POLITICA

Velletri – E’ Priori il primo assessore della Giunta Pocci. I retroscena su chi gli farà compagnia il 16 luglio, nel primo Consiglio comunale

Priori Pocci

Alessandro Priori

E’ l’avvocato Alessandro Priori il primo assessore della Giunta Pocci. Nei giorni scorsi, un pò a sorpresa nella forma e nella tempistica – ma non nella sostanza delle attese della vigilia, che lo davano già certo di far parte della rosa assessorile – il legale veliterno è stato infatti nominato amministratore della nuova squadra di governo cittadino e già questo fine settimana è intervenuto in diversi appuntamenti rappresentando la nuova Amministrazione.

Quasi facendo proprio il dantesco “non ti curar di loro ma guarda e passa…”, in relazione alle critiche di chi fatica a metabolizzare il responso delle urne, è un Alessandro Priori che appare più determinato che mai quello che in queste ore è stato sommerso dall’affetto dei suoi sostenitori, che si sono complimentati con lui, incoraggiandolo ad inserire nei punti cardine del nuovo esecutivo quelli che erano i temi cruciali del suo programma.

LA PRIMA SEDUTA CONSILIARE – Messa da parte una campagna elettorale che è sembrata infinita la città di Velletri attende con fremito la mattinata di lunedì 16 luglio, quando a partire dalle 9.30 si apriranno i lavori di un Consiglio comunale chiamato a rappresentare i cittadini veliterni nel quinquennio 2018-2023. 

E’ in quell’occasione che il nuovo Primo cittadino si presenterà a capo della nuova squadra assessorile, presentando ad uno ad uno coloro che andranno a costituire la sua rosa amministrativa.

Un nome già c’è, dicevamo in premessa, ed é proprio quello dell’avvocato Priori, cui sono state affidate deleghe di peso, di una caratura andata persino oltre le previsioni della vigilia, quando il legale veliterno veniva accredito delle già ambite deleghe al turismo, spettacolo e sport. A queste, invece, si sono un pò a sorpresa aggiunte anche quelle al commercio e all’artigianato, che nei fatti sono andate ad arricchire notevolmente le competenze che saranno proprie di un Alessandro Priori che esce notevolmente rafforzato da una campagna elettorale in cui, rispettando i propositi della vigilia, è risultato determinante nell’appoggio alla coalizione vincente.

Rinunciando agli ammiccamenti pre-ballottaggio, che pure non sono mancati da parte dell’altro centrodestra, e chiudendo l’accordo con Pocci al secondo turno, sull’altare – parole sue – di un maggior feeling a livello umano e più punti di convergenza a livello programmatico, Priori potrà ora mettere a disposizione le proprie competenze in favore di una maggioranza che ai 15 consiglieri del centrosinistra aggiungerà anche il dottor Fabio Messori (eletto nelle fila di ViviAMO Velletri) e Salvatore Ladaga, che ha capitalizzato al meglio le quasi 400 preferenze calamitate con Forza Italia, per rientrare in gioco proprio grazie alla “promozione” di Priori.

Un Ladaga che – e qui starebbe la ragione di una tempistica più stringente nella nomina di Priori – potrà quindi conservare senza patemi il suo ruolo di vicepresidente del CAL (il Consiglio delle Autonomie Locali), tornando a garantire al consesso veliterno lo spessore di un decano della politica veliterna, una vera e propria memoria storica in un’assise per larga parte rinnovata, in cui i soli esponenti di lunga data saranno proprio l’uomo forgiatosi col garofano come fiore all’occhiello, e il consigliere del Pd, Giuliano Cugini, che nella moria generale, che ha pre-pensionato personaggi del calibro di Gianni Cerini e Roberto Leoni, è riuscito a costruire una zattera dalla quercia che un tempo gli faceva ombra e, sospinto dall’elettorato, che ancora una volta non l’ha tradito, è riuscito ad imbarcarsi sulla nave consiliare in tempo per salpare verso i lidi del futuro.

I DILEMMI DI ORLANDO POCCI E I NUOVI ASSESSORI – Se i suoi grattacapi sembrano quasi dolci melodie nella sua mente, e i suoi “problemi” quelli per i quali ogni sfidante avrebbe messo la firma per averne di simili, le prime due settimane da Sindaco di Orlando Pocci non sono filate via senza arrovellamenti per trovare una quadratura del cerchio tutt’altro che scontata.

