Un tempo c’erano i comizi. Bastava un palchetto, al più un megafono, e il risultato era assicurato. Certo la platea era limitata all’assembramento fisico e l’eco piuttosto ridotta. Ma il risultato, se ci si accontentava dei presenti, era comunque garantito.
Dal pubblico di una piazza si è poi passati all’audience del tubo catodico, e ai comizi dei salotti televisivi. Infine, mentre i manifesti sbiadivano stracciati e calpestati, ai lati di una strada, si è assistito all’irruzione del Worl Wide Web, e le tre W hanno finito per condizionare un pò tutto, ridefinendo ogni paradigma della comunicazione.
C’è chi ha sposato entusiasticamente le nuove tecnologie, perdendo però di vista l’unicità del contatto umano, e chi, al contrario, ha faticato a sposare le nuove tecnologie. Nel mezzo chi ha saputo miscelare bene le due piazze, quella fisica e quella virtuale.
Anche questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli si è giocata sui due binari e l’agenda di chi ha macinato chilometri, pur di stringere mani ed incontrare persone, è stata condizionata anche dalle sortite più o meno frequenti sul web, attraverso quegli smartphone che hanno di fatto esautorato i computer.
Nell’era dei social network, del calore misurato attraverso Facebook e i suoi “cugini”, più o meno illustri, chi l’ha fatta da padrone è stato senza dubbio Simone Carabella, che ha confermato il suo appeal comunicativo, con frequenti “live”, le ormai proverbiali dirette Facebook, seguite ogni volta, in contemporanea, da centinaia e centinaia di persone.
Senz’altro lui, nel nostro territorio, il personaggio più seguito (e per i suoi sostenitori anche il più amato) dal Web. Come in ogni piattaforma social che si rispetti non è mancato neppure chi ha espresso il proprio disappunto, ma subito soffocato dall’enorme presa degli “amici” dell’Iron Man castellano, che domenica 4 marzo, nella lista di Fratelli d’Italia, tenterà il primo passo verso la scalata a quel governo nazionale cui non ha mai fatto mistero di aspirare.
Ora toccherà ovviamente a tutti coloro che hanno messo ‘like’ e ‘condiviso’, passare la parola e tradurre nel concreto di un voto un affetto che, almeno sul Web, ha fatto di lui il personaggio più amato della Rete.
