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Rocca di Papa – Partecipato il primo incontro di Agorà Civica sul lavoro organizzato dai giovani. Boccia apre il convegno

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La neonata associazione Agorà Civica, ha organizzato un primo incontro pubblico sul tema: “Diritti e Lavoro – Il territorio come luogo di sviluppo dell’occupazione e del nuovo welfare-”, nel pomeriggio di Giovedì 10 Maggio, presso il Teatro Comunale di Rocca di Papa, gentilmente concesso dal suo Direttore, Enrico Maria Falconi. Considerevole il numero dei partecipanti, che ha riempito quasi tutte le poltrone della sala posta al primo piano del teatro: molti giovani dell’ambiente universitario, diversi amministratori e politici locali, tanti rappresentanti delle associazioni del territorio ed un discreto numero di cittadini interessati.
Ad aprire l’evento, il discorso introduttivo del dipendente della Giunta della Regione Lazio ed ex Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, che ha presentato questa nuova realtà associativa, ribadendo, come prima cosa, l’estraneità totale di questa innovativa aggregazione di giovani dalla politica dei partiti, come al contrario si riferiva nei giorni scorsi, nei vari ambienti della cittadina.

Boccia, con grande fervore ed entusiasmo, ha così delineato : “Questi ragazzi sono appoggiati e sostenuti in questo cammino dalla mia persona, come un padre fa con i propri figli, vista la mia pluriennale esperienza, non certo sostenuti da me come politico. Giovani studenti dal carattere multidisciplinare, che seppure hanno intrapreso solo da pochi mesi il percorso dell’associazionismo, sono già fortemente motivati e hanno come unica finalità, quella di riportare in auge, fra i cittadini, il significato vero e proprio della democrazia, attraverso la riscoperta dei suoi valori e di un sano senso civico e del dovere, cercando il confronto con altre generazioni.”

