Cultura

Frascati – In tanti alla presentazione del libro di Lina Raus ‘Nostra signora Solitudine’

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Giovedì 10 maggio, a Frascati, si è tenuta la presentazione del quinto libro di Lina Raus, il recente “Nostra signora Solitudine”, edito da EdiLet-Edilazio. La dottoressa Lorenza, protagonista e voce narrante del libro, è una psicologa di una certa età che ripercorre, sull’onda dei ricordi, il filo ingarbugliato della propria esistenza. La memoria è, già di per sé, terapeutica: scioglie i nodi dell’infanzia e consente di venire a patti con gli innumerevoli traumi accumulati lungo il percorso. Lo psicologo, peraltro, deve costantemente auto-analizzarsi se vuole psicoanalizzare gli altri, aiutandoli a superare angosce e fobie. Così accade ad esempio con Maura, una ragazza ammalatasi di anoressia in seguito a un grave trauma familiare, che Lorenza si offre di aiutare gratuitamente e con cui instaura una bella amicizia trans-generazionale. Un’amicizia che serve a entrambe le donne per capire meglio se stesse e grazie a cui Maura, mettendo a frutto l’esperienza e i consigli di Lorenza, riesce infine – pur tra molte travagliate vicissitudini – a guarire dall’anoressia e a farsi una vita, mentre Lorenza – oltrepassando positivamente la “cognizione del dolore” – raggiunge una nuova forma di serenità. La serata si è aperta con l’introduzione di Mariarita Pocino, che ha portato i saluti dell’editore Willy Pocino.

A seguire l’intervento dello scrittore e critico letterario Marco Onofrio: “Un libro che parla di solitudine: anzitutto quella esistenziale, quella cioè che ognuno di noi ha dinanzi alle cose fondamentali, come la morte, il mistero della propria vita e il vuoto infinito del mondo nel quale siamo immersi. Però è anche il romanzo di un’amicizia, che alla fine risulta terapeutica per entrambe le protagoniste. Dov’è l’amalgama tra amicizia e solitudine? Evidentemente la solitudine è il finale implacabile di ogni rapporto umano, di ogni tentativo di farsi e farci compagnia. In realtà siamo tutti soli. Lina Raus tende allo scavo analitico della profondità. L’approccio dell’autrice è quindi razionale, talvolta addirittura razionalistico. Ciò è dovuto al fatto che, oltre ad essere una scrittrice, è anche una psicoterapeuta, e quindi la sua scrittura instaura un circolo virtuoso che lega le energie dell’arte e della scienza, consentendo al lettore un percorso liberatorio parallelo a quello dei personaggi”.

Le conclusioni sono state affidate allo scrittore Raffaello Utzeri: “Il romanzo di Lina Raus può essere considerato un vangelo della solitudine e del coraggio. L’autrice orienta la sua indagine psicologica sul rapporto di amicizia, profondo ma ambivalente, fra due donne di diverse generazioni”. Presente anche l’autrice Lina Raus, che ha ringraziato calorosamente il numeroso pubblico intervenuto.

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