Cultura

Al Cinema Multiplex Augustus di Velletri arrivano i 3 giorni di Zerovsky: dal 19 al 21 marzo, 9 proiezioni per lo spettacolo di Renato Zero

zeros

Tutto pronto, al cinema Multiplex Augustus di Velletri, dove a partire da oggi, lunedì 19 marzo, e sino a mercoledì 21, è in proiezione “Zerovskij – Solo per Amore”, lo spettacolo ideato, scritto e diretto da Renato Zero. Si tratta di un evento eccezionale, che il multisala di via Turati ospiterà alle 16, 19 e 22, con prezzo unico del biglietto, fissato a 7 euro. 

In una improbabile stazione ferroviaria, diretta dal misterioso Zerovskij, tra reale e irreale, in scena Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita, non più come concetti astratti, ma finalmente umanizzati, pronti al confronto amaro, ironico, tenero e spietato con un figlio di nessuno, Enne Enne, e i due viaggiatori di sempre, Adamo ed Eva.

“Ragazzi devo dirvi una cosa, sono emozionato” ha dichiarato lo stesso Renato Zero presentando l’iniziativa. “Ho 67 anni – ha aggiunto – e se la vita non voleva sorridermi e l’ho costretta a farlo. Ho amici eccezionali. L’Italia non è quella che credevo ma ho il tempo di lavorarci sopra, fate lo stesso con me!”, ha esortato i suoi fans, presentando Zerovskij alla Casa del Cinema di Roma.

“Volevo uscire fuori dal solito schema di regalare al pubblico sempre i grandi successi, senza consegnargli pane fresco e senza dargli, quindi, la soddisfazione di avere qualcosa di più” ha dichiarato ancora Renato Zero -. Zerovskij – ha spiegato l’artista – è un modo di rivalutare ombre e incertezze di tanti esseri umani che dovrebbero essere incoronati per tutti i loro sforzi e ricevere la giusta visibilità, anche da parte della stampa”.
Nello spettacolo non c’è un messaggio di speranza. Anzi, Dio alla fine dell’opera ricorda che il mondo non guarisce in un giro di valzer e confessa il suo nuovo progetto: inviare un secondo figlio sulla Terra con la speranza che questa volta non sarà trattato male, umiliato o crocifisso. Perché? “Non è nel pacchetto dell’offerta di Zerovskij la speranza. Zervskij non vuole offrire lasciapassare o passaporti, ma vuole illuminare se stesso e la platea sul fatto che più di qualcosa di sbagliato o di pericoloso sta accadendo. Neanche come Renato Zero – ha chiarito – ho mai offerto elisir. E poi la speranza richiede lavoro, vuole essere chiamata in causa. E’ un traguardo che costa più di quanto si immagini. Come la libertà che richiede innanzitutto sincerità, continuità. Chi davvero vuole essere libero?”.
Nel corso dello spettacolo che osserva l’umanità in cammino, c’è infine un forte grido d’allarme: la morte della cultura. “Io ho sempre pensato che alimentarsi solo col pane sia poco, perché cuore e cervello non sono soddisfatti senza a cultura a tavola. Da anni non si parla più di cultura in questo paese e chi la fa non ha vita facile. Per esempio, il fatto che la musica sia stata tolta dalla scuola è stato un fatto grave. Andrebbe immediatamente ripristinata sia alle elementari che alle medie dove la sensibilità è più forte e più facile è l’apprendimento”. 

Più informazioni