Un pò con la calcolatrice alla mano, per non scontentare nessuna delle forze che lo hanno sostenuto, e un pò con l’intento di creare un gruppo granitico, il nuovo Sindaco di Velletri s’è trovato a dover fare i conti con alcuni paletti. Il primo quello che rende necessaria la salvaguardia della “quota rosa”, in ottemperanza alla quale almeno 3 dei 7 assessori dovranno essere donne. E se Romina Trenta e Giulia Ciafrei vengono date come parte integrante della squadra di governo, senza alcuna dote di preveggenza da parte di chi, come noi, lo aveva preannunciato, per l’ultimo tassello in rosa crescono vertiginosamente le quotazioni di Francesca Argenti, piazzatasi al 7° posto nella lista del Partito Democratico, e reduce da una soddisfacente campagna elettorale (che l’ha vista concorrere in abbinata con Valter Bagaglini). Proprio lei, quindi, potrebbe essere il jolly estratto dal mazzo da parte di Orlando Pocci per uscire fuori dall’empasse di questi giorni.

Orlando Pocci e Sergio Andreozzi

Rispetto a quanto andavamo azzardando una decina di giorni fa, difatti, non è cambiato nulla per quanto concerne la Presidenza del Consiglio, che senza timor di smentita ci sentiamo di ritenerla appannaggio di Sergio Andreozzi (Velletri Beni Comuni). Premesso l’assessorato a Priori e quelli a Giulia Ciafrei (LeU) e Romina Trenta (Pd), il tassello del Movimento Popolare Veliterno andrebbe al più votato, quel Romano Favetta che darebbe quindi il via libera all’ingresso in Consiglio di Marco Cugini, figlio di Rolando, già assessore e consigliere comunale.

Più articolata la situazione all’interno di Gente Nuova, dove negli ultimi giorni si è profilato un vero e proprio tira e molla tra la corrente di Francesco Cavola e quella più vicina a Daniele Bagaglini, che non avrebbe fatto mistero delle sue velleità da assessore e che per assecondarle avrebbe anche caldeggiato la pista dell’assessorato a tempo, con una staffetta a due da concretizzarsi nel cuore dei 5 anni. Ipotesi, quest’ultima, che non ha trovato i favori dello stesso Cavola, che forte della prima piazza nella lista non avrebbe manifestato alcuna intenzione di farsi da parte, rimandando così la palla sui piedi di chi dovrà poi decidere a chi dei due ripassarla, dando il là ai giochi. Se “tutti in campo con Orlando” era stato il “claim” della campagna elettorale é chiaro che qualcuno dovrà partire dalla panchina e molti persino rimanervi. Ma è proprio sul fronte della compattezza e della coesione che si giocheranno i destini della nuova forza di governo. 

Cruciale, in tal senso, sarà stabilire i nomi di chi andrà a completare il team, perché di quelli fatti finora – sarà balzato all’occhio dei lettori più attenti – il Partito Democratico, che da solo ha ricevuto quasi un quarto dei voti dell’intero elettorato veliterno, ha incassato solo l’assessorato di Romina Trenta, che tra le deleghe in sua dote avrà quella, di peso, del bilancio.

Se, come sembra, Francesca Argenti sarà l’altro assessore donna in quota Pd, i fari sono tutti puntati sul settimo elemento, l’anello mancante di una catena in cui si inseriscono i malumori di un Partito Democratico in cui non tutti avrebbero accolto col sorriso il ruolo, piuttosto marginale, riservato al partito di maggioranza, che pure in aula potrà contare su ben 10 consiglieri. 

Orlando Pocci con Fausto Servadio e Maurizio Caliciotti, sindaco di Lariano

IL DESTINO DELL’EX SINDACO – In tal senso la posizione del sindaco uscente, Fausto Servadio, non sarebbe più così blindata come nelle previsioni della vigilia. Taluni, difatti, nell’ottica di un rinnovamento più radicale e anche per non piazzare accanto al neo sindaco una figura che per alcuni, volente o nolente, potrebbe fargli da ombra, stanno caldeggiando una clamorosa estromissione dalla Giunta dell’ex Primo cittadino, che verrebbe così a perdere anche la preziosa carica di presidente dell’Anci Lazio, eventualità che tanto di coloro che mostrano gratitudine per il suo operato di risanamento della città di Velletri sperano possa essere risparmiata. Anche in virtù di una stretta di mano prima del voto che avrebbe fatto dormire sonni tranquilli al sindaco del dopo Cesaroni. 

Una coperta comunque troppo corta, tale da scoprirsi inevitabilmente appena tirata da una parte o dall’altra, quella che, comunque vada, lascerà più di qualche malcontento all’interno del Pd, dove sono trapelate persino voci relative ad un possibile passo indietro di Giorgio Zaccagnini, pronto a dimettersi dal ruolo di segretario. Voci che però non trovano alcuna conferma ufficiale, mentre non manca chi non si esime dal ritenere inammissibile che il partito che ha surclassato tutti gli altri debba “accontentarsi degli scarti” (parole che non è stato difficile ascoltare alzando la proverbiale cornetta e parlando con uno dei tanti protagonisti in gioco).

