“Siamo all’inizio della strada, ma i primi sondaggi sulle regionali nel Lazio premiano l’esperienza di governo di Nicola Zingaretti alla guida della Regione Lazio e indicano che c’è una solida base per la sua riconferma”. Così l’agenzia Dire ha riportato quanto emerso da un sondaggio sulle elezioni Regionali del Lazio. Dopo il sondaggio di Winpoll, che pochi giorni fa dava Zingaretti ampiamente in testa al 37,6%, con Roberta Lombardi al 29,3% e Maurizio Gasparri (probabile candidato del centrodestra) al 21,5%, un’ulteriore conferma è arrivata ieri dalla trasmissione televisiva “Piazzapulita”: il sondaggio di Index Research sulle elezioni regionali del Lazio conferma infatti Zingaretti in testa con un buon margine di vantaggio sugli altri candidati. A Zingaretti il 36% delle preferenze; distanziata a 7 punti Roberta Lombardi, al 29%; mentre Maurizio Gasparri viene stimato al 22%, distante 14 punti. Neanche la somma dei voti dei due candidati attualmente in campo per il centrodestra raggiungerebbe la percentuale di Zingaretti, dal momento che Sergio Pirozzi è fermo al 10%.
Positivo anche il sondaggio dell’Istituto Piepoli diffuso oggi sul quotidiano ‘La Stampa’, che dà un testa a testa tra Zingaretti e la candidata M5S persino in una simulazione di ballottaggio, dove i M5S sono storicamente più forti, ma che – occorre ricordare – non esiste nelle elezioni regionali, in cui si vota con turno unico.
La conferma del buon indice di gradimento di Zingaretti è poi arrivata anche dalla rilevazione di Izi pubblicata dal quotidiano Repubblica. Zingaretti è risultato infatti primo tra i candidati, con il 35% delle preferenze. Confermato il distacco di 7 punti da Roberta Lombardi, stimata al 28% e non in grado di acquisire consensi fuori dal perimetro del M5S. Diverso, per questo sondaggio, il posizionamento dei candidati del centrodestra, con Pirozzi al 23%, e Gasparri, a cui viene attribuito il 12%. Secondo la stessa rilevazione, Zingaretti risulterebbe in testa anche nel caso di un’ipotetica ricomposizione dello schieramento di centrodestra: come spiega numeri alla mano l’ad di Izi Giacomo Spaini, infatti, i voti tra di Pirozzi e Gasparri non possono essere sommati, ma si distribuirebbero in parte anche sui candidati degli altri schieramenti.
Sondaggi che non arridono, quindi, al centrodestra, che a meno di 2 mesi dal voto non ha ancora ufficializzato il suo candidato. Un attendismo che sembra quasi soffiare sul fuoco della teoria che la coalizione “giochi” a perdere, consegnandosi al nemico del principale nemico (i 5 Stelle), preferendo così una vittoria di Zingaretti, per poi andarsi a giocare la partita con maggiori chance altrove, a partire proprio dalle Politiche. Una ricostruzione che per tanti sembra essere solo ‘fantapolitica’, anche se ogni giorno che passa sembra avere sempre più adepti…