuotati dalle spese per regali, pranzi e cenoni, sia a profonde modifiche nelle abitudini dei consumatori. I cittadini possono infatti acquistare tutto l’anno prodotti scontati attraverso le piattaforme e-commerce, con il commercio online che attira un numero sempre crescente di acquirenti, al pari di iniziative come il Black Friday che hanno portato le famiglie ad anticipare acquisti prima relegati al periodo dei saldi“.
Secondo le stime del Codacons il budget medio nazionale dedicato ai saldi invernali scenderà quindi a una media di 168 euro a famiglia, con una contrazione del -4% rispetto agli sconti di fine stagione del 2017.

IL DECALOGO DEL CODACONS

Come ogni anno il Codacons diffonde il decalogo con i 10 consigli d’oro per evitare fregature durante i saldi e fare acquisti in tutta sicurezza:
1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante e’ obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perchè il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei piu’ svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) Girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si puo’ cosi’ verificare l’effettivita’ dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4) Consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: cosi’ si e’ meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bonta’ dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di piu’ delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualita’. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
5) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio cosi’ da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non puo’ avere, infatti, ricarichi cosi’ alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile.
Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) Prova dei capi: non c’e’ l’obbligo. È rimesso alla discrezionalita’ del negoziante. Il consiglio e’ di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante e’ obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.