Ci sono anche quelle tragiche immagini ai bordi del pozzo di Vermicino in cui morì il giovanissimo Alfredo Rampi tra le fotografie della mostra intitolata a “Sandro Pertini: da Partigiano a Presidente”. L’ex Presidente della Repubblica, tanto amato dagli italiani, viene omaggiato in un’esposizione che racconta, di pari passo, anche la storia dell’Italia, di un Paese della Resistenza, di una Nazionale vittoriosa ai Mondiali, ma anche di scene di tragedie, dall’Irpinia a Bologna, fino a quella, molto vicino ai Castelli romani, di Vermicino.
Era la sera di mercoledì 10 giugno del 1981 quando il piccolo Alfredo Rampi, di 6 anni, non fece ritorno a casa dopo una passeggiata nei prati. Caduto in un pozzo di circa 80 metri, il piccolo vide pian piano spegnersi la sua tenera età, mentre tutto il mondo fuori si mobilitava per riuscire nell’intento di un difficile quanto disperato salvataggio.
Un cunicolo troppo stretto, scelte sbagliate, i media puntati, mentre il tentativo di scavare un fosso parallelo per raggiungere il piccolo non fece altro che far scivolare ancora più giù il corpo di Alfredo. Una lunga diretta mediatica, una folla inverosimile, giorni di tentativi, tutti inutili.
Nel pomeriggio del 12 giugno anche il Capo dello Stato, Sandro Pertini, andò sul luogo dell’incidente. Si fece largo tra la folla fino a portarsi sul bordo del pozzo. Anche lui in lacrime, come tanti, al fianco della mamma Franca, quando si pensava davvero che di lì a poco si sarebbe potuta dare la lieta notizia.
Una storia che l’Italia intera non potrà mai dimenticare, strettamente intrecciata ai giorni e alle vicende che hanno costellato il settennato di Pertini alla guida dello Stato Italiano, che trova dunque posto tra le fotografie della mostra visitabile fino al 18 febbraio nel castello dei Conti Guidi di Poppi, ad Arezzo.