Cultura

Genzano – Il ‘Laboratorio d’Arte’ raccoglie l’entusiasmo degli studenti della Garibaldi. L’intervista alla professoressa Gozzi

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di Cristina Puppis

La chiamano Patrimonio dell’Umanità: Arte! Appellativo affascinante, eppure esiste ancora oggi una certa reticenza verso lo studio della Storia dell’Arte nelle scuole, sovente poco valorizzata e promossa anche dalle istituzioni, quando invece è materia quanto mai trasversale alle altre discipline scolastiche; come diceva lo storico dell’arte Salvatore Settis “la storia dell’arte aiuta a vivere”.

La Storia dell’Arte e l’educazione al bello sviluppano animi sensibili, attenti, favorendo la crescita di individui e cittadini educati. Diversi studi scientifici hanno rilevato come qualsiasi disciplina artistica – musica, pittura, danza o teatro – rafforzi il sistema attenzionale del cervello e al contempo migliori le abilità cognitive generali.

Queste fondanti ragioni sono l’incipit per cui il 23 gennaio ha preso inizio all’Istituto Comprensivo G. Garibaldi di Genzano il “Laboratorio d’Arterivolto ai propri studenti della scuola media e completamente gratuito. Ci racconta questa bella iniziativa la professoressa e ideatrice del corso, Mariaimma Gozzi, docente di Arte e Immagine nella scuola nonché Critico d’Arte e curatrice di mostre ed eventi culturali in Italia e all’Estero, che scrive per la Rivista d’Arte, Cultura e Scienza EQUIPèCO.

Sono 23 i ragazzi delle sole classi prime che hanno aderito al progetto. Le richieste erano notevolmente superiori, ma non si poteva creare un laboratorio con un numero eccessivo di partecipanti. E nell’armonia dell’agire corale la professoressa Gozzi ha chiesto ai suoi studenti della terza media di fare da tutor ai più giovani, ed hanno aderito in 5 alla proposta.
“Un’idea che si è rivelata subito positiva – spiega l’insegnante – gli studenti di terza media sono stati rivestiti di un ruolo che svolgono già con estrema serietà e puntualità, si sentono responsabilizzati. Sono studenti che hanno acquisito il mio metodo di lavoro e sono fortemente affascinati da questa disciplina. Infatti, con gli studenti più giovani delle classi prime a cui è rivolto il tutoraggio, si è instaurata da subito una collaborazione di grande disponibilità e sensibilità”.

La passione che trasmette la professoressa nel raccontare dei giovani alunni dell’istituto comprensivo G. Garibaldi è tangibile; si capisce come riesca ad entrare in empatia con gli studenti. L’entusiasmo che mette nel coinvolgere i giovani è contagioso. Il laboratorio giunto alla sua seconda “edizione” si svilupperà quest’anno da gennaio a metà marzo con gli studenti delle classi prime, poi da metà marzo a tutto maggio si rivolgerà alle classi seconde. E’ stato deciso di focalizzare il progetto a queste due fasce d’età, in considerazione del fatto che gli studenti delle terze sono impegnati nella preparazione degli esami ed il corso lo si sarebbe dovuto strutturare con altre modalità e approfondimenti diversi.

Tra gli studenti che hanno deciso di partecipare al laboratorio d’arte che si tiene ogni martedì pomeriggio dalle 14.10 alle 16.30, non ci sono solo studenti della professoressa Gozzi, a dimostrazione del fatto che la disciplina artistica non conosce limiti, confini, recinti. “La grande soddisfazione è che molti ragazzi – spiega la professoressa – si sono buttati per fare qualcosa di nuovo, di diverso. Non ci sono solo appassionati della disciplina, ma spontaneamente hanno sentito il desiderio di cimentarsi in un’attività alternativa allo sport per esempio”.

Prosegue spiegando: “Il linguaggio visivo è altrettanto importante: scelgo immagini multimediali, documentari, films. Per spiegare e fare arte le possibilità di approccio sono infinite. Con gli studenti della seconda media ad esempio affronto in maniera anche informale il Manierismo, mettendo a confronto la Pietà Vaticana e la Pietà Rondanini del Buonarroti; nella prima opera la perfezione della forma è per il giovane Michelangelo motivo d’orgoglio in una Roma sempre più invaghita dalla bellezza, mentre nella Pietà Rondanini, l’opera appena sbozzata e realizzata da Michelangelo più avanti negli anni, emerge la semplicità la perfezione che risiede nel gesto più che nella forma motivo per cui “applica” il non finito. Questo mi da la possibilità di affrontare il discorso della forma/non forma, preludio ai movimenti del Novecento che si studia in terza media. La non forma non è difetto, mancanza o vuoto in cui precipitare, la non forma mette in risalto altro. Basti pensare allo spazialista Lucio Fontana, dalle superfici perforate o tagliate emerge quel nero squarciato come una finestra aperta sulla nostra interiorità. Anche Caravaggio nel ‘600 squarciava lo spazio ma, lo faceva coi corpi immersi nelle suggestive atmosfere illusorie in cui quel nero pesto, che sembra fagocitare l’osservatore, non è assenza, forse buio e molto altro”.

A fine anno scolastico sarà allestita la mostra esperienziale in cui verranno esposte oltre alle opere prodotte nel laboratorio pomeridiano anche quelle realizzate dagli studenti in classe e da Claudio, l’operatore Ata della scuola, che dipinge per passione. L’arte non esclude, non distingue. Le opere saranno messe secondo un ordine tematico ed estetico, e non ci saranno i nomi dei ragazzi che le hanno realizzate perchè ogni lavoro comunica un proprio sentire, un’interiorità, una sensibilità unica ed irripetibile al di là delle possibilità.

Dall’interessante e stimolante chiacchierata con la professoressa Gozzi emerge evidente che i ragazzi sono ancora liberi da strutture e conoscenze che talvolta possono limitare; sono diretti, istintuali, non hanno filtri e la spontaneità infantile permette loro di vivere l’esperienza artistica proprio come dev’essere. Le strutture di pensiero sono delle gabbie che non dovrebbero esistere e l’arte è scevra da gabbie, è libertà!

Prima di congedare la professoressa Gozzi le abbiamo voluto rivolgere una domanda quanto mai banale.

Professoressa tutti possono disegnare ?

“Appartiene a tutti a livello istintuale. Non posso pensare che esista ancora il tabù del “non portato”. Tutti possono avvicinarsi alle diverse tecniche espressive è solo questione di volontà e tenacia. Anzi l’arte si dimostra grande alleata per superare spesso ostacoli e blocchi interiori raggiungendo concreti risultati. Non ci dimentichiamo che nell’arte ci sono concetti e nozioni di geometria, matematica, architettura, filosofia, estetica, e molto altro ancora di edificante per il nostro essere “.

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