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Ciclismo, l’intervista a Marta Bastianelli: ‘Sono molto legata a Lariano. La vittoria più bella? Il Mondiale’

bastianelli

di Sabrina Patruno

Continua la striscia positiva della ciclista larianese Marta Bastianelli che in Belgio si è portata a casa un’altra vittoria con il team Alè – Cipollini. Dopo la conquista del mondiale a Stoccolma nel 2007 e altre due vittorie stagionali quest’anno in Spagna, Bastianelli ha messo a segno un’incredibile doppietta vincendo la Gand – Wevelgem lo scorso 25 marzo e la Dottignies il 2 aprile. Intanto c’è grande attesa per l’ultima gara di domani martedì 11 aprile, una tra le più importanti della parte fiamminga.

E’ un momento importante e ricco di soddisfazioni nella carriera della ciclista che si è raccontata in un’intervista rilasciata a Castelli Notizie.

Come e’ nata la passione per la bicicletta?

“Vengo da una famiglia di ciclisti e all’età di 8 anni già pedalavo. Proprio la mia famiglia ha avuto un ruolo cruciale nel mio percorso e per questo mi ritengo molto fortunata. Il ciclismo e’ uno sport del nord e nel Lazio noi cicliste e più in generale nel settore ciclismo abbiamo noi laziali maggiori difficoltà ad inserirci. Nella nostra regione non ci sono gare, così con tanti sacrifici i miei genitori mi portavano a correre in Toscana. Questo è uno dei motivi per cui molte tra le mie compagne hanno lasciato”.

Le tue ultime vittorie hanno avuto un grande clamore, un segno indelebile nella tua carriera, cosa rappresentano per te?

“La vittoria di domenica 25 marzo in Belgio è stata importantissima e dopo il mondiale è sicuramente la più importante e prestigiosa. La Gand – Wevelgem ha grandissima rilevanza in Belgio, ed il mio successo ha avuto una risonanza di cui in Italia il ciclismo femminile non gode. Basti pensare che la gara e’ stata trasmessa interamente in diretta mentre nella tappa del giro d’Italia abbiamo solo un minuto e mezzo di diretta. Le gare femminili inoltre sono simili a quelle degli uomini seppur con meno km. Quello che continua ad essere diverso è il compenso! Questa vittoria è valsa un montepremi di 1000 euro da dividere con tutto il team a fronte dei 40000 delle gare maschili. Siamo tutte in profondo disaccordo con questa disparità ma la verità è che nessuna ha il coraggio di fare qualcosa per cambiare le cose. La vittoria di Dottignies è stata più semplice ma più insidiosa perché quando si corre con più aspettative lo sbaglio è in agguato. I complimenti vanno a tutta la squadra in attesa del prossimo appuntamento, che oltre a quello di domani, sarà il 25 aprile a Roma dove mi sentirò a casa col sostegno di tutta la famiglia. Quella di Roma è una gara gestibile ma ripeto che le gare più semplici sono quelle che ti mettono maggiormente in difficoltà e vincere è difficile infatti cerco sempre di tenere i piedi per terra!”

Sappiamo che adesso vivi in Abruzzo dove ti alleni, torneresti ad allenarti a Lariano?

“A Lariano inizialmente mi allenavo in un anello di bosco di un km circa chiamato Fonte dell’ Ontanese poi quando il percorso non era più sufficiente ai fini dell’allenamento ho iniziato su strada con mio cognato, che era un professionista. Sono molto legata alla mia città e torno periodicamente perché la mia famiglia è lì, ma adesso la mia vita è a Guardia Vomano. Al di là di Lariano e delle condizioni stradali in generale penso che adesso ci sia molta più intolleranza verso i ciclisti costretti ad allenarsi su strade poco accoglienti”. 

Come riesci a conciliare il tuo impegno come mamma e donna di sport?

“E’ una vita difficile e a volte mi domando come riesca a farcela. Non esiste riposo e recupero anche dopo 4 ore di bici! Si può dire che mi riposi di più quando vado alle gare. Sono così abituata a questi ritmi che anche quando ho la possibilità di rilassarmi devo muovermi. Direi che in sostanza ci vuole organizzazione e testa”.

Qual è stato il momento della tua carriera che ti ha regalato le maggiori soddisfazioni?

“Nonostante le ultime vittorie di questa stagione siano state grandiose, soprattutto la Gand – Wevelgem,  quella del Mondiale a cui hanno fatto seguito tantissimi festeggiamenti è stata sicuramente la più importante. Il Mondiale oltre ad essere motivo di orgoglio e soddisfazione mi ha permesso di entrare nel Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre di cui faccio parte ormai da 11 anni e che mi garantirà a fine carriera un posto di lavoro come guardia carceraria”.

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