Nel giorno del 40° anniversario dal suo rapimento il Comune di Monte Compatri ha commemorato Aldo Moro presso il parco a lui intitolato. In prima fila il sindaco di Monte Compatri, Fabio D’Acuti, insieme ai consiglieri Laura Del Signore, Elisa Gentili, Pietro Mazzarini, Eliana Villa e all’assessore Sabrina Giordani.
Di seguito le dichiarazioni del sindaco monticiano: “I brigatisti che sferrano l’attacco, la geometrica potenza carica di ideologia e morte; lo Stato in condizione di subalternità dei terroristi; le vittime della scorta; il prigioniero Aldo Moro che dal tribunale del popolo inizia a scrivere le sue lettere; la linea della fermezza del governo. Rievocare i drammatici 55 giorni a cavallo della primavera del 1978 può servire a conoscere le pagine della nostra Repubblica, anche quelle buie, e capire cosa siamo diventati oggi. Celebrare la figura di Moro, presidente Dc e capo dello Stato in pectore, nel giorno del suo rapimento (il 16 marzo) si traduce con la voglia di spiegare il suo incessante lavoro di ricucitura in un Parlamento balcanizzato (proprio come in queste ore). Ma significa guardare con serenità a una vicenda in chiaroscuro, che gli italiani – a distanza di 40 anni – vorrebbero conoscere. Meritiamo la verità sull’attacco al cuore dello Stato”, ha concluso il sindaco di Monte Compatri, Fabio D’Acuti, dopo la commemorazione di questa mattina al Parco Aldo Moro.