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Marino – Il Comune fa la voce grossa contro i solleciti alle bollette idriche di Acea

bollette

Sono pervenuti già da qualche tempo al Comune di Marino numerosi reclami da parte di cittadini-utenti che si sono visti recapitare da Acea bollette per il pagamento dell’Acqua per importi considerevoli, anche per la cifra di 700 euro. In considerazione del fatto che molti contratti di fornitura sono stati trasferiti al gestore Acea come utenze provenienti da rinuncia temporanea o sospensione di fornitura con contatore chiuso e rubinetto sigillato i responsabili dei competenti Uffici comunali hanno contestato formalmente la situazione venutasi a creare ribadendo il concetto che “il contratto di fornitura è un rapporto giuridico bilaterale” in virtù del quale l’utente doveva essere preavvertito di tale attribuzione (addirittura di applicazione di un minimo contrattuale impegnato), dando la possibilità all’utente stesso di modificare tale fornitura.

Inoltre si è posto ad Acea il quesito su come sia possibile attribuire una prestazione di servizio quando l’utenza è nella condizione materiale di non possibilità di prelievo del servizio (in quanto il contatore risulta chiuso e il rubinetto sigillato).

Acea – prima attraverso l’Ufficio Reclami e successivamente attraverso il Customer Care – comunicava che, nel vigente Regolamento di Utenza non è contemplato lo status di utenza “sospesa” o di “rinuncia temporanea” ma soltanto “attiva” o “cessata” precisando anche di essere impossibilitati ad accogliere la richiesta di revisione della fatturazione per le utenze citate e ribadendo il pagamento dovuto del cosiddetto “minimo impegnato” anche in assenza di consumi (escluse le utenze domestiche).

Infine Acea chiede al Comune di Marino di informare gli utenti interessati e a comunicare l’elenco di coloro che non intendono mantenere attiva la fornitura. Solo in questo caso potrà provvedere ad annullare il contratto, a stornare le fatture emesse e a restituire quanto eventualmente già pagato. Tale attività deve essere in capo ad Acea in quanto unici gestori del servizio e titolari degli incassi delle forniture.

E’ convinzione dell’Amministrazione Comunale che quanto sopra non sia di competenza di questo Ente ma che addirittura ci siano gli elementi per fare ricorso, da parte dei cittadini, proprio in considerazione del fatto che “il contratto è un negozio giuridico bilaterale” ritenendo altresì che il gestore dovrebbe esaminare la procedura nel senso di preavvertire l’utente di tale attribuzione in condizione di diversa applicazione di un minimo contrattuale impegnato, dandogli la possibilità di modificare tale fornitura.