POLITICA

Dessì, Colizza e Lorenzon: da Frascati, Marino e Genzano l’affondo 5 Stelle contro Zingaretti: ‘I bei tempi di Fiorito stanno tornando’

5 stelle anti zingaretti

Il senatore 5 Stelle, Emanuele Dessì

“Invece di ascoltare la voce dei territori e dunque dei sindaci che nelle scorse settimane lo avevano invitato a non procedere d’imperio, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha preferito fare di testa sua ed ha deciso di utilizzare le nomine per le presidenze dei Parchi regionali per la propria campagna elettorale da segretario nazionale del Pd”.

Lo dichiarano in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Emanuele Dessì e i sindaci del Movimento 5 Stelle di Marino, Carlo Colizza, e Genzano, Daniele Lorenzon.
“Meglio affidare le poltrone ai soliti notabili in orbita dem per garantirsi il sostegno di cui avrà bisogno nei prossimi mesi e per il quale si è anche beccato la stoccata del collega di partito (ma non di corrente) Orfini, che dimostrarsi vicino alle istanze dei territori – proseguono gli esponenti pentastellati -. Per il Parco dei Castelli romani ecco quindi la temuta nomina a presidente di Gianluigi Peduto, uomo buono per tutte le stagioni e per tutte le poltrone: una nomina che non ci trova affatto d’accordo”.

Il sindaco di Genzano, Daniele Lorenzon

“Senza contare – continua la nota – quanto avvenuto in commissione Agricoltura ed Ambiente col balletto di quella che il portavoce 5 stelle Valerio Novelli ha battezzato con bella intuizione ‘diversamente maggioranza’. Adesso quindi viene il bello”.

Il Sindaco di Marino Carlo Colizza

“Appurato che Zingaretti non ha voluto condividere programmi e percorsi sui Parchi, sono convinto che i sindaci non vogliano permettere a Zingaretti di fare della sua campagna elettorale la tomba degli enti sovra comunali e che dunque siano pronti a contrastare questo modo di procedere”.

“Nel frattempo in Consiglio regionale va in scena la pantomima della discussione sul collegato al bilancio. La manovrina è il primo banco di prova del patto d’Aula che ha portato alla nuova maggioranza tra Pd, ex leghisti e fuoriusciti da FI. Morale: per ben due volte è mancato il numero legale. Segno che la strana maggioranza non riesce a mettersi d’accordo neanche sulla gestione clientelare. Figuriamoci se sarà in grado di varare un piano rifiuti, risolvere i problemi dei trasporti, risanare la sanità… E come se non bastasse alla Pisana tiene banco il tema dei fondi per il personale: la spesa per i portaborse e il personale di segreteria è ai massimi dal 2008; Zingaretti in pochi mesi ha già esaurito il budget; i consiglieri di destra e sinistra chiedono nuovi contratti per amici e amici degli amici. Insomma – concludono i 3 pentastellati – i bei tempi di Fiorito stanno tornando”.

I 5 Stelle contro Zingaretti