POLITICA

Casa popolare a 7 euro al mese per Dessì (5 Stelle). L’ex consigliere di Frascati, candidato al Senato, si difende su Fb

dessì

Tempi duri per l’ex consigliere comunale frascatano, Emanuele Dessì, candidato nel listino proporzionale del collegio Lazio3 alle Politiche del 4 marzo.  Di fronte al rischio di essere scaricato dal Movimento 5 Stelle, di cui fa parte, Dessì si è  presentato in diretta su Facebook alle 17 di venerdì 2 febbraio, munito di atti e carte finalizzate a dimostrare il suo diritto ad avere una casa Ater con canone mensile di affitto di 7,775 euro, quello riservato alla fascia dei nullatenenti.

Il candidato dei 5 Stelle al Senato nella circoscrizione di Latina, ma residente a Frascati, ai Castelli Romani, ha assicurato che è tutto in regola, tramite una versione dei fatti confermata dal Comune. Dessì ha poi aggiunto anche di aver “chiesto di pagare una cifra più congrua, fino a 200 euro – ha dichiarato – ma la legge non me lo ha permesso” ha aggiunto.

Le accuse di aver picchiato un romeno e ballato con Domenico Spada hanno fatto da contorno a questa vicenda, e nonostante la sua difesa su Facebook, per Dessì il “destino parlamentare” potrebbe essere segnato. Secondo rumors insistenti, il M5S potrebbe infatti fargli firmare ‘ un documento in cui certifica che, anche se fosse, eletto, rinuncerebbe al seggio. Dessì, infatti, è al secondo posto del collegio di Latina per il Senato e ha, quindi, buone possibilità di entrare a Palazzo Madama. Il documento con cui “allontanare” Dessi’ sarebbe già pronto: resta però da vedere se il diretto interessato lo firmerà. Ma il leader del M5S Luigi Di Maio, già in mattinata e’ durissimo: “Se quanto emerge sul suo canone è vero non può più stare con noi”.
“La storia di questa casa nasce nel 1943 quando col bombardamento a Frascati la mia famiglia perse tutto. Mia nonna rimase lì fino al 1987 dove morì. Dopo una vertenza la casa venne data a me, mia madre e mio cugino nel 1999. Io non ho rubato nulla”, è quindi la versione di Dessi’. E dal Municipio di Frascati – del quale è stato consigliere – hanno fatto sapere che ha fatto una vertenza e l’ha vinta: “l’assegnazione della casa è regolare e Dessi’ non risulta moroso”. Aumentare il canone irrisorio dell’alloggio popolare non è stato possibile “perchè é correlato al reddito dichiarato”, recita una nota.
Quell’affitto viene concesso a persone che dichiarino zero euro. Dessi’ si presenta come imprenditore, ma oggi dice: “Non ho tante aziende. Il secondo consorzio di cui parlano i giornali e’ appunto un consorzio che mi costa 100 euro all’anno. Nessuno può darmi dell’evasore fiscale, come ha fatto il Pd. E li querelo”, aggiunge. I commenti durante la diretta Facebook sono divisi tra severi – “vergognati, dovresti fare un passo indietro”, dice uno – e di sostegno, “tieni duro Emanuele, si attaccano a tutto”.
La questione della casa popolare a canone quasi simbolico sembra accendere gli animi molto di più del post di Dessi’ del 2015 in cui raccontava di aver picchiato più volte giovani romeni che lo insultavano o del video del balletto con Spada.
Del resto anche la candidata M5S alla presidenza della Regione Lazio Roberta Lombardi – alla quale l’aspirante senatore è vicino – su quei due punti lo ha difeso, chiedendo invece pubbliche spiegazioni sull’affitto di 7 euro. “Non sono razzista, dovevo difendere mia moglie”, dice Dessì sul caso del romeno. E sul ‘Vulcano’ Spada: “Non frequentavo nessun clan, frequentavo il pugile campione del mondo. Ed era il 2014”.

“Il video in cui litigavo con dei ragazzi romeni era pubblico da anni. Non volevo menare quella persona, e’ capitato. Queste cose sono uscite dopo la presentazione della lista del M5s, non e’ un caso. E’ stato tirati tutto fuori ad arte per colpire il partito che rappresento. Mi scuso di quel gesto. Camminavo con mia moglie all’epoca e uno di loro mi chiede una sigaretta. Io non fumo e gli rispondo di non averla, lui mi sputa sui piedi e si gira”.

“Voglio che il garante, il capo politico e gli organi di controllo” del M5S “abbiano chiara la mia situazione:
non frequentavo nessun clan Spada, frequentavo un pugile campione del mondo che si chiama Domenico Spada, che è ancora oggi una persona che combatte e rappresenta l’Italia nel mondo”. Si difende così, nel corso di una diretta Fb interrotta più volte a causa di problemi di audio
Emanuele Dessì, candidato M5S di Frascati finito nella bufera per un video promozionale girato nel 2014, nel quale lo si vede ballare insieme a un componente della famiglia Spada.

Domenico Spada “in quel momento rappresentava il riscatto di una persona di talento, che non aveva nulla a che fare” con certi comportamenti e che con la sua attività “riusciva a mantenere se stesso e la sua famiglia”, infatti, prosegue Dessì, “gli fu dato anche il collare d’oro”.
Lo ha detto in diretta Fb Emanuele Dessi‘, il candidato M5S al Senato finito nella bufera per la notizia rilanciata dal servizio di “Piazza Pulita” secondo il quale pagherebbe circa 7 euro al mese di canone d’affitto.
“Mia moglie gli ha chiesto ‘ma cosa fai’ – ha aggiunto – e lui ha detto in romeno una volgarita’. Poi mi ha sputato. Forte dell’esperienza pugilistica ho colpito quell’uomo, dovevo difendere mia moglie e i miei figli. Ho sbagliato a condividere uno sfogo. Non sono un razzista”.

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