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Velletri – Piu’ sicurezza per gli agenti penitenziari, il sindacato Ugl scrive al provveditore

olanda carmine

A seguito della aggressione avvenuta la scorsa settimana nel penitenziario di Velletri ai danni di un Ispettore e di un Assistente capo, da parte di un detenuto Albanese di 36 anni con problemi di natura psichiatrica, il sindacato Ugl scrive ancora una volta una nota al provveditore alle carceri. 

“Desideriamo mettere in evidenza alla S.V. – ha dichiarato il sindacalista Carmine Olanda – come negli ultimi tempi gli Agenti di Polizia Penitenziaria si trovano a gestire, in luoghi non idonei oltre ai detenuti sorvegliati a vista anche i detenuti malati Psichiatrici senza l’ausilio di personale specializzato.

Dagli ultimi fatti emerge che il detenuto in questione non prendeva la terapia psichiatrica da diversi giorni ed era ristretto liberamente nella sezione comune insieme agli altri detenuti e lasciato alla sola gestione della Polizia Penitenziaria. Inoltre, attualmente la Polizia Penitenziaria nonostante la forte carenza di personale si trova ancora una volta a sorvegliare a vista detenuti con problemi psichiatrici, svolgendo il servizio in mezzo alle correnti d’aria fedda del corridoio della sezione. Su questo argomento avevamo chiesto di adibire una cella munita di telecamera per il controllo visivo del detenuto attraverso un monitor installato presso l’ufficio della sezione detentiva, ma a tutt’oggi nessuna risposta e nessun intervento dal Ministero.

Non è la prima volta che accadono dei fatti simili e per questi motivi, si chiede alla S.V. di intervenire urgentemente sull’argomento esposto, al fine di interessare la ASL RM6 di Albano Laziale a prendersi la loro responsabilità sulla gestione dei detenuti che hanno problemi di natura psichiatrica. E’ inaccettabile che il Personale di Polizia Penitenziaria si debba fare carico anche dei problemi scaturiti da patologie mediche psichiatriche. Inoltre a breve – ha concluso Olanda – invieremo una lettera alle autorità competente, per aumentare la sicurezza delle scorte degli agenti della polizia penitenziaria, quando si devono tradurre detenuti ai processi in tribunali in cui spesso non si hanno le necessarie strutture di sicurezza per la tutela degli agenti di scorta.

L’altro ieri a Velletri, durante un processo ad un detenuto italiano, gli agenti della penitenziaria sono stati aggrediti verbalmente da una donna, familiare del detenuto, che voleva per forza salutare il marito da vicino, insieme ad un folto gruppo di parenti e amici. Grazie al pronto intervento delle guardie giurate del tribunale e delle forze dell’ordine presenti ed intervenute in seguito si è evitato lo scontro fisico”. 

 
 
 
 
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