Cultura

Teatro Civico Rocca di Papa, con l’Antigone di Sofocle si conclude un anno di ricco di emozioni e successi

import 2018

di Eliana Lucarini

Sabato 23 Giugno, si è brillantemente conclusa la stagione delle scuole di recitazione, Blue in The Face, del Teatro Civico di Rocca di Papa, con il saggio finale degli allievi adulti, che hanno portato in scena una mirabile interpretazione dell’Antigone di Sofocle, con la regia di Enrico Maria Falcone. Una rivisitazione bella ed originale, dove tutti gli attori (Anastasia Velesco; Andrea Polidori; Margherita Moio; Silvia Diegoli; Virginia Serafini; Asia Retico; Alice Sarnelli, Andrea Leone Blasi;), nonostante la difficoltà della pièce scelta, hanno dimostrato notevoli capacità, recitando con tanta, tanta passione. Tutte le peculiarità, che la scuola porta avanti per esplicare al meglio il suo ruolo, si sono delineate pian, piano sul palco. Gli attori hanno abilmente coinvolto il pubblico. In un clima silenzioso, quasi surreale, una passionale Antigone ha ammaliato la platea, raccontando le gesta di questa eroina, protagonista della tragedia di Sofocle, appartenente al ciclo dei drammi tebani, ispirati alla drammatica sorte del Re di Tebe, Edipo, e dei suoi discendenti.

La giovane Antigone torna a Tebe, insieme alla sorella Ismene, per metter pace tra i fratelli. Antigone vuole dare la giusta sepoltura al fratello Polinice e sfida il divieto del tiranno di Tebe, Creonte, che la condanna ad essere rinchiusa viva in una caverna, dove la ragazza si suicida. Sul suo cadavere, anche l’amato Emone, figlio di Creonte, si toglie la vita, dopo averla inutilmente difesa presso il padre.

La figura di questa eroina, forse quella più incisiva di tutto il mito in generale, che tanto ha influito nella letteratura e nell’arte di tutti i tempi, in questa rappresentazione delinea una nuova interpretazione in chiave moderna. Una storia antica, che torna attuale, dove la coraggiosa Antigone, è il simbolo della libertà di coscienza, dei diritti del singolo contro ogni stato totalitario. Sfida il potere e sacrifica la sua vita, per la degna sepoltura del fratello. Il suo gesto temerario per la dignitosa causa, la rende, inoltre, simbolo dell’emancipazione femminile contro ogni sopraffazione. Si esplica, così, l’eterna contrapposizione tra la legge divina e la legge degli uomini, che lascia tutti gli spettatori con il fiato e il cuore sospesi.

Per il Teatro di Rocca di Papa, si conclude questo anno, ricco di emozioni e di successi. Una stagione intensa e prosperosa, che nelle parole del Direttore Artistico, Enrico Maria Falcone, risulta più che positiva: “Come per i precedenti anni, anche il 2018 ha avuto un buon numero di presenze. Circa 6Mila persone hanno frequentato il nostro teatro, sia per gli spettacoli, che per le scuole di recitazione”.

“Grande successo per le rappresentazioni come: «Amazzonia»; «Romeo e Giulietta»; «Affacciati Annunziata»…- con voce decisa ed entusiasmo, racconta il Direttore Operativo, Oscar Auditori – “La stagione dei bambini si è confermata, ancora, come una delle particolarità della nostra programmazione, a cui dedicheremo ampio spazio , anche per il prossimo anno”.

“La manifestazione, “La Rocca delle Favole”, ha ammaliato grandi e piccini” – Aggiunge soddisfatto, Enrico Maria Falconi – “Per questo, sarà riproposta e rafforzata per la prossima stagione. Un bilancio più che positivo, che ci dispensa la giusta carica, per ripartire pronti ed entusiasti più che mai!”. “Molte le presenze degli spettatori provenienti, anche, da fuori città, dai paesi limitrofi e dalla capitale. Questo è uno stimolo a fare ancor meglio,” – conferma il Direttore Artistico – “perché il teatro si attesta come il luogo di attrazione principale, per la cittadina rocchigiana. Quest’anno, siamo riusciti ad ottenere anche un’ottima sinergia con molte associazioni locali, come quella con la Strana Compagnia. Continueremo su questa strada, il teatro deve essere un luogo di incontro, di aggregazione e di crescita. Cercheremo di intensificare questo tipo di rapporti, per esplicare al meglio questi propositi”.

Tanti i progetti futuri, nuovi e vecchi, che partiranno e ripartiranno a Settembre. Enrico Maria Falconi e Oscar Auditori, con cortesia e disponibilità, delineano la nuova stagione, che sta prendendo forma in questi giorni: “Le scuole di recitazione, Blue in The Face, accoglieranno nuovamente tutti coloro, che vorranno seguire la nostra missione «Studiare Teatro – Vedere Teatro – Fare Teatro»”. Emozionati e a voce bassa, suggeriscono qualche bella novità: “La nuova programmazione, sarà per il 60% comica, per il restante classica e ospiterà, anche, la nuova drammaturgia. Nomi affermati saliranno sul palco, attori di comprovata esperienza insieme a giovani talenti. Sono in pianificazione nuovi progetti: Un Festival Itinerante del Teatro; un percorso che avvicinerà i bambini alle opere liriche; una produzione tutta rocchigiana, che porterà in scena il tema del brigantaggio, attraverso il testo della concittadina Rita Gatta. Poi, tante collaborazioni con teatri affermati di Roma, come il Teatro dell’Orologio, il Teatro dei Servi…”.

Tanto impegno e determinazione, che non nascondono la fatica e la costanza avuta, nel mantenere aperto il teatro, per quasi tutti i fine settimana invernali. “All’inizio sembrava un’utopia, mantenere un teatro di queste modeste dimensioni, aperto per così tanti appuntamenti”– dice Oscar – “Invece, proprio questo – aggiunge Enrico – “ ha permesso la creazione di un pubblico affezionato, che segue la nostra programmazione abitualmente, creando una salda ramificazione nel tessuto sociale”.

Un teatro aperto a tutti, che sia la casa di tutti, dove ognuno si senta un poco scopritore della propria primordiale identità, attraverso l’arte, per quel tempo trascorso fra palco e platea. Un teatro, che sia luogo di ritrovo e aggregazione sociale, in special modo per ragazzi e bambini. Queste le aspettative, che hanno accompagnato questo anno, e che saranno coltivate anche per la prossima stagione. In questi tempi bui, dove i finanziamenti per l’arte sono praticamente assenti, mantenere in vita la magia del teatro risulta una grande sfida, in cui tutti dovremmo cimentarci, perché il teatro e l’arte, “scuotono dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”.

 

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