“Tale sentenza – fanno sapere con orgoglio dalla società -, ad oltre un anno dall’emanazione del provvedimento prefettizio, fa finalmente giustizia su una situazione che ha penalizzato una Azienda che ha sempre operato nel suo settore con onestà e trasparenza.
La sentenza ribadisce in maniera univoca la assoluta estraneità della Camassambiente a legami con la criminalità organizzata e la liceità delle modalità di assunzioni del personale effettuate dalla stessa. Resta vivo, pertanto, il rammarico per gli appalti persi a causa della sanzione, per le gare pubbliche cui l’Azienda non ha potuto partecipare nei mesi dell’interdizione e per tutte le conseguenti perdite economiche.
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Ricordiamo che all’alba del 2017 dopo l’informazione di interdittiva antimafia fatta pervenire dalla Prefettura di Bari alle stazioni appaltanti dei Comuni, la cui rimozione e gestione dei rifiuti era affidata alla società Camassambiente, il Comune di Lanuvio, che rientrava tra questi, professò la massima fiducia negli organi inquirenti, restando in attesa di ulteriori sviluppi. Nelle more del provvedimento le stazioni appaltanti, tra cui proprio quella lanuvina, furono invitate a non assumere alcun iniziativa diretta di interruzione del rapporto con l’impresa contraente, al fine di garantire la continuità delle funzioni e dei servizi essenziali.