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I ‘No-Inc’ pronti a un’altra battaglia: ‘Basta con le discariche! Di sicuro hanno soli i veleni che diffondono’. Il 24 marzo assemblea pubblica ad Aprilia

no inc 14 aprile 2012

Un’istantanea di un corteo No-Inc dell’aprile del 2012

Il “Coordinamento contro l’inceneritore di Albano – Comitato alternativa sostenibile” torna a far provvidenzialmente sentire la propria voce e lo fa lanciando l’ennesimo appello contro le discariche, quelle che, per dirla proprio con le parole degli attivisti, “di sicuro hanno solo i veleni che diffondono”.

L’occasione per rispolverare i temi tanto cari arriva con l’Assemblea pubblica informativa di sabato 24 marzo, programmata per le ore 15, presso il Bar Mengozzi, al civico 193 di via dei Rutuli, ad Aprilia (Lt). 

“Ci risiamo – si legge in una nota diffusa dal Coordinamento -. Dopo il fallito tentativo di aprire alla Cogna una discarica di rifiuti urbani differenziati, il monopolista della monnezza, su cui ora pendono 6 anni per associazione a delinquere e frode, contando ancora sul suo residuo sistema di potere, ha sguinzagliato uno della sua cerchia per impiantare un’altra mega discarica da 1.350.000 metri cubi in loc. Colli del Sole, zona agricola al confine tra Aprilia e Ardea e tramite una società proporre un “Deposito residui innocui derivanti da impianti di trattamento recupero e valorizzazione rifiuti”.

Quanto la società sia “sicura” e i suoi rifiuti “innocui” ce lo racconta la cronaca giudiziaria. L’imprenditore coinvolto fu arrestato il 19 marzo 2009 dai carabinieri del Noe di Lecce, che scoprirono un traffico di migliaia di tonnellate di scarti industriali, rifiuti tossici e nocivi contaminati da piombo, cadmio, mercurio, tutti smaltiti nella discarica “sicura” della sua società, a Brindisi, facendoli passare per rifiuti innocui.

Questa ennesima criminale iniziativa interessa una zona ricca di colture agricole di pregio, anche biologiche, sotto cui scorrono importantissime falde acquifere e a soli 3 km dalla discarica di Roncigliano. L’innocuità della discarica sarà assicurata per decenni dall’emissione di milioni di metri cubi di “bio”gas pieno di veleni, da una torcia sempre accesa che distribuirà nei villaggi e borghi vicini le sue nere nanopolveri e da decine di migliaia di tonnellate di percolato”.

“Se non vogliamo tutto questo, né ora né mai, facciamo sentire la nostra presenza e la nostra voce, partecipando a questa e alle prossime iniziative”. 

 

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