Da qui, anche la scelta di un nome così importante e di gran rilievo, che riporta al primordiale significato del termine, ovvero la «agorà», la «piazza» della «polis greca», centro della vita pubblica, luogo primario e fondamentale di aggregazione, dove i cittadini si riunivano, soprattutto nelle città più piccole, per discutere della cosa (Res) pubblica, per governare la città nei regimi democratici o per ascoltare le decisioni del re o dei capi, in quelli tirannici.
Tutto il programma e le finalità di Agorà Civica sono stati poi delineati, in modo conciso e diretto, da due dei suoi iniziatori Nico Tosti e Emanuele Marcari. Tosti ha ribadito le finalità del gruppo, ovvero “l’esigenza di rafforzare questa nostra democrazia, attraverso un metodo che riscopra il grande patrimonio dei suoi valori, garantendo allo stesso tempo i diritti, ma non dimenticando i doveri, che sappia così formare dei cittadini responsabili e fiduciosi, aperti alla solidarietà, lontani dal cinismo e capaci di andare alle urne consapevolmente preparati”. Marcari, invece, dopo aver sottolineato ancora il carattere volontario e apartitico di questa unione, ha affermato: “La nostra associazione vuole solamente interfacciarsi con la cittadinanza, accomunati da uno spirito civico e attraverso un unico strumento, ovvero quello di poter parlare alla gente in modo semplice e preciso, dialogando su temi importanti ed attuali come il lavoro e il welfare, lontani dai giochi di palazzo ed estranei ai partiti”.
Sono intervenuti al dibattito: il Consigliere Regionale neoeletto per la Regione Lazio, Daniele Ognibene, il Fondatore della Comunità di Capodarco, Don Franco Monterubbianesi, l’Avvocato esperto di Diritto del Lavoro, Luca Brienza. Assente l’Assessore alle Politiche Sociali, Welfare ed Enti Locali per la Regione Lazio, Alessandra Troncarelli, che con suo grande dispiacere, per motivi urgenti ed imprevisti non ha potuto più partecipare.
Ognibene ha avvalorato la sua tesi: “Oggi, il lavoro è una vera e propria sfida per la politica, perché è una questione imminente da risolvere per la comunità, vista la reale gravità in cui versa il nostro territorio ed il Paese in generale. Ormai, il lavoro non è più un valore, ma è divenuto un «ricatto», che si esplicita nella grande oppressione di un neoliberismo folle, dove la speculazione finanziaria fa crollare ogni certezza, dove ormai si assiste quotidianamente «alla guerra dell’ultimo contro il penultimo» e l’unica visione possibile sembra essere quella neoliberista”. “Bisogna ritornare a valorizzare il Pubblico, – continua il Consigliere – dove lo stato dovrebbe esplicarsi ed essere il protagonista attraverso il welfare, non puntando solamente sull’innovazione e su start up legate alla creatività, ma riscoprendo proprio il territorio e le sue piccole realtà imprenditoriali, quelle realtà che, seppur semplici, contribuiscono a creare lavoro. Per fare questo, bisogna utilizzare strumenti nuovi, come il micro credito . La grande sfida dei tempi moderni è proprio questa!”.
Coinvolgente ed appassionante l’intervento di Don Franco, che dopo aver ricordato il 40esimo anniversario della sua creatura, la comunità di Capodarco, avvenuto il 1 Maggio scorso, ha sottolineato quanto sia importante il rilancio del welfare, non solo attraverso il territorio, ma approfondendo lo sviluppo delle tante realtà locali legate all’assistenza e al sociale, riscoprendo anche le tradizionali attività dei nostri luoghi, come l’agricoltura e tutto ciò che è legato ad essa. “ Bisogna applicare quelle leggi che esistono già da diversi anni e di cui noi siamo stati promotori, la legge n. 112 e la legge n. 141 del 2016, ma che ancora sono leggi inapplicate o applicate male. La tutela dei più deboli, dei disabili, per riappropriarli di quella dignità che tutti dovrebbero avere attraverso il lavoro. Spesso, si iniziano progetti, bei progetti ,che coinvolgono tanti disabili, che alla fine però rimangono a metà, perché magari non esiste più la disponibilità economica per poterli portare avanti, questo è un gran peccato! C’ è bisogno di integrare il sociale con il sanitario, creare ambienti nuovi, ben disposti verso l’agricoltura sociale, verso la creazione di fattorie sociali, laboratori sociali, formazione, legati al turismo e all’agricoltura, centri di aggregazione che coniughino anche un certo purismo di valori. Come il nostro maestro e la nostra guida, Papa Francesco, ammonisce nel III Incontro Internazionale dei Movimenti Popolari, come territorio dobbiamo aggregarci in presidio politico e sociale, perché il grido della terra che abbiamo sfruttato è anche il grido dei più poveri, dei deboli, dei disabili, degli anziani, puntando proprio sui giovani. Giovani che ben formati dovranno riscostruire questa società, da protagonisti”.
Interessante e preciso anche l’intervento dell’Avvocato Brienza, che ha spiegato: “Oggi le dinamiche lavorative sono differenti dal passato, è in atto un vero e proprio cambio di paradigma, c’è bisogno di nuovi metodi per individuare la subordinazione, che ai tempi di internet è sempre più difficile riconoscere. Un ruolo importante è anche quello della tecnologia, che in alcuni casi, formando adeguatamente i lavoratori, è un processo che non elimina mano d’opera, ma diviene uno strumento di miglioramento e di beneficio per le stesse condizioni lavorative e per la qualità di vita dei lavoratori impiegati. C’è bisogno di tecnologie democratiche, ma non neutre, per creare una salda opportunità per il welfare di sviluppo, con investimenti sul territorio e puntando sulla formazione degli occupati. Dobbiamo, inoltre, tentare di riportare queste nuove dinamiche lavorative dentro le regole stesse del diritto”.
Dopo alcuni interventi del pubblico, alcuni molto intensi, le conclusioni di Boccia che, dopo i ringraziamenti di rito, ha sottolineato l’unica nota negativa del dibattito, ovvero l’assenza di un moderatore, sulla quale i ragazzi di Agorà Civica dovranno ancora lavorare. Boccia ha auspicato , inoltre, l’importanza di trasformare questi incontri in “proposte concrete da parte di questi giovani, da presentare ai governi”, in particolare alla Regione Lazio, per sostenere, in un certo qual modo, la “mediocrità dei sindaci di oggi, cercando di svegliarli”. Conclude citando Sorge e l’importanza dell’associazionismo, per lo sviluppo di concrete politiche sociali. Territorio, lavoro, diritti, nuove tecnologie, welfare, nuove imprese, micro credito, tante e diverse le tematiche affrontate, dove opinioni diverse e spesso contrastanti si sono confrontate, come punto di unione: lo sviluppo del territorio. Sembra l’inizio di un fruttuoso cammino, verso il ritrovamento di quei valori caposaldo, proprio, della «polis greca»!

Eliana Lucarini

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