POLITICA

Rocca di Papa, il Consiglio dibatte sulle indennità… si, no, forse. Sciamplicotti: ‘Non siamo al mercato’

consiglio rocca di papa sciamplicoti

consiglio rocca di papa_sciamplicotiIndennità si, no, o dimezzate: è questo uno dei dilemmi più dibattuti nel Consiglio comunale di ieri, 18 settembre, a Rocca di Papa, quando il Presidente del Consiglio Massimiliano Calcagni, in rotta con la maggioranza di governo del Sindaco Emanuele Crestini – insieme a Lorenzo Romei e Roberta Carnevali -, ha presentato una mozione per ridurre del 20% lo stipendio di tutti gli amministratori.

Una questione già dibattuta diverse volte in passato e che fece discutere quando il primo cittadino e l’intera giunta, a marzo del 2017, fecero formale richiesta della piena indennità –  (1.257 euro lordi al mese per assessore) – mentre  nei primi mesi di governo erano state ridotte del 50%.

La questione però non ha fatto altro che aizzare l’astio tra  Calcagni e  Crestini, che ha ribadito più volte la posizione ambigua del presidente del Consiglio, nel presentare una mozione a se stesso, invitandolo a farsi sostituire dal vice Massimo Grasso.
“Ho presentato una mozione con la quale richiedevo  di annullare le indennità e i gettoni di presenza – ha detto Grasso -, prevedendo un gettone di presenza di circa cento euro per gli assessori e il sindaco per i consigli e le giunte. Ma il gruppo (già)  “Voi con Noi” ha votato contro. E’ ridicolo che ora si presenti una mozione vecchia quando in precedenza si era di diverso avviso”.
“E’ un’assurdità – ha detto Lorenzo Romei, difendendo la proposta di Calcagni -. Non sono d’accordo ad  abolire le indennità di assessori e del sindaco che sono tutti i giorni in comune a lavorare. Però con questa mozione  abbiamo ora l’opportunità  di diminuirle del 20% e dare un segnale in questo momento difficile”.
Una diatriba senza fine. Il Sindaco Crestini ha invitato i consiglieri a rinunciare personalmente al gettone, come lui fece durante l’amministrazione Boccia, mentre la consigliera Lorena Gatta ha dichiarato di prendere il gettone facendo intendere di destinarlo a situazioni di bisogno di sua scelta.
Dura in merito Silvia  Sciamplicotti: “Nel programma elettorale di Crestini c’era il dimezzamento delle indennità, è questo il nocciolo della questione.  Ho presentato una mozione e un’ interrogazione a febbraio in cui dicevo che bisognava rispettare il programma elettorale presentato ai cittadini, ed ora ci ritroviamo a parlare della ‘fuffa’ distogliendoci dai veri problemi del paese. Non si può assistere a queste pagliacciate – ha aggiunto la consigliera del Pd -, stiamo riducendo i lavori dell aula a problematiche interne alla maggioranza. Se Calcagni è fuoriuscito dalla maggioranza perchè non veniva rispettato il programma, avrebbe dovuto presentare una mozione per richiederne il rispetto e non presentare un 20%. Non stiamo al mercato”.
“Qui si tratta di una questione politica – ha chiosato ancora Sciamplicotti – perchè le indennità sono state previste per consentire a tutti di fare politica, e non solo ai ricchi, quindi sono sacrosante. Però è anche doveroso rispettare le promesse fatte ai cittadini”.
“Nel nostro programma elettorale si parlava di riduzione delle indennità – ha detto Crestini- e ad oggi abbiamo il 10% di diminuzione. A differenza di qualche esponente della passata amministrazione, interessato solo a un  posto in qualche Ente (chiaro riferimento all’ex Sindaco Pasquale Boccia, accusato anche di fare la presenza di pochi minuti per poi lasciare l’aula, ndr), noi abbiamo messo in gioco il nostro lavoro e le nostre professionalità”.
La mozione è stata alla fine bocciata da tutti i consiglieri, e votata solo da quelli del gruppo misto: Calcagni, Romei e Pucci. Sciamplicotti e Grasso astenuti.
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