POLITICA

Disastro al Ponte di Ariccia? Il Sindaco Di Felice replica a Cianfanelli, dandogli dello iettatore

Ariccia Di Felice sul Ponte di Ariccia

 

“Fallito, menagramo e diffamatore”. Non si é fatta attendere, ed é stata tutt’altro che tenera, la risposta del Sindaco di Ariccia, Roberto Di Felice, al suo predecessore Emilio Cianfanelli, che a poche ore dalla tragedia del Ponte crollato a Genova, ha rilasciato alcune dichiarazioni mettendo tutti in guardia dai rischi di un possibile disastro sul Ponte di Ariccia.

Dichiarazioni, quelle di Cianfanelli – che ha messo nel mirino anche la Giunta Di Felice, rea, a suo dire, di perdere tempo prezioso – che non sono andate affatto giù al nuovo inquilino del palazzo comunale, che proprio condividendo l’articolo di Castelli Notizie, ha risposto per le rime all’attuale consigliere d’opposizione. “Menagramo” il termine, non casuale, utilizzato da Di Felice, che ha in pratica dato dello “iettatore” all’ex sindaco ariccino.

“Emilio Cianfanelli  – ha premesso Di Felice – risulta fallito politicamente, ma vorrebbe tornare in sella per fare altri disastri, come gli ho cantato a chiare note durante l’ultima seduta consiliare nella quale è fuggito a gambe levate (vedere la ripresa con streaming della seduta). Oggi, da autentico menagramo, approfitta del crollo del ponte di Genova per tornare sulla questione del ponte monumentale di Ariccia, che ha portato avanti per un lungo decennio. In quel decennio per il menagramo non vi era alcun pericolo? Non era un pericolo per gli utenti far realizzare un ascensore in posizione adiacente al ponte monumentale?”.

Il sindaco di Ariccia, Roberto Di Felice

Il sindaco di Ariccia, Roberto Di Felice

“Cianfanelli – ha aggiunto Di Felice – ha dimostrato di essere un amministratore inconcludente, dal momento che, oltre alla lungaggine riguardante l’intervento sul ponte monumentale a lui in larga parte addebitabile, poco aveva concluso sul polo sanitario (riguardo al quale ha trascurato di occuparsi del comparto privato, previsto nell’accordo di programma, e delle opere infrastrutturali a servizio del nuovo ospedale: tutto è documentato dai verbali del collegio di vigilanza da lui presieduto fino alla sua rovinosa caduta da sindaco), e nulla sull’assetto viario di Vallericcia (altra questione di cui mi sono dovuto occupare e che ho risolto io)”.

“Colmando quel che egli non aveva fatto – ha continuato l’attuale Sindaco di Ariccia – ho chiuso la conferenza dei servizi riguardante i lavori sul ponte monumentale già alla fine di marzo dello scorso anno e prospettato all’ANAS, sempre l’anno scorso, una ipotesi per la viabilità alternativa durante la fase di chiusura del viadotto per i relativi lavori, senza toccare minimamente alcuna scalinata nella località Villa Ferrajoli e, soprattutto, senza sfregiare, come egli voleva fare da autentico finto ambientalista, il Parco Chigi con la realizzazione di una strada interna.

Da quanto detto si può facilmente ricavare che, essendo l’indizione della gara per l’assegnazione dell’appalto dei lavori sul ponte monumentale e l’esecuzione di essi di competenza dell’ANAS, se vi è un ritardo è imputabile esclusivamente a quest’ultima e non all’amministrazione comunale. Poiché egli asserisce, sapendo di mentire, che avrei tramato per ritardare i lavori, coinvolgendo, in questa infondata accusa, il presidente nazionale dell’ANAS e un ex deputato, verrà di fronte al giudice penale a provare quel che afferma, considerato che oggi la Corte di Cassazione equipara Internet alla stampa. Subito dopo Ferragosto invierò una lettera al presidente nazionale dell’ANAS e all’ex deputato da lui menzionato, affinché valutino come tutelare la propria reputazione”.

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