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Velletri – Gli agricoltori sono stufi. L’Aspal e Giammatteo dettano la linea: ‘Urge una riforma agraria’

Aspal

Dinanzi ad una platea al solito numerosa ed attenta l’Associazione dei Produttori Agricoli Laziali (ASPAL) ha incontrato nuovamente i propri associati, facendo il punto su tutto quanto verte il settore di propria competenza.

Luogo della partecipata assemblea sono stati ancora una volta i locali del Velidance, nelle campagne di Velletri, che si sono aperti per ospitare un centinaio di persone desiderose di saperne di più sulle ultime novità del settore (clicca qui per guardare il VIDEO dell’incontro). 

Nel corso dell’assemblea, moderata egregiamente da Federica Ferrari, il presidente Stefano Giammatteo ha preso più volte la parola, ringraziando per la loro presenza i consiglieri regionali Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) e Daniele Giannini (Lega), come pure l’assessore all’agricoltura del Comune di Velletri, Orlando Pocci, fresco di candidatura a sindaco. 

Nel corso della stessa si sono sviscerate le varie convenzioni rinnovate dall’associazione, a cominciare dal corso per il patentino dei trattori e del patentino dei fitofarmaci. 

Dove l’Aspal si è dimostrata ancora una volta decisiva, a conferma del suo gran seguito, è stato nell’esporre le rivendicazioni da presentare agli organi sovracomunali, dalla Regione al Parlamento. Il tutto si è tradotto in un documento da far pervenire sulle scrivanie dei vertici regionali e nazionali, allo scopo di rivendicare i diritti della categoria. 

Nello stesso si è fatta specifica menzione di “una crisi profonda, che costringe a vendere il prodotto al di sotto del relativo costo di produzione. Sono circa 10 anni – ha ricordato Giammatteo – che l’Aspal denuncia il crollo dei prezzi al campo, l’aumento vertiginoso dei costi, la concorrenza sleale con altri Paesi extraeuropei, con conseguente crollo dei redditi e, ultimamente, anche i danni causati dalle varie calamità naturali, oltre all’aumento dei rischi per la salute, per effetto delle costruzioni di continue discariche e centrali nei territori agricoli di pregio. E’ giunto il momento di istituire un’immediata riforma agraria, con nuove regole certe e chiare, che contribuiscano a ridare senso al lavoro della terra, assicurando la difesa ambientale dei territori agricoli e scongiurando la realizzazione di nuove discariche e megaimpianti di qualsiasi tipo. In primo piano ci dovrà essere la difesa del reddito degli agricoltori, a cominciare dalla revisione di tutti quei trattati che anche la politica italiana ha spesso votato a Bruxelles”.

“La politica – ha aggiunto Giammatteo – si deve mobilitare per defiscalizzare gli oneri sociali contributivi per la manodopera stagionale in agricoltura, affinche’ si possano ridurre e semplificare gli adempimenti burocratici per facilitare le assunzioni; ed anche per far si che le ispezioni siano educative e non punitive, con l’unico obiettivo di incassare soldi ai danni della povera gente. In virtù di tutto questo è necessaria l’istituzione di un tavolo permanente di lavoro e di crisi, sia nei consigli comunali del nostro territorio, che nei vari consigli regionali, e nei due rami del parlamento, con le varie realtà territoriali no profit, del settore agricolo. Questo darà la possibilità a noi agricoltori autonomi e trasversali,  di portare la nostra voce dentro le sedi istituzionali, ma al tempo stesso darà quel valore aggiunto che serve alla politica, per avere quegli elementi utili a prendere decisioni innovative e migliorative per il nostro settore primario”.

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