POLITICA

L’INTERVISTA – Elezioni Politiche – Elisa Simoni, dalla Toscana ai Castelli Romani, come partigiana di ‘Liberi e Uguali’: ‘Lavoro, donne e giovani le nostre priorità’

Elisa Simoni


“Lotteremo per i molti, non per i pochi. Noi di Liberi e Uguali abbiamo scelto queste parole per riassumere il nostro impegno, che non finisce il 4 marzo. Molti vivono alle soglie della povertà; molti sono costretti a rinunciare alle adeguate cure mediche; molti non possono proseguire gli studi; molti chiudono attività che mantengono decine di famiglie; molti si barcamenano tra contratti senza tutele e lavori pagati a cottimo; molti hanno paura del futuro. Noi siamo dalla loro parte. Oggi e sempre”.

Parole e musica di Elisa Simoni, deputata uscente di Articolo Uno – MDP e ricandidata alla Camera dei Deputati nelle Elezioni politiche del 4 marzo, che la vedranno in lizza nella lista unitaria di Liberi e Uguali, in sostegno alla candidatura di Pietro Grasso.

In uno dei suoi ormai proverbiali incontri ai Castelli Romani, molti dei quali l’hanno vista incontrare i cittadini in compagnia del candidato alle Regionali, Daniele Ognibene, l’abbiamo ricevuta nella nostra redazione, a Genzano, dove Elisa Simoni, con garbo, e voglia di trasmettere tutti i prodromi che stanno all’origine del suo impegno politico, ha evidenziato il perché ha ancora una volta deciso di metterci la faccia, a beneficio di quegli ideali che Liberi e Uguali sembra non tradire. Al suo fianco Bruno Romagnoli, candidato di Liberi e Uguali nel collegio uninominale per la Camera. 

Simoni, dicono che lei voleva sfidare Matteo Renzi, cui la legherebbe una parentela molto lontana. Poi cos’è successo?

“E’ accaduto che lui si è rifugiato in Senato, insieme a tutto il “Giglio Magico”, proprio che lui che ha fatto di tutto per abolirlo quel Senato. E lo ha fatto, probabilmente, in cambio di una presidenza in un accordo di Governo con Berlusconi”.

Daniele Ognibene ed Elisa Simoni

La sfida toscana però resta e si sposta sul nostro territorio con Maria Elena Boschi. Siete tutte e due capolista, con la differenza che il Sottosegretario di Stato del Governo Gentiloni ha ben 5 paracaduti.

“Penso che la Boschi si rifugerà a Bolzano, suo luogo di vacanza fino ad oggi, e collegio blindato adesso. Qualora volesse confrontarsi qui al Collegio dei Castelli e Litoranea io sono prontissima, visto che costituirebbe una forma di profondo rispetto per questo territorio”. 

Come ha intenzione di portare avanti la sua campagna elettorale nel nostro Collegio?

“Vengo dalla periferia della Toscana e sono sempre andata casa per casa a cercare consensi, ad ascoltare i cittadini e ad offrire loro il mio punto di vista. Anche questa volta sto facendo così, confrontandomi con le persone e anche con gli altri candidati”.

Perché è fuoriuscita dal Partito Democratico ed è confluita in Liberi e Uguali?

“E’ facile rispondere, visto che in questi anni di esperienza amministrativa e parlamentare mi sono sempre occupata di lavoro e disagio sociale. Sono arrivata in Parlamento essendo la seconda donna più votata in Italia, pensando che l’esperienza di centrosinistra potesse aiutare quella parte di Paese che era in difficoltà e che io avevo vissuto occupandomi di grandi crisi aziendali come assessore di Firenze. Invece il Pd ha tradito il proprio popolo, non occupandosi di lavoro, ma svendendolo. Dei giorni scorsi, per dirne una, la questione del braccialetto di Amazon, che differentemente da quanto dichiara Gentiloni è utilizzabile proprio perché il Job Acts l’ha reso lecito, senza accordo sindacale. A tutto questo si aggiunga pure che il lavoro nero è in aumento, così come il lavoro sommerso, ed il milione di posti di lavoro che il Pd sbandiera in campagna elettorale sono in realtà solo il frutto del lavoro precario”.

Ad un certo punto ha quindi deciso di staccare la spina?

“Renzi e Gentiloni hanno messo 8 voti di fiducia sulla legge elettorale votata col Centrodestra, avendo come unico obiettivo un accordo post elettorale con Silvio Berlusconi. Il voto a Liberi e Uguali rappresenta l’argine a questo accordo, che distruggerebbe definitivamente l’esperienza del Centrosinistra”. 

A quali punti programmatici si sente più legata?

“La nostra attenzione sarà concentrata soprattutto sul lavoro, sulle donne e sui giovani, quindi sul futuro del Paese. A differenza del Partito Democratico, che cerca di recuperare gli elettori dei quali si è dimenticato in questi anni, con bonus e promesse elettorali che non potrà mantenere, noi di Liberi e Uguali pensiamo sia necessario un piano di investimenti oculato, unito ad un recupero sostanziale delle periferie, attraverso la riqualificazione del territorio e di tutte quelle aree abbandonate, senza infrastrutture, soldi e servizi. A ciò si aggiunga la tutela dei diritti dei lavoratori ed un grande investimento per la formazione delle nuove generazioni, con un grande piano per gli asili nidi ed un’università per tutti. Noi siamo i partigiani, che sanno da che parte stare e ci stanno bene”. 

Bruno Romagnoli ed Elisa Simoni nella redazione di ‘Castelli Notizie’, a Genzano

Siamo a Genzano, inevitabile chiederle un parere sui 5 Stelle.

“Alla prova dei fatti, ad oggi, l’esperienza del Movimento 5 Stelle, è spesso fallimentare. Da quella volontà di cambiamento che ha mosso molti cittadini è andata in parte delusa, questo perché la proposta politica del M5S ha puntato spesso sulla rabbia, senza avere capisaldi politici e programmatici che andassero oltre il disagio. Lo è stato in Toscana, Livorno, e lo è a Roma, come qui a Genzano, d’altronde”. 

Si è ritrovata nella scelta di Piero Grasso come leader di LeU?

“Assolutamente si. Abbiamo voluto mettere il nome del Presidente Grasso su un simbolo rosso perché la sua figura, di ragazzo di sinistra, caratterizzata da rettitudine e da spirito di servizio per il Paese, è la garanzia di un progetto politico, quello di Liberi e Uguali, che vuole innanzitutto riacquistare la fiducia dei cittadini e delle cittadine alla politica, e arginare il populismo, che soffia sulle paure dei cittadini e non risolve nulla, proprio perché si nutre di quel disagio per continuare ad esistere”

Daniel Lestini

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