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Albano – Emergenza rifiuti, Andreassi: ‘Abbiamo risolto con un sito a Padova, ma nel Lazio la situazione è folle’

andreassi

E’ scoppiata l’emergenza rifiuti nei Comuni dei Castelli romani, che al pari di molti altri della Città Metropolitana di Roma e della Provincia di Latina, si sono visti chiudere i cancelli della Ecoconsul di Guidonia, il sito di conferimento della frazione umida dei rifiuti.
Da giovedì 11 gennaio l’impianto non accetta più umido se non in minima parte, rendendo difficile e in parte bloccando la raccolta differenziata nei territori interessati.

Mentre si cerca di fronteggiare l’emergenza, l’ennesima, le Amministrazioni locali stanno lanciando gridi di allarme ad una Regione Lazio ormai in attesa di rinnovo elettorale. Le soluzioni a stretto giro guardano oltre i confini regionali, addirittura nel Nord Italia, e in tal caso si andrà quasi sicuramente incontro ad un aumento vertiginoso dei costi del servizio.

Il Comune di Lanuvio ha già fatto sapere che i passaggi di ritiro dell’umido passano da due volte a settimana a una soltanto, e in vista ci sono aumenti per la Tari, mentre Rocca di Papa per ora fronteggia come può, e anche nella giornata di oggi gli operatori hanno provveduto a ritirare la frazione organica.

“E’ una situazione folle – ha commentato il delegato ai Rifiuti di Albano, Luca Andreassi -. Da un giorno all’altro, nonostante abbiamo un contratto per tutto il 2018, hanno rimandato indietro i camion. Ormai viviamo perennemente in emergenza. Fortunatamente abbiamo ottimizzato le risorse e stiamo chiudendo un accordo con un sito a Padova, e faremo in modo che i cittadini non si accorgano di nulla”.

Sullo stesso sito pare stia convergendo in queste ore anche il Comune di Ariccia, mentre altre soluzioni al vaglio dei Comuni si trovano a Pordenone o Torino. “Ci rivarremo sulla Ecoconsul – ha aggiungo Andreassi – hanno interrotto un pubblico servizio e ci hanno costretto a correre ai ripari senza alcuna programmazione. Il vero problema è la situazione in cui versa la Regione Lazio, assolutamente non autosufficiente per i rifiuti. Tutti gli impianti del nostro territorio o hanno chiuso o sono in procinto di farlo, siamo soffocati da Roma e non ci è stata in questi anni una seria programmazione o ipotesi impiantistica adeguata”.

Una situazione paradossale in cui l’aumento di virtuosismo, seppur minimo, della raccolta differenziata nella Capitale manda in tilt l’intero sistema del territorio.

M.E.

 

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