di Maria Cristina Vincenti
Una sala gremita, venerdì 31 agosto a Palazzo Chigi in Ariccia, ha assistito alla presentazione degli Annali dell’Archeoclub Aricino Nemorense dal titolo “Il santuario di Demetra e Kore in Valle Ariccia”, in occasione dell’apertura della 68esima Sagra della Porchetta. Ha aperto gli interventi il Sindaco Roberto di Felice per i saluti istituzionali, che ha prefatto il fascicolo, dopo il quale è intervenuto Francesco Petrucci curatore di Palazzo Chigi. Sono seguiti poi gli interventi dei due autori degli articoli contenuti nella pubblicazione Maria Cristina Vincenti “Casaletto. Il contesto archeologico” e Alberto Silvestri “Le due dee e il sacrificio del maialino”.
La prima relazione ha ricostruito, attraverso i contributi precedenti dedicati all’argomento alcuni contenuti in opere di grandi studiosi come il prof. Fausto Zevi, la storia del ritrovamento del sito, avvenuto fortuitamente nel 1927 nel lato ovest di Valle Ariccia, ed ha tracciato, attraverso i dati di scavo degli anni trenta del ‘900, topografici e archeologici, una precisa messa a fuoco sull’area sacrale individuandone il luogo. L’archeologa Vincenti ha poi mostrato al pubblico presente le splendide statue in trono e i busti in terracotta, databili al III sec. a.C., oltre ad alcuni pezzi che fanno parte della ricchissima stipe votiva e che presentano affinità stringenti con reperti provenienti dalla Magna Grecia.
La seconda relazione ”Le due dee e il sacrificio del maialino”, è di Alberto Silvestri, archeologo e storico delle religioni del mondo classico, che ha analizzato il mito greco della dea Demetra e della figlia Kore-Persefone stabilendo dei paralleli tra i luoghi del mito in Sicilia e ad Ariccia, come tra il lago vulcanico di Pergusa, nei pressi di Enna, e l’antico cratere di Valle Ariccia che per buona parte dell’anno, un tempo, era occupato da una formazione lacustre e dove Persefone sarebbe sprofondata nel sottosuolo insieme ai maiali. Silvestri ha poi preso in analisi la pratica rituale dei Thesmoforia, che prevedeva il sacrificio dei maiali, ed è verosimilmente alla base dell’allevamento dei suini e dunque della produzione della porchetta un ‘piccolo maiale di genere femminile’. Una delle statue in trono rinvenuta in Valle Ariccia, forse la stessa Persefone, ha tra le mani un porcellino ed è stata datata al III sec. a.C.
Dunque la porchetta di Ariccia, nata per officiare il culto di Demetra, la terra madre dei latini, è divenuta oggi un prodotto gastronomico IGP di esportazione che ha reso Ariccia famosa nel mondo.
Alle ore 19.00 sulla Piazza di Corte gremita si è svolta, con la fanfara dei bersaglieri e l’inno di Mameli, l’inaugurazione della 68° Sagra della Porchetta di Ariccia IGP alla presenza del Sindaco di Felice e di numerose autorità del mondo politico.
Gli eventi culturali inseriti nel programma della Sagra 2018 proseguiranno Sabato 1 e Domenica 2 settembre con l’apertura straordinaria della Locanda Martorelli-Museo del Grand Tour a partire dalle ore 21:00 e sino alle 23:30 nell’ambito dell’iniziativa “La Locanda Martorelli di Notte” con visite guidate che saranno a cura dei soci di Archeoclub. Esse riguarderanno sia le preziose tempere murarie settecentesche, dedicate alla storia e ai miti di Ariccia, che gli innovativi allestimenti museali che si snodano nelle varie sale dedicati alla Via Appia Antica, ai personaggi del Grand Tour che hanno soggiornato ad Ariccia, al mito di Ippolito illustrato in 16 disegni dal grande architetto del ‘500 Pirro Ligorio.
Sarà aperto straordinariamente dalle ore 20:00 e sino a mezzanotte anche il Palazzo Chigi nell’ambito dell’evento “Una notte al museo. Visita notturna nelle stanze del Principe” con visite guidate, a cura degli Amici di Palazzo Chigi, al Piano Nobile, alle Stanze del Cardinale ed eccezionalmente alla Cucina Monumentale che generalmente è chiusa al pubblico nell’apertura diurna.
