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Torna l’Ora Legale: alle 2 del 25 marzo lancette avanti di un’ora. Dormiremo di meno, ma ci sarà più sole

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Alle 2 della prossima notte, quella a cavallo tra sabato e domenica 25 marzo, le lancette degli orologi saranno spostate avanti di un’ora, per il ritorno dell’ora legale.

“Una convenzione – lo ricordiamo usufruendo dei dettami di Wikipedia – che consente di prolungare la luce solare nel tardo pomeriggio a scapito del primo mattino. Nei paesi dell’Unione Europea l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.  Quando l’orario coincide con quello del fuso orario di riferimento prende il nome di ‘ora solare’ o ‘ora civile convenzionale’. In alcuni paesi l’ora solare è di fatto sospesa, e si adotta l’ora legale per tutto l’anno. Si noti che in molti paesi si utilizza una terminologia più diretta per designare l’ora legale, ovvero «orario estivo».

UN Pò DI STORIA 

In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916, tramite il decreto legislativo n. 631 del 25 maggio, ed è rimasta in uso fino al 1920. Tra il 1940 e il 1948 fu abolita e ripristinata diverse volte a causa della Seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione jugoslava di Trieste l’esercito titino la vietò per segnare anche cronograficamente il distacco della città giuliana dall’Italia. Venne infine adottata definitivamente con una legge del 1965, in periodo di crisi energetica. L’ora legale stabilita da tale legge, applicata per la prima volta nel 1966, durava 4 mesi, dalla fine di maggio alla fine di settembre; tale durata venne estesa a 6 mesi nel 1981, iniziando l’ultima domenica di marzo e terminando l’ultima di settembre. Un ulteriore prolungamento di un mese è stato introdotto nel 1996, insieme al resto dell’Europa: l’inizio rimane fissato all’ultima domenica di marzo mentre la fine è spostata all’ultima domenica di ottobre.

Lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente ‘sprecate’ a causa delle abitudini di orario.  Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d’estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera.

Nei giorni immediatamente successivi al ‘cambio dell’ora’ (ossia al passaggio da ora solare a legale e viceversa), alcune persone lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag); in questo caso però l’effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo.