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Maricetta Tirrito (FILP) sul 1° Maggio: ‘Non so cosa resti da festeggiare, tra precari, licenziati e lavoratori che s’ammazzano’

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Maricetta Tirrito

“Non so cosa ci sia da festeggiare il 1° maggio…! Ieri un ragazzo si è ucciso sparandosi in testa con la sua pistola di ordinanza, dopo essersi ritrovato senza stipendio da 6 mesi. Tutti i giorni assistiamo a donne e uomini precari, licenziati, senza stipendio o senza contratto. I lavoratori vengono umiliati quotidianamente e noi dovremmo festeggiare?“.

Uno sfogo senz’altro accorato quello di Maricetta Tirrito, referente regionale del sindacato azzurro FILP, il Fronte Italiano per il Lavoro e la Partecipazione.
Una nota che invita alla riflessione, quella della Tirrito; una nota che “invita a sedersi tutti intorno ad un tavolo per rimettere al centro il lavoratore, i suoi diritti ed il suo futuro. Ma soprattutto la sua dignità”.
“Il 1° maggio io non festeggerò ed invito i miei colleghi rappresentanti politici ed istituzionali a fare lo stesso. Il 1° maggio – ha concluso – dovrebbe essere e sarà un momento di riflessione”.