“L’unica Nazionale italiana che parteciperà ai Mondiali di calcio, facendo sventolare la nostra bandiera, la più bella del mondo”. Con l’entusiasmo che da sempre lo contraddistingue e lo spirito di chi battaglia in prima linea per i diritti dei più deboli, Simone Carabella si è ritrovato a palleggiare con gli atleti azzurri, che il prossimo ottobre saranno di scena in Messico nella Coppa del Mondo di calcio dedicata agli atleti amputati (GUARDA IL VIDEO).
“C’è un’Italia di calcio già qualificata ai Mondiali – ha dichiarato Carabella, tra un palleggio e l’altro, nella curiosità dei passanti – ed è la Nazionale di calcio amputati che, ad Istanbul, ha concluso al 5° posto il Campionato Europeo, disputato dal 2 al 10 ottobre. Lo hanno fatto senza alcuna risorsa economica, nel disinteresse di un Governo che ancora una volta si è girato dall’altra parte”.
La storia di questa squadra ha inizio dal sogno di un ragazzino, Francesco Messori, allora 14enne, nato senza una gamba. Nonostante questo limite ha sempre avuto dentro di se una grande passione per il calcio, ma avendo la protesi o le stampelle, per regolamento non poteva giocare in campionati ufficiali. Nel dicembre 2011, l’allora presidente del Centro Sportivo Italiano gli diede la deroga per giocare insieme ai normodotati. Era un sogno che si realizzava, ma non era ancora appagato del tutto. Creò un gruppo su Facebook per reclutare altri ragazzi con il suo stesso problema e con la stessa voglia di giocare a calcio. Arrivarono presto molte adesioni e in poco tempo riuscì a creare una squadra anche in Italia. Nel dicembre 2012 il Csi presentò la prima Nazionale di Calcio Amputati.
In vista dei prossimi Mondiali, un primo nucleo di ragazzi ha iniziato la preparazione atletica sotto la guida del compagno di squadra Gianni Sasso coadiuvato dell’Accedemia di calcio 1VS1 di Maurizio Silvestri. Silvestri istruttore di spessore, nonché ex calciatore portentoso, ha messo a disposizione, senza percepire alcun compenso, la sua professionalità, il tempo e gli spazi affinché i calciatori della Nazionale potessero prepararsi adeguatamente e rappresentare con onore i colori della nostra nazione, assente dal campionato mondiale di calcio ufficiale.
Con la petizione su Change.org si chiede con forza alla F.I.G.C. di riconoscere questa squadra nazionale e di supportarla affinché possa essere l’orgoglio italiano ai Mondiali. “Si tratta di persone fantastiche e di esempio che, al pari di tutti gli atleti paraolimpici hanno diritto di essere riconosciuti dalla Federazione di riferimento”.
Proprio nei giorni scorsi Carabella aveva promosso un incontro tra i calciatori del Cecchina Calcio con la Nazionale Italiana Amputati. L’occasione propizia per avvicinare le due realtà è stato il ritiro della Nazionale Italiana Amputati per dieci giorni a Roma, ospiti proprio del “Laboratorio Una Donna”, con in testa la presidente Maricetta Tirrito, del comitato SOS Sicurezza Roma e del Gruppo civico “Prima gli Italiani”, di cui proprio Carabella ne è il rappresentante.
“Abbiamo voluto mostrare ai ragazzi che soprattutto nello sport non esistono barriere – ha dichiarato nell’occasione Carabella – e che conta solo il cuore che ci metti. E’ stato bello vedere i giovani calciatori fare domande e confrontarsi con la Nazionale Amputati, avvicinandosi alla disabilità, che poi disabilità non è, perchè si tratta di sport, quello vero”. “Lo sport è una soluzione sociale − ha aggiunto con forza Simone Carabella, sulla scia delle cause sostenute con forza lanciando un chiaro messaggio di sensibilizzazione −. Attraverso la pratica sportiva molti disabili riescono a trasformare una tragedia in una nuova opportunità di vita, un nuovo obiettivo da raggiungere, dove conta la forza che si ha dentro e non quello che si è all’esterno. Spirito di sacrificio e rispetto dell’avversario, sono questi i valori fondanti di uno sport sano, che deve essere coltivato e promosso proprio a partire dai giovani”.
“I fondi destinati alle attività per disabili purtroppo sono davvero esigui e costringono solo i pochi che possono permetterselo a rivolgersi a circoli privati − ha detto in conclusione Carabella −. Questo non è assolutamente accettabile. La politica deve rendere lo sport accessibile a tutti”.
Su Change.org è possibile firmare la petizione in cui si chiede alla Federazione Italia Gioco Calcio di riconoscere la Nazionale italiana amputati e, come tale, sostenerla in vista della rassegna iridata.
https://www.facebook.com/simone.carabella.1/videos/10215219516391868/