Chi non apprezza non merita. Ma inutile ribattere sul vecchio tasto, passiamo ai fatti. Dunque. Dovendo spostarsi da Velletri ad Ariccia con i mezzi pubblici, non resta che fare una scelta: o prendere una corsa Cotral per Roma e scendere alla prima fermata nel comune di Albano, tirare dritto per il Corso, attraversare il Ponte pericolante e maledetto – chiuso al traffico pesante da quel dì e sempre in attesa d’interventi risolutori – e arrivare sfiatati per via della salita a Piazza di Corte; oppure si può scendere da quello stesso mezzo all’ultima fermata di Genzano, alla rotatoria, dove il bus effettua la deviazione di percorso, farsi un paio di chilometri a piedi lungo un percorso accidentato ma affascinante e arrivare freschi freschi alla stessa destinazione.
Avendo deciso per questa seconda opzione, via a passo sostenuto per via Galloro godendo del paesaggio e peculiarità dei luoghi che solo camminando si possono cogliere. Ed ecco che all’altezza della Casa Sacro Cuore dei Padri Gesuiti, una struttura in ottimo stato chiusa dall’ottobre 2016, qualcosa di magico prende ad affacciarsi fra vegetazione incolta e deterioramento senza ritorno, ed ecco apparire d’un tratto lungo la muraglia a nicchie la Scalinata Bernini, superba e incantevole benché ridotta in condizioni vergognose.
Quasi una scoperta casuale, in effetti nessuno ne sa niente e non si trovano informazioni e notizie al riguardo, e si tratta d’un tesoro inestimabile abbandonato lungo la strada che nessuno raccoglie ma solo calpesta e deturpa per troppa miseria che non fa distinguere il valore della bellezza.