Proprio Giorgio Zaccagnini, in maniera più defilata, e anche Maria Paola De Marchis, Mauro Leoni ed Edoardo Menicocci (il più votato dell’intera coalizione) gli altri nomi di esponenti democratici che, in questi giorni, sono finiti sul foglio non più bianco di Orlando Pocci, che si è trovato più volte a riscrivere i nomi, salvo depennarli e dover ricominciare daccapo. 

Ad ogni modo i fedelissimi di Orlando Pocci raccontano di un Sindaco che morde il freno, desideroso di poter partire quanto prima e chiudere una fase che, era prevedibile, sarebbe stata articolata. Lui, d’altro canto, professa ottimismo, e le maniche della sua camicia sembrano già rimboccate pur di centrare tutti i proponimenti di una campagna elettorale che lo ha visto dispensare parole di pacificazione; parole che, è per primo lui a sperarlo, dovranno sortire effetti proprio ad iniziare dalla sua coalizione, per poi propagarsi a tutto l’alveo istituzionale. 

Propositi di pacificazione che, inevitabilmente, non sembrano contagiare la coalizione uscita sconfitta dal ballottaggio, che si trova costretta a leccarsi le ferite di un esito finale che, a distanza di due settimane dal voto, continua a provocare rammarico per i tanti propositi di rinnovamento che si sono infranti sullo scoglio elettorale. Ad infuocare gli animi la scelta di far circolare sui social una bozza di documento col quale proprio Priori si diceva pronto ad intavolare con Giorgio Greci un ragionamento comune, concretizzando un fronte coeso rispetto al centrosinistra degli ultimi anni. Un documento reso pubblico provando così ad esporre l’avversario al pubblico ludibrio, arricchendo di particolari i retroscena di una campagna elettorale che per alcuni, evidentemente, non è ancora finita…Ma la sensazione è che il batti e ribatti sia destinato ad assopirsi sotto gli effetti del solleone, visto che dall’entourage di Priori sembra esserci tutta l’intenzione di non alimentare il chiacchiericcio, condendolo di retroscena più o meno probanti; lo scopo quello di mettersi subito a lavoro, lancia in resta, per portare a compimento i propri propositi di rilancio di una città che ha certamente bisogno di guardare ai prossimi anni con ottimismo e tanta determinazione.

I PROPOSITI DEL NEOASSESSORE, ALESSANDRO PRIORI – Proprio quanto è nei desiderata di Alessandro Priori, che ha affidato alla sua Pagina social (per distacco quella con più “like” tra i candidati a sindaco) il compito di riassumere i suoi propositi e le sue sensazioni: “Ringrazio il Sindaco Orlando Pocci per la fiducia accordatami nel nominarmi Assessore in settori così importanti per la nostra Velletri.  Sarà un lavoro di squadra con tutto il resto della Giunta Comunale e  – ha aggiunto Priori – un ringraziamento va in primis alla mia famiglia ed a tutti gli amici che hanno fatto un “pezzo di strada” insieme a me in questi anni. Ci aspettano anni di duro lavoro, insieme potremo fare cose importanti, e io sarò a disposizione di tutti”.

Un bel pacchetto di deleghe sulle sue spalle, dal commercio all’artigianato, passando per lo sport, la promozione turistica, gli spettacoli e gli eventi, come pure – quasi inevitabile vista la sua professione – quelle agli affari legali, al contenzioso e ai rapporti col Tribunale.

Un’estate da protagonista per chi non ha mai fatto mistero di voler essere tale, e che ai rumors di queste ore preferisce quelli più lieti di un calcio mercato che, da buon tifoso juventino, potrebbe portargli in dote il 5 volte Pallone d’Oro, Cristiano Ronaldo. E se l’anagramma del nome di Ronaldo é proprio quello di Orlando, sul rettangolo verde della politica veliterna c’è già chi é pronto al fischio d’inizio di una partita in cui, a vincere,  dovranno essere in primis i cittadini: “Ed è proprio a loro che guarderemo – ha concluso Alessandro Priori – dando il nostro meglio per tradurre nel concreto i nostri propositi di rilancio e non tradire le attese di chi ci ha dato fiducia, anche a beneficio di tutti coloro che non ci hanno accordato il proprio consenso, ma che potranno senza dubbio beneficiare di una macchina amministrativa coesa, efficiente e produttiva”. 

da.le.

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